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Art & The city – Enrico De Pascale
Un ciclo di incontri dedicati all’arte contemporanea. Obiettivo del corso è favorire la conoscenza di alcuni dei principali aspetti della scena artistica dei nostri giorni tramite le testimonianze dirette e indirette dei suoi protagonisti principali: critici e storici dell’arte, artisti, curatori, direttori di musei, collezionisti, galleristi. Non dunque un tradizionale corso di storia dell’arte contemporanea bensì una serie di “incontri ravvicinati” con gli addetti ai lavori, ciascuno dei quali analizzerà uno specifico aspetto del variegato mondo dell’arte contemporanea. Enrico De Pascale: Morte e Resurrezione.
Comunicato stampa
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Enrico De Pascale, MORTE E RESURREZIONE, Electa, Milano 2007
Sfogliando un qualunque manuale di storia dell’arte, visitando un museo, passeggiando per le navate di una chiesa, si resta stupiti nel constatare l’eccezionale numero di opere raffiguranti episodi che direttamente o indirettamente evocano la morte: battaglie, guerre, martiri, crocefissioni, scene di epidemia, esecuzioni, sacrifici, punizioni divine, funerali. Il tema è indubbiamente tra i più longevi e diffusi dell’intera storia dell’arte non soltanto perché riferibile ad uno degli aspetti ineludibili della condizione umana ma anche perché inevitabilmente intrecciato con i valori e gli aspetti fondamentali di ogni civiltà, passata e presente: religione, politica, giustizia, etica, economia, libertà, amore, ecc.
La morte fu celebrata dagli antichi come il culmine della vita eroica, dai poeti quale estrema conseguenza dell’amore, dai credenti come strumento di salvezza e senso ultimo della vita terrena.
La Chiesa cattolica, per limitarci alla storia dell’Occidente, ha alimentato per secoli la fede nella vita eterna enfatizzando il ruolo della morte, quella salvifica di Cristo e quella dei cristiani che in nome suo hanno vissuto e hanno sacrificato la propria vita. Al corpo trapassato e alle sue singole parti è indissolubilmente legato il culto dei martiri e dei santi.
Nella ipertecnologica società contemporanea, che ha enormemente accresciuto, rispetto al passato, le capacità di offesa e di distruzione della vita umana ma anche, al tempo stesso, le aspettative per un’esistenza sempre più lunga, si assiste al seguente paradosso: da un lato la morte (virtuale) è spettacolarizzata e commercializzata attraverso i mass-media, che l’hanno trasformata in un tema-chiave dell’industria dell’intrattenimento, dall’altro quella reale e quotidiana (individuale o collettiva, cruenta e non) è diventata impresentabile e di conseguenza “invisibile”, un moderno tabù con cui si fa fatica a confrontarsi.
Non di meno il tema, reso tanto più attuale da tragedie collettive quali l’AIDS, il terrorismo, le decine di guerre locali che insanguinano il pianeta, ha guadagnato una straordinaria fortuna presso gli artisti contemporanei (si pensi all’ultima edizione della Biennale veneziana), per i quali è divenuto terreno privilegiato di riflessione e di ricerca.
Partendo dai miti greci per arrivare alle performance di Marina Abramovic, alle installazioni di Damien Hirst, alle fotografie di Andres Serrano, il volume, ultimo della collana I Dizionari dell’Arte Electa, analizza attraverso 384 pagine, 360 immagini a colori e 196 lemmi, la centralità del tema della morte (e del suo rovescio: la resurrezione) nell’arte di ogni epoca: dalla morte violenta alle epidemie, dai temi cristiani della Passione e della Rinascita alla raffigurazione dell’Aldilà, dal culto dei morti sino all’eterno conflitto tra Eros e Thanatos.
Sfogliando un qualunque manuale di storia dell’arte, visitando un museo, passeggiando per le navate di una chiesa, si resta stupiti nel constatare l’eccezionale numero di opere raffiguranti episodi che direttamente o indirettamente evocano la morte: battaglie, guerre, martiri, crocefissioni, scene di epidemia, esecuzioni, sacrifici, punizioni divine, funerali. Il tema è indubbiamente tra i più longevi e diffusi dell’intera storia dell’arte non soltanto perché riferibile ad uno degli aspetti ineludibili della condizione umana ma anche perché inevitabilmente intrecciato con i valori e gli aspetti fondamentali di ogni civiltà, passata e presente: religione, politica, giustizia, etica, economia, libertà, amore, ecc.
La morte fu celebrata dagli antichi come il culmine della vita eroica, dai poeti quale estrema conseguenza dell’amore, dai credenti come strumento di salvezza e senso ultimo della vita terrena.
La Chiesa cattolica, per limitarci alla storia dell’Occidente, ha alimentato per secoli la fede nella vita eterna enfatizzando il ruolo della morte, quella salvifica di Cristo e quella dei cristiani che in nome suo hanno vissuto e hanno sacrificato la propria vita. Al corpo trapassato e alle sue singole parti è indissolubilmente legato il culto dei martiri e dei santi.
Nella ipertecnologica società contemporanea, che ha enormemente accresciuto, rispetto al passato, le capacità di offesa e di distruzione della vita umana ma anche, al tempo stesso, le aspettative per un’esistenza sempre più lunga, si assiste al seguente paradosso: da un lato la morte (virtuale) è spettacolarizzata e commercializzata attraverso i mass-media, che l’hanno trasformata in un tema-chiave dell’industria dell’intrattenimento, dall’altro quella reale e quotidiana (individuale o collettiva, cruenta e non) è diventata impresentabile e di conseguenza “invisibile”, un moderno tabù con cui si fa fatica a confrontarsi.
Non di meno il tema, reso tanto più attuale da tragedie collettive quali l’AIDS, il terrorismo, le decine di guerre locali che insanguinano il pianeta, ha guadagnato una straordinaria fortuna presso gli artisti contemporanei (si pensi all’ultima edizione della Biennale veneziana), per i quali è divenuto terreno privilegiato di riflessione e di ricerca.
Partendo dai miti greci per arrivare alle performance di Marina Abramovic, alle installazioni di Damien Hirst, alle fotografie di Andres Serrano, il volume, ultimo della collana I Dizionari dell’Arte Electa, analizza attraverso 384 pagine, 360 immagini a colori e 196 lemmi, la centralità del tema della morte (e del suo rovescio: la resurrezione) nell’arte di ogni epoca: dalla morte violenta alle epidemie, dai temi cristiani della Passione e della Rinascita alla raffigurazione dell’Aldilà, dal culto dei morti sino all’eterno conflitto tra Eros e Thanatos.
20
maggio 2009
Art & The city – Enrico De Pascale
20 maggio 2009
incontro - conferenza
Location
MUSEO DI SANTA GIULIA
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Biglietti
Ingresso riservato agli iscritti. Studenti e giovani sino a 25 anni ingresso libero
Vernissage
20 Maggio 2009, ore 17.45
Sito web
www.museiarte.brescia.it
Editore
ELECTA
Autore
Curatore