Antonio Pauciulo, nativo del bel golfo di Napoli, nella zona di Sorrento, vive da qualche tempo a Berlino ove ha il suo studio-galleria.

Roma, dove ha frequentato l’Accademia di Via Ripetta negli anni '90 con il prof. Alfonso Avanessian, è stata la città degli studi e della formazione. E’ già stato ospite in questa Galleria per un’istallazione complessa di arte totale: pittura, scultura, musica, video, fotografia, editoria e anche un po’ d’architettura - una bella esperienza - , ma la sua passione resta la pittura che lo ha portato a fare mostre tra Berlino e Parigi.

L’esperienza berlinese lo ha maturato e lo ha reso ancora più intransigente nelle sue scelte. Indicare Bacon come suo referente è un po’ facile; sicuramente un punto di inizio.

La sua è una ricerca sull’uomo, intesa anche come carnalità, impostata sulla poetica del frammento, della parte per il tutto, del pezzo non finito; ci fa pensare, in qualche modo, ai grandi frammenti di sculture romane o greche od anche alle ultime sculture di Michelangelo.

Per smitizzare e rendere più vicina e umana la sua pittura, Pauciulo si sofferma anche su alcuni oggetti di uso comune: l’uomo non c’è, o è appena visibile e trasformato, ma restano le traccie, i segni. Dipinge ad esempio scarpe da ginnastica usate, vissute, in movimento, metafora dell’attualità e di una vita che corre veloce. Nella pittura c’è la figura, ma non è figurativa; la sua è una pittura cerebrale, di testa, ma c'è anche il colore, ed il gesto è controllato e sprezzante come sciabolate.

A Roma torna con alcune opere recentissime, certo un artista di talento.

Giorgio di Roberto