A 60 anni dalla creazione dello stato d'Israele, una mostra che ne racconta la gioia, i dolori, le contraddizioni
Rispetto alle iniziative organizzate in occasione del 60° Anniversario dello Stato d'Israele, lunedì 15 dicembre 2008 alle ore 18.30 è stata inaugurata la mostra “As Is: Arte Israeliana Contemporanea”. L'esposizione, che verrà ospitata dal 16 dicembre 2008 al 31 gennaio 2009 presso il Complesso del Vittoriano, vuole essere un collage delle forme artistiche contemporanee israeliane attraverso 57 opere realizzate con le tecniche più diverse – pittura, scultura, fotografia, video e performance – realizzate da 20 artisti.
La mostra, promossa dall’Associazione Culturale ISRAELE60, a cura di Ruth Cats, racconta la quotidianità di Israele e, allo stesso tempo, la sua complessità e peculiarità culturale evidenziando il fondamentale dialogo tra l’arte e alcune tematiche sociali, culturali e politiche: la rinascita ebraica dopo l’olocausto, gli aspetti religiosi e secolari della vita, la guerra, il terrorismo, le tradizioni e il sentimento patriottico.
Il 2008 dunque, anno in cui si celebra il 60° Anniversario dello Stato di Israele, invoca un’analisi e una ricerca del significato essenziale di ciò che gli israeliani riconoscono come proprio, come se facesse parte del loro dna. Quali sono le caratteristiche che costituiscono una “persona israeliana”, l’“identità israeliana”, il “paesaggio israeliano”, i “tratti israeliani”? “As Is: Arte Israeliana Contemporanea” tenta di decifrare questo codice mettendo in luce quegli aspetti che fanno trapelare con maggiore evidenza gli aspetti unici e caratteristici della cultura e del modo di vita israeliani. Una vita che troppo spesso in questi ultimi dieci anni è stata interrotta e logorata da eventi politici e militari di grande portata, come il ritiro del Libano, la seconda Intifada, il disimpegno di Gaza, la seconda guerra del Libano.
Tante ancora sono le tensioni che caratterizzano questa nazione così etnicamente multiforme e culturalmente differenziata. Questa mostra vuole mettere in evidenza le ansie, i dubbi, le paure ma anche la gioia e il rispetto per uno stato così contraddittorio, i cui lati più oscuri si uniscono inscindibilmente con quelli più felici e intensi. Autoironia, pessimismo, ottimismo, analisi profonda della società israeliana sono solo alcuni degli aspetti che traspaiono tra le installazioni, le produzioni fotografiche, i dipinti e i video che animano questa splendida mostra.