Circa una trentina di opere in ceramica refrattaria che appartengono agli ultimi
cinque anni della produzione dell’artista e alcuni inediti che verranno presentati
per l’occasione. Dalle figure abbozzate, quasi incompiute, frammentate, alla
composizione di volumi ed equilibri più astratti, archetipi, in continua
evoluzione tra lo spirito e la forma.
La mostra prende il titolo da un’opera che abbiamo voluto portare come
manifesto del percorso e della ricerca di Antonio Quattrini degli ultimi anni.
Come un viaggiatore che parte alla scoperta di nuove terre ed accumula
esperienze, così l’artista intraprende un percorso nella ricerca, indagando nel
profondo, scavando e portando alla luce nuovi pensieri, nuove forme.
Nell’opera di Antonio Quattrini possiamo leggere questo viaggio fatto di segni,
di solchi, di fratture che interrompono le figure in ceramica refrattaria
trasformandole in reperti, in immagini spezzate dove il tempo -l’esperienzasono
intervenuti. Come nel diario di un viaggio interiore le forme si sviscerano,
si ingrandiscono portando l’indagine su un particolare, trasformandolo, fino a
trovare nuove forme, simboliche, evocative, che riassestano un equilibrio.
Nel percorso allestitivo abbiamo voluto dare risalto a questa vicinanza tra le
figure e le forme più astratte, al loro dialogo fatti di segni e simboli.