Auro già negli anni settanta, parallelamente alla sua inesauribile e incessante ricerca tra «Arte e Natura», con performance e variegate rappresentazioni, era immerso in quel mondo fantastico fatto di personaggi mitologici, di figure extraterrene, di immagini senza tempo.
Un mondo denso di significati e di messaggi subliminali che riappare oggi in una veste, per così dire nuova, arricchita da creature che come per incanto scaturiscono dagli spiriti della natura. Una metamorfosi in continua trasformazione dove la natura appare come specchio rivelatore di figure primordiali intercalate e accompagnate da mitici animali, quali «protettori» di questa natura incontaminata.
Per dirla con l’artista «Visioni dell’anima» è un percorso che stimola risvegli ancestrali, là dove il mondo sotteraneo, intermedio e superiore degli spiriti della natura, (dalla terra al cielo) si rivela come un fenomeno da riscoprire per riconquistare quello spazio impercettibile, con l’animo e lo spirito della meditazione.