In questo nuovo ciclo l’artista rivisita il territorio industriale ed extraurbano dove gli scenari silenziosi e abitati da inquietanti assenze-presenze, richiamano le ambientazioni di alcuni film cult in cui si attende un repentino cambiamento della trama verso tinte fosche o surreali ma dove, al contrario, nulla di straordinario e imprevisto accade. Egli, con le sue opere, propone l’ipotesi che niente succeda perché vissuto più attuale e complesso. Tale modalità operativa è orientata a idealizzare e universalizzare le sue panoramiche industriali ed extraurbane. Così, con l’ausilio di un cifrario dettagliato, di una composizione semplificata e di un cromatismo innaturale, l’artista sposta l’attenzione dai soggetti prescelti ai significati che essi veicolano.