Soggetti semplici – dalle maschere , ai contadini, agli animali, alle nature morte - di un mondo bucolico completamente antitetico a quello globalizzato contemporaneo ma autentico e pieno di fascino
Le trenta opere che compongono la mostra provengono dall’Archivio Storico di Stagnoli, di cui Mario Zanetti è da vent’anni infaticabile e insostituibile Conservatore e Curatore, e sono frammenti di un’unica lunga narrazione della quotidianità del luogo e dei suoi abitanti con la sua dimensione temporale, la sua stagionalità, tra le case tipiche che assurgono a “personaggi” nel paesaggio che muta al variar della luce.
Stagnoli, novello Breughel, presenta un’osmosi tra l’identità e la memoria della Valsabbia che si riscontra anche nel suo tratto e nella forza dell’espressione talvolta accentuata ma sempre realista. Il suo grande talento non riduce la semplicità dei soggetti ad “arte popolare” ma trasfonde in essa il verbo artistico della modernità conferendo alla sua opera pittorica un impareggiabile senso di unicità e di poesia.