La galleria è lieta di ospitare la mostra degli ultimi quadri di Antonio Genovese. Sono 14 opere del formato 80x80, tecnica mista, in cui l’artista sviluppa il suo concetto, da me definito, di “naturalismo cosmico” in quanto introduce la domanda fondamentale sulle origini dell’uomo e sulle forze conflittuali tra natura e uomo. Genovese torna a dipingere il paesaggio e la figura, ma in modo trasfigurato, nella Lucania silenziosa e affascinante, in un luogo chiamato “il cuneo dell’aria”. Un posto reale dove, insieme ad altri alberi, vi è una quercia, un luogo di famiglia. Sotto la quercia, Genovese colloca una sedia e pone in essere il suo immaginifico pittorico, fatto di presagi, ricordi, sapori, odori; dipinge elementi ad esso familiari, testimoni sanguinolenti, morenti, ma ancora viventi. Il paesaggio è rarefatto ma costantemente citato, ed evocato; basta una striscia di cielo azzurro a definirne i connotati. Riferimenti alla storia sono affidati allo sguardo di un lupo o al passaggio di un pavone. Genovese ci insegna che ereditare un albero, in questo caso una quercia, significa non possederla, ma garantirne l’esistenza e la continuità, viverci insieme attingendo la sua poesia.