L’uomo comune fagocitato dai media, nasconde la sua identità nel quotidiano per poi trasformarsi nel più facile prodotto di mercato di fronte all’opportunità di entrare nello show business. Persone normali si raccontano dichiarando i loro segreti più intimi, i loro desideri e
le loro paure, spesso ingenui e talvolta malinconici. “ La mia paura più profonda so che c’è, ma non so qual’ è. Il mio desiderio più segreto so che c’è ma non so qual’ è!” di ce Ovar, uno dei ragazzi selezionati durante il casting dalla Fusco. Spogliati delle loro difese si abbandonano davanti all’obbiettivo e addirittura sono disposti a rinunciare, a “vendere” metaforicamente, ma non troppo…,
l’oggetto in cui si identificano, lasciandosi definitivamente sfruttare.
Un’ operazione quella di Vuoi Essere che sfrutta il sistema mediatico, insinuandovisi utilizzandone gli stessi strumenti, per poi palesemente sabotarlo. Obbiettivo: dimostrare il cinismo del sistema costringendo gli stessi partecipanti a riflettere.Ma siamo poi proprio sicuri che NON APPARIRE è MORIRE???
Nella sua prima personale a Napoli Anna Fusco presenta 16 foto-istallazioni e disegni ad esse correlati, caratterizzati da un tratto graffiante e ironico il cui soggetto suggerisce i valori dei partecipanti all’operazione. Dopo l’istallazione “Identity Born” , presentata negli stessi spazi della galleria, composta da bambole gonfiabili sessuate, con cui voleva affermare il trasformismo dilagante, l’artista conferma, con questa operazione, la sua idea dell’arte, che è oggi più che mai uno strumento di riflessione con cui intervenire sulla società.