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Angelo Peruzzi – Geometrie variabili
Le immagini di Angelo Peruzzi fanno parte di una ben più ampia ricerca che ha in se i connotati di una indagine documentaria e simbolica degli spazi e delle costruzioni presenti nelle città. La mostra inaugura il primo spazio espositivo dedicato esclusivamente alla fotografia nel Municipio X
Comunicato stampa
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Geometrie variabili
Le immagini che Angelo Peruzzi ci propone, fanno parte di una ben più ampia ricerca che ha
in se i connotati di una indagine documentaria e simbolica degli spazi e delle costruzioni
presenti nelle città. Con la sua macchina fotografica però, non vuole narrare solo il gusto per
il nuovo, la spettacolarità e la meraviglia che induce tutto ciò che ci sorprende, bensì vuole
“creare attraverso questa, la combinazione tra la verità del nostro quotidiano e la bellezza di
una gemma in esso incastonata”.
Queste foto infatti sfogliano la città come una cipolla, togliendone le prime pelli, quelle più
esterne, per arrivare a un livello dove si vede la struttura normalmente nascosta sotto gli
strati del consueto.
Complice la metafora di bellissimi bianchi e neri ed una composizione accurata e rigorosa, ne
osserva la filigrana, gli accostamenti espressivi, i riflessi delle grandi architetture che
disegnano paesaggi immaginari come nelle Città invisibili di Calvino, immaginari ma non per
questo irreali.
In questo senso una ripresa dei canoni del Barocco dove gli strumenti retorici del linguaggio
come le metafore, le antitesi, le enfasi, le iperboli e i paradossi perdono la tradizionale
funzione linguistica diventando il messaggio in sé.
Così abbiamo fotografie dove si materializzano all’improvviso, come ciclopiche cattedrali,
strutture aliene dal contesto, quasi astronavi atterrate in un mondo normalizzato dalla
ripetizione e dalla banalità e che sembrano portatrici di un messaggio di quella bellezza e
verità che per l’autore è sinonimo di arte. E’ un lavoro che riscopre punti di vista già inclusi
nelle opere architettoniche fotografate, ma che presuppone una pungente consapevolezza
della precarietà del reale, delle apparenze ingannevoli, della fragilità dei rapporti fra le cose
e che cerca, attraverso una fotografia ricca di sinuosità e di grandi volumi, di evadere da uno
stato di latente insoddisfazione attraverso lo specchio di forme fantastiche.
Roma, Venezia, Valencia sono alcune tappe di questo percorso tra oggetti e manufatti,
costruiti per tradurre sogni e desideri in abitazioni e strutture; così come i ponti fotografati
uniscono e raccordano luoghi diversi, così questi “sguardi obliqui” di Angelo Peruzzi sono
appunto le variabili che si insinuano in queste geometrie esatte e ci fanno scoprire le potenti
metafore che, con la loro forza simbolica, ripiegano il nostro sguardo verso noi stessi.
Sappiamo che le città sono tante “cose”, e lo sguardo di un fotografo che ne osserva la
“filigrana di un disegno così sottile da sfuggire al morso delle termiti” può aggiungere
emozioni supplementari, non derivate o sostitutive, agli spettatori di questa esposizione che
apre la stagione del primo spazio espositivo a Ostia dedicato esclusivamente alla fotografia.
Direzione artistica: Associazione “Laboratorio Fotografico” info@laboratoriofotografico.eu
Siamo su FB come : Associazione Laboratorio Fotografico
Le immagini che Angelo Peruzzi ci propone, fanno parte di una ben più ampia ricerca che ha
in se i connotati di una indagine documentaria e simbolica degli spazi e delle costruzioni
presenti nelle città. Con la sua macchina fotografica però, non vuole narrare solo il gusto per
il nuovo, la spettacolarità e la meraviglia che induce tutto ciò che ci sorprende, bensì vuole
“creare attraverso questa, la combinazione tra la verità del nostro quotidiano e la bellezza di
una gemma in esso incastonata”.
Queste foto infatti sfogliano la città come una cipolla, togliendone le prime pelli, quelle più
esterne, per arrivare a un livello dove si vede la struttura normalmente nascosta sotto gli
strati del consueto.
Complice la metafora di bellissimi bianchi e neri ed una composizione accurata e rigorosa, ne
osserva la filigrana, gli accostamenti espressivi, i riflessi delle grandi architetture che
disegnano paesaggi immaginari come nelle Città invisibili di Calvino, immaginari ma non per
questo irreali.
In questo senso una ripresa dei canoni del Barocco dove gli strumenti retorici del linguaggio
come le metafore, le antitesi, le enfasi, le iperboli e i paradossi perdono la tradizionale
funzione linguistica diventando il messaggio in sé.
Così abbiamo fotografie dove si materializzano all’improvviso, come ciclopiche cattedrali,
strutture aliene dal contesto, quasi astronavi atterrate in un mondo normalizzato dalla
ripetizione e dalla banalità e che sembrano portatrici di un messaggio di quella bellezza e
verità che per l’autore è sinonimo di arte. E’ un lavoro che riscopre punti di vista già inclusi
nelle opere architettoniche fotografate, ma che presuppone una pungente consapevolezza
della precarietà del reale, delle apparenze ingannevoli, della fragilità dei rapporti fra le cose
e che cerca, attraverso una fotografia ricca di sinuosità e di grandi volumi, di evadere da uno
stato di latente insoddisfazione attraverso lo specchio di forme fantastiche.
Roma, Venezia, Valencia sono alcune tappe di questo percorso tra oggetti e manufatti,
costruiti per tradurre sogni e desideri in abitazioni e strutture; così come i ponti fotografati
uniscono e raccordano luoghi diversi, così questi “sguardi obliqui” di Angelo Peruzzi sono
appunto le variabili che si insinuano in queste geometrie esatte e ci fanno scoprire le potenti
metafore che, con la loro forza simbolica, ripiegano il nostro sguardo verso noi stessi.
Sappiamo che le città sono tante “cose”, e lo sguardo di un fotografo che ne osserva la
“filigrana di un disegno così sottile da sfuggire al morso delle termiti” può aggiungere
emozioni supplementari, non derivate o sostitutive, agli spettatori di questa esposizione che
apre la stagione del primo spazio espositivo a Ostia dedicato esclusivamente alla fotografia.
Direzione artistica: Associazione “Laboratorio Fotografico” info@laboratoriofotografico.eu
Siamo su FB come : Associazione Laboratorio Fotografico
18
giugno 2016
Angelo Peruzzi – Geometrie variabili
Dal 18 giugno al 16 luglio 2016
fotografia
Location
EMYFOTO
Roma, Via Costanzo Casana, 260, (Roma)
Roma, Via Costanzo Casana, 260, (Roma)
Vernissage
18 Giugno 2016, ore 16
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