Si inaugura sabato 12 giugno alle ore 18.00 presso Perlarte la mostra fotografica dal titolo: “La Luce delle Cose”, un’ampia panoramica monografica che ripercorre l’esperienza fotografica di Antonio Fracassi, presentata in una significativa selezione del vasto ed affascinante percorso iconografico dell’autore.
La mostra si presenta divisa in più sezioni: da indagini sulla luce e la sua memoria, al senso dell’ombra, da geografie e paesaggi culturali, ai luoghi del colore e alle emozioni del grigio. Si tratta di chiavi di lettura consigliate, libere visioni interpretative che rispecchiano un modo di fare fotografia: un modo personale, caratterizzato da molteplici sfaccettature
Attraverso il suo occhio artificiale, estensione virtuale del suo pensiero, Antonio Fracassi scruta l’orizzonte della vita, osserva in silenzio ogni “rumore” del mondo e lo cattura nelle sue immagini. Preferisce il suono al fragore, l’essere all’apparire, l’allusione all’evidenza e, in tal modo, sa far vibrare tutte le tonalità di quel “suono”, facendo intuire l’importanza fondamentale dell’essere…e quanto la verità ami nascondersi per dar modo, solo a chi sa cercare, di trovarla.
La sua ricerca evidenzia un’indagine studiata ma, nel medesimo tempo, spontanea, caratterizzata da un’impostazione operativa, fatta di scatti improvvisi e sistematici, mirati a non perdere gli attimi importanti di un momento e i suoi particolari, nella piena consapevolezza che, in fotografia, gli attimi, i momenti e i particolari, sono unici e irripetibili e vanno catturati subito, senza incertezze.
Paesaggi e persone si alterneranno in racconti per immagini, dotate di grande forza documentativa, evocativa, intima e introspettiva. Tutto ciò nella costante attenzione alla luce, la luce che colpisce gli oggetti, che li svela, la luce assente, quella dell’ombra che cela realtà nascoste e ne valorizza i profili, la luce sprigionata da uno sguardo, luminoso specchio dello spirito, la luce che riflette, che cattura emozioni, la luce: ancestrale bisogno, energia luminosa che gli antichi egizi chiamavano “akh”, anima…l’anima delle cose.

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