Angiola Tremonti è una donna appassionata e generosa. L’urgenza di donarsi agli altri la spinge verso l’aiuto a paesi lontani, come l’Africa e l’India. Nell’arte, il desiderio di dare si trasforma in una travolgente creatività, che abbraccia senza distinzione i campi più diversi: pittura, scultura e design. I quadri sono una vitale esplosione di colori, nei quali attraverso una sorta di magia visionaria l’uomo e la natura si fondono alla ricerca dell’antica armonia originaria. Le sculture sono legate al personaggio favoloso della Mabilla: alter ego dell’artista, è la donna per eccellenza, la madre arcaica, dalle fattezze africane, dispensatrice della vita e dei segreti del mondo. E ancora animali fantastici, dalle caratteristiche umane, che indicano la necessità di una comunione tra l’uomo e l’ambiente. Le sculture in bronzo, solitamente di proporzioni monumentali, riducono le loro dimensioni fino a divenire oggetti di arredamento, mantenendo l’attenzione per il dettaglio e la lavorazione grezza e viva del materiale, in cui è facile scorgere il tocco della mano d’artista, tracce di un lavoro sofferto e sentito. Dalla fertile fantasia nascono gioielli, medaglie, amuleti, vasi, bicchieri, paraventi, suppellettili... forme vegetali o zoomorfe, prendendo costantemente ispirazione dal meraviglioso libro della natura.

Vera Agosti

Angiola Tremonti è supportata anche dai testi critici di Rossana Bossaglia, Raffaele da Grada, Gillo Dorfles, Luciano Caramel ed altri , tanti ed anche amici.

Vanta collezionisti illustri.