In mostra circa 20 opere tutte relative all’ultimo anno e realizzate in un ipotetico viaggio dell’artista verso Filaga, un piccolo paese dell’entroterra siciliano. In questa sua mostra, l’artista non si è lasciata condizionare dal tema ma ne ha fatto il pretesto per una rivisitazione in chiave moderna di una cultura tarda ottocentista. Scrive Vinny Scorsone nel suo testo in catalogo: (…) “In queste nuove opere, Anna Torregrossa si riappropria del suo tempo. Nei suoi ultimi lavori, il legame con la cultura dei pittori ottocenteschi si va sempre più rarefacendo. Non più strade sterrate di campagna (che tanto richiamano alcuni paesaggi di Francesco Lojacono) ma lunghe e grigie strisce di asfalto; non più marine solcate da piccole barche (che ricordano Antonino Leto o Francesco Zerilli), ma ampi spazi azzurri dove far vagare i pensieri; non più paesaggi urbani desueti in cui troneggiano edifici settecenteschi, ma ambienti agresti contemporanei, gioiosi eppur solcati da una vena malinconica; non più madonne e santi assisi in trono circondati da angeli sprofondati in soffici nuvole, ma soggetti tangibili e rintracciabili nelle umane sembianze della vita quotidiana.

I colori delle sue opere sono accesi dal sole siciliano, arsi dal caldo afoso di scirocco, ravvivati dalla brina montana.

Sulle sue tele, la natura e l’opera dell’uomo convivono, prendendo, a turno, il sopravvento, ma è un sopravvento temporaneo, poi tutto si riequilibra.

Nella lunga strada solitaria, l’asfalto sparisce dietro a una curva, inghiottito dalle fiammeggianti sterpi incolte; poi, da dietro la sabbia, il mare si affaccia portando con sé una fresca brezza.

Tra i monti delle Madonie, una leggera nebbia avvolge l’orizzonte spingendo lo spettatore oltre le cime, tra i colori cangianti della roccia, in un luogo dove la montagna si confonde col cielo (…)”. La mostra realizzata con il contributo della Provincia Regionale di Palermo resterà aperta fino 18 novembre con orari: dalle 17.00 alle 20.00 tutti i giorni. Festivi esclusi. ingresso e catalogo gratuiti.