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Antonio Scarioni – Wanted in America
Foto emulsionate di Antonio Scarioni
Comunicato stampa
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L’America non esiste.
C’è un pezzo di terra, da qualche parte al di là dell’oceano, che chiamiamo così. C’è una storia di cui fa parte (breve, ma c’è). Ci sono milioni di esseri umani che quando si guardano allo specchio vedono degli americani. Ma l’America non esiste. È un’invenzione del cinema, dell’arte, della letteratura.
In un certo senso, è quello stesso sogno di un’eterna giovinezza, di una libertà senza limiti, che la vecchia Europa ha proiettato su déi ed eroi, prima di scoprire una terra “vergine” in cui rifare gli stessi errori di sempre in modo nuovo.
Il Nuovo Mondo. Un mito. Una chimera. Come si rappresenta una cosa che non esiste? E soprattutto, perché? Perché un artista informale italiano, che di solito pratica il corpo a corpo con la materia per cavarne fuori un’emozione, un significato, decide di tornare a immaginare l’America, di ri-disegnare quel set immaginario? La risposta forse sta dentro la tecnica stessa di queste fotoemulsioni.
L’America è l’immagine dell’America, film, fotografie, pubblicità, politica-spettacolo. Antonio Scarioni prende quell’immagine, quella sequenza infinita di luoghi comuni (luoghi immaginari), la sottopone al tormento dei suoi acidi, la macchia, la colora, la logora, ed è come se l’illusione tornasse ad avere un corpo, e l’astrazione America diventasse materia nelle mani dell’artista. Il risultato è un ibrido, l’icona e la sua disintegrazione, l’immagine svuotata dall’(ab)uso mediatico e la sua metamorfosi in segno-gesto-arte, che poi viene fotografato e ingrandito, per essere immortalato in qualcosa che non è più America e che pure è l’unica America possibile.
L’arte di Scarioni non fa politica e non aspira a cogliere la verità delle cose. È mutazione, alchimia, metamorfosi. Ma dalla sua arte, da quel corpo a corpo con la materia (sia una lastra di ferro, uno strato di colore a olio o una fotografia della Casa Bianca), a volte affiora qualcosa che assomiglia a una risposta silenziosa (o a una bella domanda).
L’America non esiste. Scarioni ha provato a inventarla di nuovo, a modo suo.
C’è un pezzo di terra, da qualche parte al di là dell’oceano, che chiamiamo così. C’è una storia di cui fa parte (breve, ma c’è). Ci sono milioni di esseri umani che quando si guardano allo specchio vedono degli americani. Ma l’America non esiste. È un’invenzione del cinema, dell’arte, della letteratura.
In un certo senso, è quello stesso sogno di un’eterna giovinezza, di una libertà senza limiti, che la vecchia Europa ha proiettato su déi ed eroi, prima di scoprire una terra “vergine” in cui rifare gli stessi errori di sempre in modo nuovo.
Il Nuovo Mondo. Un mito. Una chimera. Come si rappresenta una cosa che non esiste? E soprattutto, perché? Perché un artista informale italiano, che di solito pratica il corpo a corpo con la materia per cavarne fuori un’emozione, un significato, decide di tornare a immaginare l’America, di ri-disegnare quel set immaginario? La risposta forse sta dentro la tecnica stessa di queste fotoemulsioni.
L’America è l’immagine dell’America, film, fotografie, pubblicità, politica-spettacolo. Antonio Scarioni prende quell’immagine, quella sequenza infinita di luoghi comuni (luoghi immaginari), la sottopone al tormento dei suoi acidi, la macchia, la colora, la logora, ed è come se l’illusione tornasse ad avere un corpo, e l’astrazione America diventasse materia nelle mani dell’artista. Il risultato è un ibrido, l’icona e la sua disintegrazione, l’immagine svuotata dall’(ab)uso mediatico e la sua metamorfosi in segno-gesto-arte, che poi viene fotografato e ingrandito, per essere immortalato in qualcosa che non è più America e che pure è l’unica America possibile.
L’arte di Scarioni non fa politica e non aspira a cogliere la verità delle cose. È mutazione, alchimia, metamorfosi. Ma dalla sua arte, da quel corpo a corpo con la materia (sia una lastra di ferro, uno strato di colore a olio o una fotografia della Casa Bianca), a volte affiora qualcosa che assomiglia a una risposta silenziosa (o a una bella domanda).
L’America non esiste. Scarioni ha provato a inventarla di nuovo, a modo suo.
11
settembre 2009
Antonio Scarioni – Wanted in America
Dall'undici al 20 settembre 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
COMBINES
Milano, Via California, 24/a, (Milano)
Milano, Via California, 24/a, (Milano)
Vernissage
11 Settembre 2009, ore 18.30
Autore