Dopo tre edizioni di successo, “Artefatta” presenta al Castello degli Agolanti di Riccione, a partire dal 14 ottobre, una serie di esposizioni ed eventi pensati e realizzati da giovani artisti.

Le sale del Castello, nel periodo autunnale, diventano lo scenario della creatività delle nuove generazioni che tramite le loro libere interpretazioni artistiche creano un occasione di dialogo con la città, una possibilità d’incontro con un’arte ancora troppo spesso poco considerata.

Anche quest’anno tante e qualificate sono state le proposte espositive giunte da tutta Italia per valersi delle opportunità offerte dal Comune di Riccione: numerosi lavori e una grande varietà di espressioni si susseguiranno con quattro esposizioni per celebrare una manifestazione che cresce e matura di anno in anno.
Arte, musica dal vivo, letture, laboratori e molti altri intrattenimenti non mancheranno per creare un ambiente vivo e comunicativo.
“Artefatta” sarà un momento per far conoscere ad un pubblico vario le diverse sfaccettature e i tanti mezzi, dai più tradizionali come la pittura ai più nuovi e tecnologici come video e installazioni, con cui l’arte di oggi si esprime.
Ad inaugurare, sabato 14 ottobre presso il Castello degli Agolanti alle ore 18.00, una collettiva del gruppo “Mandra”: sette ragazzi dagli stili molto eterogenei creano un’atmosfera di continua interazione tra artista e pubblico.
Seguirà, da sabato 25 ottobre a domenica 5 novembre, la personale di Camilla Muccioli che espone una serie di dipinti eseguiti con tecniche tradizionali accostandosi alla realtà con occhio introspettivo.
Da sabato 11 a domenica 19 novembre sarà la volta di Carlo Cancellieri, Paolo Feduzi, Massimo Ottoni, Filippo Fraternali Vialetti: quattro giovani formatisi personalmente e artisticamente in ambiente urbinate e che hanno sviluppato quattro differenti modi di pensare all’Arte.
A concludere la serie di mostre sarà la personale della sammarinese Michela Pozzi, che inaugurerà sabato 25 novembre; suoi mezzi espressivi sono il video e la fotografia, tramite essi l’artista esprime il proprio modo d’intendere lo spazio circostante.