In meno di 40 metri quadri sarà possibile vedere più di un centinaio di opere di 24 artisti giovanissimi che trovano finalmente visibilità. Per i giovani artisti è sempre più difficile trovare una galleria che punti su di loro. Il circuito della vendita dell’arte, come un cane che si morde la coda, fatica a investire sui giovani perché, difatti, questi rappresentano un rischio. Valentina Torboli Rapetti, nuova direttrice dello Studio10, invece investe tutto sui giovani permettendo a chi vuole vivere d’arte di avere un luogo di riferimento, un luogo che non vuole curriculum e carriere importanti, ma solo la voglia di fare arte.
Gli artisti che aprono la prima mostra dello Studio10 dal titolo A[t]TRATTI sono artisti emergenti da poco usciti e uscenti dall’Accademia di Belle Arti di Verona che trovano nella riapertura di questa galleria una vetrina “amica” pronta ad accogliere le nuove produzioni e che non si soffermerà su mostre statiche e interminabili ma rinnoverà i contenuti esposti in modo continuativo per permettere ad ogni visita di trovare un’arte sempre nuova.

Lo Studio10 però non vive esclusivamente di arte e artisti ma si prefigge l’intento di avvicinare chiunque al mondo dell’arte. L’arte contemporanea infatti è troppo spesso impegnata a parlare esclusivamente di se stessa per accorgersi che troppe persone se ne allontanano non comprendendo più i messaggi che questa vuole comunicare. Comprendere l’arte contemporanea richiede notevoli sforzi da parte dei non addetti ai lavori perché critici e artisti non utilizzano più linguaggi comprensibili ai più, ma anzi si impegnano a comunicare in modo criptico per mantenere l’arte in una bolla elitaria. Lo Studio10 vuole invece permettere a chiunque di avvicinarsi all’arte e per farlo si spoglia dalle vesti di asettica galleria per diventare un luogo di incontro, scambio e distribuzione culturale. All’interno dello Studio10 sarà infatti possibile soffermarsi e accomodarsi in salotto creato con materiali riciclati, bere un te, chiacchierare d’arte e degli artisti esposti, sfogliare centinaia di monografie di artisti e cataloghi d’arte che la direttrice mette a disposizione di chiunque, studiare, fare ricerche, leggere e poter approfondire la propria conoscenza dell’arte in un ambiente che non intende essere scuola né insegnare nulla a nessuno ma solo infondere e distribuire cultura in modo semplice e alla portata di tutti.

Lo Studio10 riapre in novembre a Malcesine, un paese lacustre che durante l’inverno appare come un paese fantasma. Aprire a stagione turistica finita evidenzia ancor più l’intento di non essere luogo puramente fine alla vendita ma sancisce il progetto di diventare uno dei pochi luoghi di incontro per il paese, un piccolo luogo aperto a chiunque cerchi quell’ambiente accogliente in cui trascorrere qualche ora in compagnia per non annoiarsi in attesa della nuova stagione turistica.
Perché Malcesine non vive solo d’estate.