3 o 4 metamorfosi
Due artisti contemporanei riprendono tagliuzzano e interpretano alcuni passi dei racconti mitologici - della classicità greca e romana - che Publio Ovidio Nasone rese immortali duemila anni fa. (Ovidio morì nel 18 d.C. avendo completato la sua opera poco prima dell’esilio). Marinai e Pantani si intrufolano nelle Metamorfosi Ovidiane: lo fanno, baldanzosi ma rispettosi, realizzando nel 2018 un raro codice cartaceo dal titolo “3 o 4 METAMORFOSI” in cui si intrecciano le vicende di Prometeo, Narciso, Cèfalo, Procri e le loro stesse.
Di questo loro manoscritto, creato a quattro mani con inchiostri, colori acrilici, pennarelli e attraverso varie disavventure grafiche, esistono al mondo solo venti esemplari poi numerati e firmati, per cui ogni copia è un ricco pezzo unico (e intonso).
Il libro viene ora presentato alle Scuderie di Palazzo Bicocchi accompagnato, corredato o reso più segreto, da opere pittoriche dei medesimi Marinai e Pantani, tele di grandi dimensioni che di quei racconti e di quelle trasformazioni sono corollario completamento o negazione, opere tutte a parete e di forte impatto visivo.