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Arte giapponese e linguaggi figurativi degli anni ’50 e ’60
conferenza a cura di Mattia Patti
Comunicato stampa
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Il corso di storia dell’arte promosso dalla Fondazione Culturale d’arte Trossi Uberti in collaborazione con il laboratorio di Arti Visive della Scuola Normale Superiore di Pisa prevede per domani, mercoledì 1 giugno, la conferenza sul tema “Arte giapponese e linguaggi figurativi degli anni '50 e '60” a cura di Mattia Patti, presidente della stessa Fondazione . La conferenza si svolgerà alle ore 16 nella sede della Fondazione Trossi Uberti (via Ravizza,76).
Dalla seconda guerra mondiale gli orizzonti artistici tornano ad aprirsi anche in senso geografico e una delle culture figurative alla quale molti artisti occidentali guardano con rinnovata attenzione è quella giapponese. Dopo la grande fascinazione che nella seconda metà dell' '800 investì l'ambiente impressionista, quello simbolista e dopo aver costituito una fonte inesauribile per le creazioni dell'Art Nouveau, l'interesse per l'arte giapponese si sposta dalle stampe e dalle arti applicate, alla calligrafia e all'estetica estremo-orientale. Da Mark Tobey a Jackson Pollock, da Yves Klein a Piero Manzoni, dal gruppo CoBrA al gruppo Zero, a Fluxus: sono questi – e non solo – gli artisti, i gruppi e gli ambienti che si sono confrontati con la produzione artistica, intellettuale ed estetica del Paese del Sol Levante facendone un riferimento imprescindibile per una più ampia e corretta interpretazione dei fatti artistici degli anni '50 e '60.
Mattia Patti
Storico dell’arte, svolge ricerche su temi di storia dell’arte contemporanea e unitamente su problemi di conservazione e di tecniche artistiche. Lavora all’interno dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ove si occupa in particolare di diagnostica per lo studio delle opere d’arte e di restauro del contemporaneo. Parallelamente è professore incaricato di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Pisa. Ha pubblicato studi sull’arte italiana fra le due guerre e nel secondo dopoguerra, interessandosi segnatamente di Osvaldo Licini, su cui ha discusso nel 2008 la tesi di perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È coautore della storia del Museo Civico «Giovanni Fattori» di Livorno, del quale sta curando la catalogazione dei disegni e delle stampe novecenteschi. Dal 2010 è presidente della Fondazione Trossi Uberti
Dalla seconda guerra mondiale gli orizzonti artistici tornano ad aprirsi anche in senso geografico e una delle culture figurative alla quale molti artisti occidentali guardano con rinnovata attenzione è quella giapponese. Dopo la grande fascinazione che nella seconda metà dell' '800 investì l'ambiente impressionista, quello simbolista e dopo aver costituito una fonte inesauribile per le creazioni dell'Art Nouveau, l'interesse per l'arte giapponese si sposta dalle stampe e dalle arti applicate, alla calligrafia e all'estetica estremo-orientale. Da Mark Tobey a Jackson Pollock, da Yves Klein a Piero Manzoni, dal gruppo CoBrA al gruppo Zero, a Fluxus: sono questi – e non solo – gli artisti, i gruppi e gli ambienti che si sono confrontati con la produzione artistica, intellettuale ed estetica del Paese del Sol Levante facendone un riferimento imprescindibile per una più ampia e corretta interpretazione dei fatti artistici degli anni '50 e '60.
Mattia Patti
Storico dell’arte, svolge ricerche su temi di storia dell’arte contemporanea e unitamente su problemi di conservazione e di tecniche artistiche. Lavora all’interno dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ove si occupa in particolare di diagnostica per lo studio delle opere d’arte e di restauro del contemporaneo. Parallelamente è professore incaricato di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Pisa. Ha pubblicato studi sull’arte italiana fra le due guerre e nel secondo dopoguerra, interessandosi segnatamente di Osvaldo Licini, su cui ha discusso nel 2008 la tesi di perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È coautore della storia del Museo Civico «Giovanni Fattori» di Livorno, del quale sta curando la catalogazione dei disegni e delle stampe novecenteschi. Dal 2010 è presidente della Fondazione Trossi Uberti
01
giugno 2011
Arte giapponese e linguaggi figurativi degli anni ’50 e ’60
01 giugno 2011
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE TROSSI UBERTI
Livorno, Via Giuseppe Ravizza, 6, (Livorno)
Livorno, Via Giuseppe Ravizza, 6, (Livorno)
Vernissage
1 Giugno 2011, ore 16