Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Aviero – Il labirinto della vita: la ricerca del Minotauro
Sculture e dipinti dell’artista toscano ci immergono nell’affascinante e dibattuto tema del labirinto e del mito del Minotauro. La mostra è curata da Maurizio Vanni e Ilaria Magni, prodotta in collaborazione con l’Associazione culturale Mosaika di Verbania ed accompagnata da una pubblicazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“AVIERO. IL LABIRINTO DELLA VITA:
LA RICERCA DEL MINOTAURO”
a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni
Alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia la mostra di sculture e dipinti
dell’artista toscano dedicata al labirinto e al mito del Minotauro
10 giugno-4 luglio 2025
Dal 10 giugno al 4 luglio 2025 la Biblioteca San Giorgio di Pistoia ospiterà la mostra Aviero. Il labirinto della vita: la ricerca del Minotauro, a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni, prodotta in collaborazione con l’Associazione culturale Mosaika di Verbania. Sculture e dipinti dell’artista toscano ci immergeranno nell’affascinante e dibattuto tema del labirinto e del mito del Minotauro. L’inaugurazione, alla presenza dell’artista, è prevista per sabato 14 giugno alle ore 17.
Il labirinto è una leggendaria costruzione architettonica con una pianta così tortuosa da rendere difficile l’orientamento e, di conseguenza, l’uscita. È un simbolo molto antico che ricorre con frequenza nella storia dell’umanità e nella storia dell’arte. In generale, rappresenta i percorsi che conducono alla consapevolezza del sé e alla conoscenza: nel labirinto non ci si perde, ma ci si ritrova. “Per Aviero – scrive Maurizio Vanni – il labirinto corrisponde a una struttura archetipica che riflette e determina il nostro modo di pensare il mondo, il nostro rapporto con le sfide della quotidianità, con la presa di coscienza di tutte le questioni e le problematiche che condizionano la nostra esistenza. È come se i suoi racconti visivi si mettessero in contatto diretto con il destino, con le logiche dei valori che disciplinano l’esistenza, con quella necessità espressiva che asseconda l’innata tensione verso le forme che prendono consistenza davanti ai nostri occhi e ci preparano ad esperienze estetiche sempre nuove”.
Il labirinto è anche simbolo di un viaggio fisico e mentale alla ricerca dell’essenza della realtà. Secondo Aviero rappresenta la ricerca della verità, sempre più complessa nel mondo attuale. “L’uomo autentico, che ha il coraggio di vivere e comunicare se stesso attraverso la verità rischia di essere incompreso, certamente isolato e spesso escluso”. “Opere come Corsa per la vita, Ape Regina, Maternità e Inseminazione – sottolinea Vanni – fanno riferimento alla forza di volontà e alla determinazione che dovrebbe condurre ogni individuo a desiderare una crescita interiore. Il coraggio di intraprendere l’enigma del labirinto, di affrontare i nostri ‘nemici interiori’, di cercare nutrimento nella conoscenza e nell’auto-conoscenza, corrisponde a vivere e non a sopravvivere accettando l’apparente tranquillità della comfort zone della finzione”. “La vera sfida – concorda Ilaria Magni – non è trovare l’uscita dal labirinto: è accettare di abitarlo. Aviero ci invita a guardare il Minotauro non con timore, ma con comprensione, a vedere in lui non il pericolo, ma la possibilità di un nuovo sguardo sul mondo”. Perdersi nel labirinto sta a significare il voler ricominciare, accogliere la possibilità di cambiare vita, girare pagina e andare incontro a una nuova esistenza.
“Il Minotauro – sottolinea Aviero – rappresenta l’Essere diverso, portatore di verità, isolato, escluso e abbandonato dalla società, ma solo perché non corrisponde a determinati canoni condivisi, e non lo conosciamo. Il più delle volte, la diversità e la non convenzionalità fanno paura”. Rileggendo il mito l’artista toscano ci propone così una riflessione sul concetto di diversità e sull’incontro tra mondi e identità. “Il Minotauro – evidenzia Ilaria Magni – non è più il mostro da abbattere, ma una figura complessa, tragica e profonda, che incarna le paure ancestrali dell’umanità e al tempo stesso la sua possibilità di redenzione. Il labirinto non è solo un luogo fisico, ma uno spazio interiore in cui ciascuno deve confrontarsi con le proprie ombre”. Il Minotauro diventa una sorta di compagno di viaggio “nell’esplorazione del nostro stesso labirinto interiore”. Un simbolo di trasformazione, cambiamento e rinascita.
“Aviero – conclude Vanni – ci propone il Minotauro come una figura pacifica e accogliente che, simbolicamente, porge il gomitolo rosso a Teseo. Per l’uomo contemporaneo, arrivare al cospetto del Minotauro significa accettare il dialogo con qualcosa che non conosce, scoprire gli aspetti più profondi del proprio essere. Ma se nel centro del labirinto non ci fosse il Minotauro, non trovassimo l’orribile mostro che tutti noi pensavamo di dover sconfiggere, ma ci fosse un grande specchio che riflette la nostra immagine? E se il Minotauro non esistesse e non fosse mai esistito?”.
Note biografiche
Aviero Bargagli, in arte Aviero, nasce ad Arcidosso (GR) nel 1941. Affascinato fin da giovane dal legno, inizia a scolpire all’età di venti anni. Ai lavori a tuttotondo in legno d’olivo o in altri materiali di recupero (grande attenzione ai temi della sostenibilità), unisce una grande produzione grafica. Il suo percorso espositivo professionale inizia alla fine degli anni Settanta con inviti a mostre e rassegne collettive in Italia e all’estero (Firenze, Viareggio, Ferrara, Roma, Livorno, Follonica, Grosseto, Massa Marittima, Volterra, Piombino, Antibes, Riga, Lichtenstein, ecc.). Ha ricevuto premi prestigiosi e alcune sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche: tra le altre, un’importante opera monumentale è stata collocata nel centro della città di Follonica; un’altra è stata acquisita dal Sachsiche Museen Daetz-Centrum di Lichtenstein (Germania). I suoi percorsi creativi, fortemente umanistici, hanno a che fare con i sentimenti e l’animo umano, con riflessioni esistenziali e filosofiche, con stati d’animo del qui e ora.
AVIERO. IL LABIRINTO DELLA VITA: LA RICERCA DEL MINOTAURO
10 giugno-4 luglio 2025
a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni
Biblioteca San Giorgio, via Sandro Pertini 340, Pistoia
Inaugurazione sabato 14 giugno ore 17
Orari mostra
lunedì 14-19
da martedì a sabato 9-19
Contatti
Biblioteca San Giorgio, via S. Pertini 340 - Pistoia
tel. 0573.371600
www.sangiorgio.comune.pistoia.it
sangiorgio@comune.pistoia.it
LA RICERCA DEL MINOTAURO”
a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni
Alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia la mostra di sculture e dipinti
dell’artista toscano dedicata al labirinto e al mito del Minotauro
10 giugno-4 luglio 2025
Dal 10 giugno al 4 luglio 2025 la Biblioteca San Giorgio di Pistoia ospiterà la mostra Aviero. Il labirinto della vita: la ricerca del Minotauro, a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni, prodotta in collaborazione con l’Associazione culturale Mosaika di Verbania. Sculture e dipinti dell’artista toscano ci immergeranno nell’affascinante e dibattuto tema del labirinto e del mito del Minotauro. L’inaugurazione, alla presenza dell’artista, è prevista per sabato 14 giugno alle ore 17.
Il labirinto è una leggendaria costruzione architettonica con una pianta così tortuosa da rendere difficile l’orientamento e, di conseguenza, l’uscita. È un simbolo molto antico che ricorre con frequenza nella storia dell’umanità e nella storia dell’arte. In generale, rappresenta i percorsi che conducono alla consapevolezza del sé e alla conoscenza: nel labirinto non ci si perde, ma ci si ritrova. “Per Aviero – scrive Maurizio Vanni – il labirinto corrisponde a una struttura archetipica che riflette e determina il nostro modo di pensare il mondo, il nostro rapporto con le sfide della quotidianità, con la presa di coscienza di tutte le questioni e le problematiche che condizionano la nostra esistenza. È come se i suoi racconti visivi si mettessero in contatto diretto con il destino, con le logiche dei valori che disciplinano l’esistenza, con quella necessità espressiva che asseconda l’innata tensione verso le forme che prendono consistenza davanti ai nostri occhi e ci preparano ad esperienze estetiche sempre nuove”.
Il labirinto è anche simbolo di un viaggio fisico e mentale alla ricerca dell’essenza della realtà. Secondo Aviero rappresenta la ricerca della verità, sempre più complessa nel mondo attuale. “L’uomo autentico, che ha il coraggio di vivere e comunicare se stesso attraverso la verità rischia di essere incompreso, certamente isolato e spesso escluso”. “Opere come Corsa per la vita, Ape Regina, Maternità e Inseminazione – sottolinea Vanni – fanno riferimento alla forza di volontà e alla determinazione che dovrebbe condurre ogni individuo a desiderare una crescita interiore. Il coraggio di intraprendere l’enigma del labirinto, di affrontare i nostri ‘nemici interiori’, di cercare nutrimento nella conoscenza e nell’auto-conoscenza, corrisponde a vivere e non a sopravvivere accettando l’apparente tranquillità della comfort zone della finzione”. “La vera sfida – concorda Ilaria Magni – non è trovare l’uscita dal labirinto: è accettare di abitarlo. Aviero ci invita a guardare il Minotauro non con timore, ma con comprensione, a vedere in lui non il pericolo, ma la possibilità di un nuovo sguardo sul mondo”. Perdersi nel labirinto sta a significare il voler ricominciare, accogliere la possibilità di cambiare vita, girare pagina e andare incontro a una nuova esistenza.
“Il Minotauro – sottolinea Aviero – rappresenta l’Essere diverso, portatore di verità, isolato, escluso e abbandonato dalla società, ma solo perché non corrisponde a determinati canoni condivisi, e non lo conosciamo. Il più delle volte, la diversità e la non convenzionalità fanno paura”. Rileggendo il mito l’artista toscano ci propone così una riflessione sul concetto di diversità e sull’incontro tra mondi e identità. “Il Minotauro – evidenzia Ilaria Magni – non è più il mostro da abbattere, ma una figura complessa, tragica e profonda, che incarna le paure ancestrali dell’umanità e al tempo stesso la sua possibilità di redenzione. Il labirinto non è solo un luogo fisico, ma uno spazio interiore in cui ciascuno deve confrontarsi con le proprie ombre”. Il Minotauro diventa una sorta di compagno di viaggio “nell’esplorazione del nostro stesso labirinto interiore”. Un simbolo di trasformazione, cambiamento e rinascita.
“Aviero – conclude Vanni – ci propone il Minotauro come una figura pacifica e accogliente che, simbolicamente, porge il gomitolo rosso a Teseo. Per l’uomo contemporaneo, arrivare al cospetto del Minotauro significa accettare il dialogo con qualcosa che non conosce, scoprire gli aspetti più profondi del proprio essere. Ma se nel centro del labirinto non ci fosse il Minotauro, non trovassimo l’orribile mostro che tutti noi pensavamo di dover sconfiggere, ma ci fosse un grande specchio che riflette la nostra immagine? E se il Minotauro non esistesse e non fosse mai esistito?”.
Note biografiche
Aviero Bargagli, in arte Aviero, nasce ad Arcidosso (GR) nel 1941. Affascinato fin da giovane dal legno, inizia a scolpire all’età di venti anni. Ai lavori a tuttotondo in legno d’olivo o in altri materiali di recupero (grande attenzione ai temi della sostenibilità), unisce una grande produzione grafica. Il suo percorso espositivo professionale inizia alla fine degli anni Settanta con inviti a mostre e rassegne collettive in Italia e all’estero (Firenze, Viareggio, Ferrara, Roma, Livorno, Follonica, Grosseto, Massa Marittima, Volterra, Piombino, Antibes, Riga, Lichtenstein, ecc.). Ha ricevuto premi prestigiosi e alcune sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche: tra le altre, un’importante opera monumentale è stata collocata nel centro della città di Follonica; un’altra è stata acquisita dal Sachsiche Museen Daetz-Centrum di Lichtenstein (Germania). I suoi percorsi creativi, fortemente umanistici, hanno a che fare con i sentimenti e l’animo umano, con riflessioni esistenziali e filosofiche, con stati d’animo del qui e ora.
AVIERO. IL LABIRINTO DELLA VITA: LA RICERCA DEL MINOTAURO
10 giugno-4 luglio 2025
a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni
Biblioteca San Giorgio, via Sandro Pertini 340, Pistoia
Inaugurazione sabato 14 giugno ore 17
Orari mostra
lunedì 14-19
da martedì a sabato 9-19
Contatti
Biblioteca San Giorgio, via S. Pertini 340 - Pistoia
tel. 0573.371600
www.sangiorgio.comune.pistoia.it
sangiorgio@comune.pistoia.it
14
giugno 2025
Aviero – Il labirinto della vita: la ricerca del Minotauro
Dal 14 giugno al 04 luglio 2025
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA SAN GIORGIO
Pistoia, Via Sandro Pertini, (Pistoia)
Pistoia, Via Sandro Pertini, (Pistoia)
Orario di apertura
lunedì 14-19
da martedì a sabato 9-19
Vernissage
14 Giugno 2025, ore 17
Sito web
Editore
Alvivo Edizioni
Ufficio stampa
Comune di Pistoia
Ufficio stampa
Art Connections
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Patrocini