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Barbara Yulak Roos – Moti silenti
personale
Comunicato stampa
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Per la personale di Barbara Yulak Roos, che seguo come artista per il suo appartenere alla schiera del
saper fare, di essere quindi depositaria di insegnamenti, di portare nel contemporaneo sapienza antica e
capacità di esprimere un senso contemporaneo del fare stesso. Nei circuiti della pittura, nella sua forma
vocazionale di essere un procedimento di acquisizione del sapere attraverso la capace mescola cromatica,
il lampo creativo della “visione” ed anche perché no, la conoscenza delle proprie preferenze e scelte. Detto
questo, nella esposizione nelle belle e accoglienti sale della Fonoteca di Napoli la Yulak Roos riprende
in una produzione datata agli anni ’90 ed in quelli successivi, il volo di uccello di antiche maestrie quali
Didier Barra nel 1600 e di Guesdon nell’800 per citarne due che hanno dedicato la propria produzione a
questo tipo di veduta che consentiva in antico di delineare le coste e soprattutto delinearne una visione
d’insieme differente ed eccezionale. Ci vuole grande capacità tecnica non solo nel realizzare in prospettiva
la veduta, ma mantenerne anche i tratti morfologici senza distorcere ed anzi, rilevare come un cartografo
di millenaria memoria, con la propria invenzione un vero possibile partorito dalla fantasia e la passione,
che attraverso la spatola e non i pennelli, non solo regala vigore alla struttura dell’impasto, ma ne sa
sfruttare nei successivi passaggi e stesure tutta la porosità di una terra flegrea che sul tufo e la pozzolana,
negli anfratti e nelle grotte, nelle case e nei palazzi, nelle menti e sulle spiagge, si offre come materia di
un mondo nuovo cresciuto dopo la distruzione, e rinato con bocche e crateri a delineare una morfologia
paradisiaca che ha stregato Goethe e fin dall’antichità divenne terra dei miti e del mito. Un continuo moto
silente, in una terra mai ferma, dove le epoche sono granelli di vita terrena, inseriti in un disegno universale
di continua mutazione e Barbara Yulak Roos li ferma per sempre sulla tela ma ne regala un divenire di forze
ed energie cromatiche che cammineranno nel tempo a venire come istantanea di un moto silente. Un moto
silente anche interiore dove il cambiamento è un processo in atto, dove il movimento è nelle nuove visioni
dell’artista che saluta un percorso e ne intravede uno nuovo. Rimane, però, la poetica capacità pittorica di
toccare le corde profonde del gusto, del bello, del racconto che l’artista ha prodotto con sapiente uso della
sua sensibilità.
Gianni Nappa
saper fare, di essere quindi depositaria di insegnamenti, di portare nel contemporaneo sapienza antica e
capacità di esprimere un senso contemporaneo del fare stesso. Nei circuiti della pittura, nella sua forma
vocazionale di essere un procedimento di acquisizione del sapere attraverso la capace mescola cromatica,
il lampo creativo della “visione” ed anche perché no, la conoscenza delle proprie preferenze e scelte. Detto
questo, nella esposizione nelle belle e accoglienti sale della Fonoteca di Napoli la Yulak Roos riprende
in una produzione datata agli anni ’90 ed in quelli successivi, il volo di uccello di antiche maestrie quali
Didier Barra nel 1600 e di Guesdon nell’800 per citarne due che hanno dedicato la propria produzione a
questo tipo di veduta che consentiva in antico di delineare le coste e soprattutto delinearne una visione
d’insieme differente ed eccezionale. Ci vuole grande capacità tecnica non solo nel realizzare in prospettiva
la veduta, ma mantenerne anche i tratti morfologici senza distorcere ed anzi, rilevare come un cartografo
di millenaria memoria, con la propria invenzione un vero possibile partorito dalla fantasia e la passione,
che attraverso la spatola e non i pennelli, non solo regala vigore alla struttura dell’impasto, ma ne sa
sfruttare nei successivi passaggi e stesure tutta la porosità di una terra flegrea che sul tufo e la pozzolana,
negli anfratti e nelle grotte, nelle case e nei palazzi, nelle menti e sulle spiagge, si offre come materia di
un mondo nuovo cresciuto dopo la distruzione, e rinato con bocche e crateri a delineare una morfologia
paradisiaca che ha stregato Goethe e fin dall’antichità divenne terra dei miti e del mito. Un continuo moto
silente, in una terra mai ferma, dove le epoche sono granelli di vita terrena, inseriti in un disegno universale
di continua mutazione e Barbara Yulak Roos li ferma per sempre sulla tela ma ne regala un divenire di forze
ed energie cromatiche che cammineranno nel tempo a venire come istantanea di un moto silente. Un moto
silente anche interiore dove il cambiamento è un processo in atto, dove il movimento è nelle nuove visioni
dell’artista che saluta un percorso e ne intravede uno nuovo. Rimane, però, la poetica capacità pittorica di
toccare le corde profonde del gusto, del bello, del racconto che l’artista ha prodotto con sapiente uso della
sua sensibilità.
Gianni Nappa
09
aprile 2013
Barbara Yulak Roos – Moti silenti
Dal 09 al 22 aprile 2013
arte contemporanea
Location
FONOTECA
Napoli, Via Raffaele Morghen, 31, (Napoli)
Napoli, Via Raffaele Morghen, 31, (Napoli)
Vernissage
9 Aprile 2013, ore 19,30
Autore
Curatore