Ironico e fantasioso l’approccio alla realtà che Rita Soccio (1971 Pescara) offre. Composizioni essenziali di immediata e sconcertante lettura. Nelle sue opere i loghi di noti prodotti commerciali sembrano acquisire vita autonoma, fino a relazionarsi fra di loro. Un processo iniziato con la Pop Art. Un’operazione, quella della decontestualizzazione di un elemento proveniente dalla società dei consumi, che testimonia tutta la forza di diffusione e influenza che il mondo commerciale esercita. Partendo da questi presupposti il lavoro di Rita Soccio si sviluppa con leggerezza e allegria. Su fondi dai colori accesi, un pò ruffiani, avvengono strani incontri. Le figure stilizzate, provenienti dal linguaggio pubblicitario, si svincolano dalla loro funzione e si rendono indipendenti. E come in una strana realtà le vediamo atteggiarsi fra di loro con tenerezza e affetto a suggerire storie e sentimenti. Non più semplici simboli che devono la loro notorietà ed esistenza ad altro ma creature che, proprio per la tanta fama, possono uscire dal loro ruolo e attestarsi singolarmente. Potere della pubblcità!