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AreaO. L’arte nello spazio di un cerchio
Le opere esposte, tutte rigorosamente tonde, di artisti provenienti da diversi percorsi professionali, italiani e stranieri, spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia
Comunicato stampa
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Sabato 19 aprile 2008 si apre presso Palazzo Marcotulli a Rieti, la mostra d’arte ‘AreaO- L’arte nello spazio di un cerchio’, una collettiva che dopo Ferrara, Aosta e S.Anatolia di Narco, Perugia, sarà visitabile anche a Rieti, nella splendida cornice di questo antico palazzo. La mostra, promossa e coordinata da Barbara Pavan per Studio7.it, in collaborazione con l’Istituto d’Arte Calcagnadoro e con il Patrocinio della Provincia di Rieti e del Comune di Rieti sarà visitabile tutti i giorni fino al 27 aprile.
Le opere esposte, tutte rigorosamente tonde, di artisti provenienti da diversi percorsi professionali, italiani e stranieri, spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia. Cinzia Minuti Innocenti scrive nell’introduzione critica: ‘Lo zero ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo una certa attrazione, lo zero è l’assoluto, è il vuoto, il nulla, l’infinito. Questa concezione “cosmica” dello zero racchiude in sé un universo fatto di misteri da svelare e rivelare all’osservatore chiuso nella contingenza terrena. Ecco allora che questo campo diviene terreno fertile per l’artista che ricerca il senso del suo esistere. La storia dell’arte ci ha regalato capolavori come quelli di Kiefer e Friedrich che trasmettono quel nostro essere infinitamente niente di fronte all’infinito cosmico. Lo stesso Boullè o Ledoux in architettura ci hanno mostrato come la sfera possa divenire emblema di pura funzionalità ed armonia.’
In mostra le opere di Sabrina Albiati, Adriano Annino, Dino Aresca, Diego Astori, Paolo Avanzi, Antonella Avataneo, ArtGei, Loredana Barillaro, Alfredo Bonanni, Silva Bruschini, Daniela Caciagli, Manuel Carrion, Ezio De Angeli, Finalba Di Pietro, Elena Falchi, Sara Forte, Maria Rosa Frigieri, Eliana Frontini, Sandra Giovannini, Graziella Gola, Katy Laudicina, LuBott, Sergio Luzzi, Cate Maggia, Serafina Marranghino, Elisa Mazza, Fabrizio Molinario, Ilaria Mugnaini, Daniela Nasoni, Jelena Panjkovic, Luana Pascali, Francesca Pastore, Raffaella Simone, Rita Sarzi Amadé, Andrea Sampaolo, Monica Scafati, Franco Sinisi, Sergio Tomasi, Elisabetta Visentin, Clarice Zdanski.
Il percorso artistico è affiancato da un percorso ‘didattico’ con testi relativi al cerchio o allo zero di Nicoletta Febbraro, Filippo Lunardo, Sergio Luzzi, Cinzia Minuti Innocenti, Michele Montella, Marina Sarti e Rosalba Scavia.
Due le conferenze previste nel corso della mostra: lunedì 21 aprile alle ore 17,00, ‘Il cerchio come metafora esistenziale nella consulenza filosofica’, relatore Prof.Francesco Dipalo e giovedì 24 aprile 2008, sempre alle ore 17,00, ‘Il Mandala’, relatore Dr.Filippo Lunardo.
Palazzo Marcotulli, la sede espositiva, sorge lungo il “decumanus maximus” della citta di Rieti, all’interno della prima cinta muraria, risulterebbe, allo stato attuale delle ricerche, essere stato inizialmente una “ casa torre sorta intorno al XIII secolo e via via modificata con aggiunte successive fino a circa il 1700.
Nella carta di Rieti disegnata dall’architetto Martigny nel 1723 si può riconoscere tale palazzo dalla forma ormai molto simile all’attuale con la presenza di due fontane all’interno della corte di cui una è stata ritrovata nelle grotte sottostanti al palazzo, restaurata e ripristinata nella posizione originaria. Nella prima metà del 1700 il palazzo divenne proprietà della famiglia Marcotulli ed in tale periodo probabilmente furono fatti grossi lavori di ristrutturazione ed affrescati i soffitti con le classiche decorazioni dell’epoca. Recentemente il palazzo, che è sotto vincolo da parte della Soprintendenza per i beni architettonici ed ambientali del Lazio, è stato sottoposto a ristrutturazione e restauro conservativo prestando particolare attenzione a non alterare la struttura originaria eliminando anche alcune superfettazioni che erano state implementate nel corso del 1900. Con questa mostra si inaugura la nuova destinazione culturale delle sale del Palazzo che si candida a diventare un interessante spazio espositivo per la città.
Le opere esposte, tutte rigorosamente tonde, di artisti provenienti da diversi percorsi professionali, italiani e stranieri, spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia. Cinzia Minuti Innocenti scrive nell’introduzione critica: ‘Lo zero ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo una certa attrazione, lo zero è l’assoluto, è il vuoto, il nulla, l’infinito. Questa concezione “cosmica” dello zero racchiude in sé un universo fatto di misteri da svelare e rivelare all’osservatore chiuso nella contingenza terrena. Ecco allora che questo campo diviene terreno fertile per l’artista che ricerca il senso del suo esistere. La storia dell’arte ci ha regalato capolavori come quelli di Kiefer e Friedrich che trasmettono quel nostro essere infinitamente niente di fronte all’infinito cosmico. Lo stesso Boullè o Ledoux in architettura ci hanno mostrato come la sfera possa divenire emblema di pura funzionalità ed armonia.’
In mostra le opere di Sabrina Albiati, Adriano Annino, Dino Aresca, Diego Astori, Paolo Avanzi, Antonella Avataneo, ArtGei, Loredana Barillaro, Alfredo Bonanni, Silva Bruschini, Daniela Caciagli, Manuel Carrion, Ezio De Angeli, Finalba Di Pietro, Elena Falchi, Sara Forte, Maria Rosa Frigieri, Eliana Frontini, Sandra Giovannini, Graziella Gola, Katy Laudicina, LuBott, Sergio Luzzi, Cate Maggia, Serafina Marranghino, Elisa Mazza, Fabrizio Molinario, Ilaria Mugnaini, Daniela Nasoni, Jelena Panjkovic, Luana Pascali, Francesca Pastore, Raffaella Simone, Rita Sarzi Amadé, Andrea Sampaolo, Monica Scafati, Franco Sinisi, Sergio Tomasi, Elisabetta Visentin, Clarice Zdanski.
Il percorso artistico è affiancato da un percorso ‘didattico’ con testi relativi al cerchio o allo zero di Nicoletta Febbraro, Filippo Lunardo, Sergio Luzzi, Cinzia Minuti Innocenti, Michele Montella, Marina Sarti e Rosalba Scavia.
Due le conferenze previste nel corso della mostra: lunedì 21 aprile alle ore 17,00, ‘Il cerchio come metafora esistenziale nella consulenza filosofica’, relatore Prof.Francesco Dipalo e giovedì 24 aprile 2008, sempre alle ore 17,00, ‘Il Mandala’, relatore Dr.Filippo Lunardo.
Palazzo Marcotulli, la sede espositiva, sorge lungo il “decumanus maximus” della citta di Rieti, all’interno della prima cinta muraria, risulterebbe, allo stato attuale delle ricerche, essere stato inizialmente una “ casa torre sorta intorno al XIII secolo e via via modificata con aggiunte successive fino a circa il 1700.
Nella carta di Rieti disegnata dall’architetto Martigny nel 1723 si può riconoscere tale palazzo dalla forma ormai molto simile all’attuale con la presenza di due fontane all’interno della corte di cui una è stata ritrovata nelle grotte sottostanti al palazzo, restaurata e ripristinata nella posizione originaria. Nella prima metà del 1700 il palazzo divenne proprietà della famiglia Marcotulli ed in tale periodo probabilmente furono fatti grossi lavori di ristrutturazione ed affrescati i soffitti con le classiche decorazioni dell’epoca. Recentemente il palazzo, che è sotto vincolo da parte della Soprintendenza per i beni architettonici ed ambientali del Lazio, è stato sottoposto a ristrutturazione e restauro conservativo prestando particolare attenzione a non alterare la struttura originaria eliminando anche alcune superfettazioni che erano state implementate nel corso del 1900. Con questa mostra si inaugura la nuova destinazione culturale delle sale del Palazzo che si candida a diventare un interessante spazio espositivo per la città.
19
aprile 2008
AreaO. L’arte nello spazio di un cerchio
Dal 19 al 27 aprile 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PALAZZO MARCOTULLI
Rieti, Via Garibaldi, (Rieti)
Rieti, Via Garibaldi, (Rieti)
Orario di apertura
Tutti i giorni ore 10-13 e 16-20
Autore
Curatore