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Barbara Mezzaro – My Mirage
L’artista, alla sua prima esposizione personale, presenta una serie di fotografie ed un video che raccontano il suo problematico rapporto con la realtà urbana contemporanea
Comunicato stampa
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L’artista, alla sua prima esposizione personale, presenta una serie di fotografie ed un video che raccontano il suo particolare rapporto con la realtà urbana contemporanea.
La percezione della realtà è spesso condizionata da un determinato stato emotivo in grado di alterare, in un modo più o meno marcato, impressioni e sensazioni. Nel lavoro di Barbara Mezzaro questo condizionamento psicologico diviene fondamentale quale stimolo per la ricostruzione di un mondo che possa corrispondere ad un ideale equilibrio di tonalità che, attenuate nei contrasti come nelle intensità, creino “miraggi”, oasi nelle quali ritrovare la propria quiete interiore.
Fotografa e convinta sostenitrice di un bianco e nero puro e senza compromessi, l'artista presenta fotografie ed un video che documentano questo stato d’animo, un atteggiamento psicologico scaturito da un’attenta oltre che difficoltosa e sofferta analisi delle proprie esperienze percettive e sensoriali nei confronti della realtà urbana quotidiana. Nel video Lethe, con riprese rigorosamente “in soggettiva”, la città diviene una sorta di Atlantide contemporanea, teatro di un itinerario al limite dell’ossessione paranoica, nella quale Barbara intraprende un viaggio subacqueo verso la conoscenza dei significati più intimi delle proprie esperienze, immersa in un fluido che offusca la vista e definisce gli elementi architettonici, ottenebra i sensi ed inibisce le forze, alla ricerca della via d’uscita che si rivela essere, in conclusione, come un ritorno alle ”origini delle proprie sensazioni”.
Le fotografie, che possono ricordare immagini di film di un certo cinema espressionista tedesco degli anni '20, sono lo strumento attraverso il quale l'artista cerca di attenuare la propria iper-sensibilità percettiva nei confronti della realtà esterna, in cui architetture, oggetti e raggi luminosi si compenetrano con violenta intensità provocando una totale perdita dei reali riferimenti ambientali. Le fabbriche fotografate appaiono come veri e propri miraggi, apparizioni che improvvisamente si pongono di fronte in tutta la loro maestosa inquietudine, emergono da un fondo nero che potrebbe rappresentare l'oscurità della parte più intima dell’artista, la profondità delle proprie più recondite paure.
Alessandro Trabucco
La percezione della realtà è spesso condizionata da un determinato stato emotivo in grado di alterare, in un modo più o meno marcato, impressioni e sensazioni. Nel lavoro di Barbara Mezzaro questo condizionamento psicologico diviene fondamentale quale stimolo per la ricostruzione di un mondo che possa corrispondere ad un ideale equilibrio di tonalità che, attenuate nei contrasti come nelle intensità, creino “miraggi”, oasi nelle quali ritrovare la propria quiete interiore.
Fotografa e convinta sostenitrice di un bianco e nero puro e senza compromessi, l'artista presenta fotografie ed un video che documentano questo stato d’animo, un atteggiamento psicologico scaturito da un’attenta oltre che difficoltosa e sofferta analisi delle proprie esperienze percettive e sensoriali nei confronti della realtà urbana quotidiana. Nel video Lethe, con riprese rigorosamente “in soggettiva”, la città diviene una sorta di Atlantide contemporanea, teatro di un itinerario al limite dell’ossessione paranoica, nella quale Barbara intraprende un viaggio subacqueo verso la conoscenza dei significati più intimi delle proprie esperienze, immersa in un fluido che offusca la vista e definisce gli elementi architettonici, ottenebra i sensi ed inibisce le forze, alla ricerca della via d’uscita che si rivela essere, in conclusione, come un ritorno alle ”origini delle proprie sensazioni”.
Le fotografie, che possono ricordare immagini di film di un certo cinema espressionista tedesco degli anni '20, sono lo strumento attraverso il quale l'artista cerca di attenuare la propria iper-sensibilità percettiva nei confronti della realtà esterna, in cui architetture, oggetti e raggi luminosi si compenetrano con violenta intensità provocando una totale perdita dei reali riferimenti ambientali. Le fabbriche fotografate appaiono come veri e propri miraggi, apparizioni che improvvisamente si pongono di fronte in tutta la loro maestosa inquietudine, emergono da un fondo nero che potrebbe rappresentare l'oscurità della parte più intima dell’artista, la profondità delle proprie più recondite paure.
Alessandro Trabucco
05
ottobre 2006
Barbara Mezzaro – My Mirage
Dal 05 ottobre al 18 novembre 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ANDREA CIANI ARTE & DESIGN
Genova, Vico Del Fieno, 26r, (Genova)
Genova, Vico Del Fieno, 26r, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
5 Ottobre 2006, ore 18,30-24
Autore
Curatore