Sguardi verso un futuro sempre più incerto fra angosce spirituali e materiali, dove la crisi economica nasconde il vero problema che è quello del nostro futuro teatro naturalistico ecologico messo in discussione dall’annientamento etico della nostra anima ancestrale . In questa 15° edizione di Arteinfiera i dieci artisti dialogano con visioni volutamente lontane , verso lo stesso obiettivo vedere oltre con l’arte , la magia dell’arte riconosce la vera realtà di un quotidiano sempre più nascosto fra le nuvole del virtuale. Angelo Barile una delle nuove leve della pittura piemontese e nazionale sottolinea il mondo adolescenziale nella sua rabbia deformante ma anche stimolante tra ironia ed angosce filtrate da un quotidiano sempre più mediale. Ivaldo Carelli palesa un’immagine fotografica alla ricerca di equilibri tra forma e significato dove molte volte la presenza umana si compenetra con la scenografia dell’immagine . Albina Dealessi imposta una pittura che propone delicate trasparenze tra memorie naturalistiche e giochi cromatici dove luce e colore sono gli ingredienti essenziali di una intensa cucina poetica visiva. La gestualità di Marco Faccioli è istintiva e nonostante possa essere una memoria degli anni cinquanta americani ha un sua progressione contemporanea nei suoi contrasti e nella sua irruenza positiva non solo superficiale. Mauro Galfrè riporta nei propri percorsi onirici un passato rivisto da un lirismo novecentista dove eleganza e forma sono strumenti fondamentali della sua iconografia dove l’elemento femminile è quasi sempre centrale. Pier Ugo Mozzoni rilegge una visione post pop con l’entusiasmo di chi quasi lo fa di nascosto come un intervento non concesso regalando al risultato una freschezza goliardica contemporanea. Ezio Minetti assembla poesia , vita quotidiana , oggetti dimenticati, colore volutamente amorfo per farci viaggiare nel suo mondo di presenze melanconiche quasi concettuali quasi come raccogliere anime perdute dentro un suo giardino visivo. Giovanni Saldì giovane artista che prolunga la sua visione pittorica a volte post-moderna anche in situazioni tridimensionali tra minimalismo e gioco formale tra nuovi materiali e piazzamenti mentali. Lucia Serafini con la sua pittura si compenetra in un micromondo dove le dimensioni sono volutamente spiazzanti e quindi anche i nostri sentimenti visivi lo diventano in un percorso di ricerca verso una certa ludicità onirica infinita. Riccardo Seren ripensa la figura umana in una chiave neo-pop tra un’iconografia fumettistica ed una interessante rilettura espressionistica per modellare un proprio percorso formale dove lo sguardo compenetra sempre il fruitore nel più ingenuo senso di stupore.

Piergiorgio Panelli
Artista e critico d’arte