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Bari tra Venezia e Bisanzio. Lo Spazialismo di Licata e Morandis
La mostra presenta le opere pittoriche di Riccardo Licata (nato a Torino nel 1929; vive e lavora tra Parigi e Venezia) e Gino Morandis (nato a Venezia nel 1915 e morto nella stessa città nel 1994).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Castello Svevo di Bari ospita dal 7 febbraio al 10 marzo la mostra “Bari tra Venezia e Bisanzio. Lo Spazialismo Europeo di Licata e Morandis” a cura di Giovanni Granzotto e Barbara Morandis.
L’evento, promosso dall’I.N.A.C. - Istituto Nazionale di Arte Contemporanea, presenta le opere pittoriche di Riccardo Licata (nato a Torino nel 1929; vive e lavora tra Parigi e Venezia) e Gino Morandis (nato a Venezia nel 1915 e morto nella stessa città nel 1994). I lavori esposti – un centinaio - rivelano il percorso artistico di due forti personalità affermatesi nell’ambito dello Spazialismo, uno dei movimenti più innovativi dell’arte del dopoguerra italiano ed europeo, fondato a Milano da Lucio Fontana, che ebbe a Venezia un centro significativo di riferimento.
La vicenda sarà ripercorsa dal convegno sul tema “Gino Morandis (1915-1944). Lo Spazialismo europeo” che si terrà il 7 febbraio alle ore 11:00, nella sala Conferenze del Castello Svevo. Sarà presieduto da Anselmo Villata Presidente INAC e vi parteciperanno Giovanni Granzotto storico e critico d’arte, Riccardo Licata artista ed ex professore all’Ecole Superieure des Beaux Arts di Parigi, Barbara Morandi direttore dell’Archivio Morandis, Adriano Villata giornalista e storico dell’arte
Il convegno di Bari intende ampliare gli studi sugli aspetti storici dello Spazialismo, attraverso uno dei suoi maggiori esponenti. Gino Morandis è stato un personaggio di spicco nel mondo della cultura e dell’arte, come operatore e come teorico. Ebbe rapporti di amicizia e di collaborazione con Lucio Fontana, Emilio Vedova ed altri esponenti della cultura artistica ed estetica del Novecento. La svolta spazialista all’inizio degli anni Cinquanta lo portò ad elaborare un linguaggio di pura astrazione fantastica animato da spiccata sensibilità coloristica, secondo la grande tradizione veneta. Un cromatismo luminoso il suo, che si espande in un’atmosfera magica. La ricerca espressiva sullo spazio-colore lo porterà poi a forme sempre più essenziali, sperimentando forme plastiche in rilievo e utilizzando trasparenze di retini. Un lavoro che ebbe significativi riconoscimenti in numerose edizioni delle Biennali di Venezia e delle Quadriennali di Roma, e premi in diverse prestigiose rassegne. Fu docente nell’ Accademia di Belle Arti di Venezia, dopo essere stato allievo a Bologna di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi.
Su di lui e sulla sua opera sono state realizzate diverse mostre in prestigiose sedi pubbliche e private italiane ed europee: presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, la Galleria d’Arte Moderna Manes di Praga, il Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, il Palazzo del Senato a Milano (Archivio di Stato).
Artista di formazione europea e di spiccata sensibilità musicale è Riccardo Licata: nato a Torino, dal 1946 si stabilì a Venezia ma intrattenendo intensi rapporti con Parigi, dove fu anche assistente di Gino Severini e ha insegnato mosaico, incisione, arti plastiche. Tecniche con le quali ha interpretato con particolare raffinatezza la sua adesione sin dal 1949 alla cultura astrattista. Ha sviluppato anche una intensa attività di arte in spazi pubblici e per scenografie, con preziose prove decorative, dall’oreficeria agli arazzi ai tessuti ai vetri. In ogni forma di espressione spicca l’attitudine ad esprimersi per campi di segni-simbolo, alfabeti misteriosi e ideali pentagrammi composti in moduli di grande eleganza ritmica e sonora limpidezza cromatica. Partecipazioni alle Biennali di Venezia, San Paolo del Brasile, Tokio, Parigi, Lubiana, Alessandria d’Egitto hanno consacrato il suo successo internazionale.
L’evento, promosso dall’I.N.A.C. - Istituto Nazionale di Arte Contemporanea, presenta le opere pittoriche di Riccardo Licata (nato a Torino nel 1929; vive e lavora tra Parigi e Venezia) e Gino Morandis (nato a Venezia nel 1915 e morto nella stessa città nel 1994). I lavori esposti – un centinaio - rivelano il percorso artistico di due forti personalità affermatesi nell’ambito dello Spazialismo, uno dei movimenti più innovativi dell’arte del dopoguerra italiano ed europeo, fondato a Milano da Lucio Fontana, che ebbe a Venezia un centro significativo di riferimento.
La vicenda sarà ripercorsa dal convegno sul tema “Gino Morandis (1915-1944). Lo Spazialismo europeo” che si terrà il 7 febbraio alle ore 11:00, nella sala Conferenze del Castello Svevo. Sarà presieduto da Anselmo Villata Presidente INAC e vi parteciperanno Giovanni Granzotto storico e critico d’arte, Riccardo Licata artista ed ex professore all’Ecole Superieure des Beaux Arts di Parigi, Barbara Morandi direttore dell’Archivio Morandis, Adriano Villata giornalista e storico dell’arte
Il convegno di Bari intende ampliare gli studi sugli aspetti storici dello Spazialismo, attraverso uno dei suoi maggiori esponenti. Gino Morandis è stato un personaggio di spicco nel mondo della cultura e dell’arte, come operatore e come teorico. Ebbe rapporti di amicizia e di collaborazione con Lucio Fontana, Emilio Vedova ed altri esponenti della cultura artistica ed estetica del Novecento. La svolta spazialista all’inizio degli anni Cinquanta lo portò ad elaborare un linguaggio di pura astrazione fantastica animato da spiccata sensibilità coloristica, secondo la grande tradizione veneta. Un cromatismo luminoso il suo, che si espande in un’atmosfera magica. La ricerca espressiva sullo spazio-colore lo porterà poi a forme sempre più essenziali, sperimentando forme plastiche in rilievo e utilizzando trasparenze di retini. Un lavoro che ebbe significativi riconoscimenti in numerose edizioni delle Biennali di Venezia e delle Quadriennali di Roma, e premi in diverse prestigiose rassegne. Fu docente nell’ Accademia di Belle Arti di Venezia, dopo essere stato allievo a Bologna di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi.
Su di lui e sulla sua opera sono state realizzate diverse mostre in prestigiose sedi pubbliche e private italiane ed europee: presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, la Galleria d’Arte Moderna Manes di Praga, il Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, il Palazzo del Senato a Milano (Archivio di Stato).
Artista di formazione europea e di spiccata sensibilità musicale è Riccardo Licata: nato a Torino, dal 1946 si stabilì a Venezia ma intrattenendo intensi rapporti con Parigi, dove fu anche assistente di Gino Severini e ha insegnato mosaico, incisione, arti plastiche. Tecniche con le quali ha interpretato con particolare raffinatezza la sua adesione sin dal 1949 alla cultura astrattista. Ha sviluppato anche una intensa attività di arte in spazi pubblici e per scenografie, con preziose prove decorative, dall’oreficeria agli arazzi ai tessuti ai vetri. In ogni forma di espressione spicca l’attitudine ad esprimersi per campi di segni-simbolo, alfabeti misteriosi e ideali pentagrammi composti in moduli di grande eleganza ritmica e sonora limpidezza cromatica. Partecipazioni alle Biennali di Venezia, San Paolo del Brasile, Tokio, Parigi, Lubiana, Alessandria d’Egitto hanno consacrato il suo successo internazionale.
07
febbraio 2008
Bari tra Venezia e Bisanzio. Lo Spazialismo di Licata e Morandis
Dal 07 febbraio al 10 marzo 2008
arte contemporanea
Location
CASTELLO SVEVO
Bari, Piazza Federico II Di Svevia, 2, (Bari)
Bari, Piazza Federico II Di Svevia, 2, (Bari)
Biglietti
ingresso al Castello, intero € 2,00
Orario di apertura
tutti i giorni, anche i festivi, dalle 10,00 alle 18,00. Chiuso il mercoledì
Vernissage
7 Febbraio 2008, ore 18
Autore
Curatore