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Astrazioni
I protagonisti di questa esposizione – alcuni di più lontane e storicizzate provenienze dalle avanguardie storiche e altri disposti a continuare in quelle ricerche che continuano a intervenire sulla realtà dell’esperienza visiva, percettiva e aperta dalle forme e dai colori nella luce – pongono l’accento su alcuni aspetti specifici di esperienze d’arte figurali ma non figurative
Comunicato stampa
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I protagonisti di questa esposizione - alcuni di più lontane e storicizzate provenienze dalle avanguardie storiche e altri disposti a continuare in quelle ricerche che continuano a intervenire sulla realtà dell’esperienza visiva, percettiva e aperta dalle forme e dai colori nella luce – pongono l’accento su alcuni aspetti specifici di esperienze d’arte figurali ma non figurative.
Se nelle opere di Silvio Andrea Boero (1931- 1987), dipinti e sculture degli anni settanta del secolo scorso, è evidente l’autonomia di un discorso basato sull’organizzazione spazio temporale espressa tramite le possibilità intensive della luce, nei Cartigli di Franco Bruzzone, passati e recenti, sempre consapevoli tanto della conoscenza profonda dei dipinti rinascimentali come di alcune lezioni post-avanguardiste (dai surrealisti a Sutherland e Wols), è protagonista, oltre al colore adoperato con sapienza in maniera timbrico/tonale, il segno le cui ragioni scorrono verso il simbolo nella dialettica spaziale d’estrazione postmoderna, ovvero siccome l’ordinamento, nel tempo e nello spazio, di una figura o immagine che rivela i moti assorti del suo animo.
Negli ambiti delle teorie del colore e della luce, espresse con cognizioni chimico/fisiche come attraverso acquisizioni propriamente culturali (da Goethe a Wittgenstein), opera Paolo Bertelli i cui dipinti, elaborati con suggestiva ed essenziale sensibilità formale e cromatica, propongono situazioni rigorosamente intellettuali, presentate intenzionalmente, anche, per un consistente e complesso significato spirituale.
Di Arturo Di Maria, che vive e opera a Zurigo e le cui ricerche formali sono prossime agli esiti astratto-concreti di Max Bill, sono esposti alcuni lavori eseguiti attraverso rigorosi principi geometrico/strutturali con lo scopo
di raggiungere la purezza della forma e del colore al fine di potenziare la sensibilità estetica.
E da Franco Ricci - assertore estremo di quel neoplasticismo che raccolse (e ancora raccoglie) attorno ai propri principi pittori, scultori e architetti - proviene il sapiente e sensibilissimo discorso costruito sulle equilibrate relazioni tra forme rigorosamente geometriche e colori accordati insieme in corrispondenze timbriche o tonali.
Le sue opere, oggettivate concretamente nella dimensione aperta di indagine costruttiva, come quelle degli altri artisti che espongono in questa occasione, attivano e liberano, pertanto, i propri elementi compositivi nell’integrazione fra sentimento e ragione, ovvero tra ingredienti sensoriali e rigore intellettuale.
Se nelle opere di Silvio Andrea Boero (1931- 1987), dipinti e sculture degli anni settanta del secolo scorso, è evidente l’autonomia di un discorso basato sull’organizzazione spazio temporale espressa tramite le possibilità intensive della luce, nei Cartigli di Franco Bruzzone, passati e recenti, sempre consapevoli tanto della conoscenza profonda dei dipinti rinascimentali come di alcune lezioni post-avanguardiste (dai surrealisti a Sutherland e Wols), è protagonista, oltre al colore adoperato con sapienza in maniera timbrico/tonale, il segno le cui ragioni scorrono verso il simbolo nella dialettica spaziale d’estrazione postmoderna, ovvero siccome l’ordinamento, nel tempo e nello spazio, di una figura o immagine che rivela i moti assorti del suo animo.
Negli ambiti delle teorie del colore e della luce, espresse con cognizioni chimico/fisiche come attraverso acquisizioni propriamente culturali (da Goethe a Wittgenstein), opera Paolo Bertelli i cui dipinti, elaborati con suggestiva ed essenziale sensibilità formale e cromatica, propongono situazioni rigorosamente intellettuali, presentate intenzionalmente, anche, per un consistente e complesso significato spirituale.
Di Arturo Di Maria, che vive e opera a Zurigo e le cui ricerche formali sono prossime agli esiti astratto-concreti di Max Bill, sono esposti alcuni lavori eseguiti attraverso rigorosi principi geometrico/strutturali con lo scopo
di raggiungere la purezza della forma e del colore al fine di potenziare la sensibilità estetica.
E da Franco Ricci - assertore estremo di quel neoplasticismo che raccolse (e ancora raccoglie) attorno ai propri principi pittori, scultori e architetti - proviene il sapiente e sensibilissimo discorso costruito sulle equilibrate relazioni tra forme rigorosamente geometriche e colori accordati insieme in corrispondenze timbriche o tonali.
Le sue opere, oggettivate concretamente nella dimensione aperta di indagine costruttiva, come quelle degli altri artisti che espongono in questa occasione, attivano e liberano, pertanto, i propri elementi compositivi nell’integrazione fra sentimento e ragione, ovvero tra ingredienti sensoriali e rigore intellettuale.
28
ottobre 2006
Astrazioni
Dal 28 ottobre al 26 novembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE ANNA OSEMONT
Albissola Marina, Via Cristoforo Colombo, 13, (Savona)
Albissola Marina, Via Cristoforo Colombo, 13, (Savona)
Orario di apertura
da martedì a domenica 16-19 oppure su appuntamento
Vernissage
28 Ottobre 2006, ore 17
Autore
Curatore