Abbiamo chiesto a sette artisti internazionali come immaginano la loro vita quotidiana, la strada che percorrono per arrivare allo studio, lo studio stesso, se fossero immersi in un mondo popolato di animali.

Un richiamo della foresta, un paradiso perduto che prende vita nelle opere di tre artisti sudcoreani, una norvegese,
uno statunitense e due italiani che hanno trasformato questo spazio in un giardino di animali delle meraviglie.
Perché non c’è mai abbastanza natura nelle nostre vite, perché vorremmo trascorrere più tempo possibile, nel
centro di Roma, accanto a gatti, cani, cavalli, lupi, orsi, unicorni e altre specie imprecisate, lungo la sottile linea
che separa il mondo umano da quello selvaggio.

Animali selvatici e domestici, fantastici o reali, rassicuranti e allegorici animano la galleria nelle opere di Kang Jiman,
Park Nina e Lee Toll (Corea del Sud), Fanny Brodar (Norvegia), Jonathan Bono Kennedy (Stati Uniti d’America),
Delta N.A. e Bankeri (Italia).