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Beatrice Gallori – Racconti di Colore
“Zang zang tumb tumb!”. Nel Futurismo le parole erano in libertà. Seguivano direttrici impreviste guidate dalla dittatura della fantasia; si affacciavano liberamente alla dimensione dell’espressione. Così le immagini nell’arte di Beatrice Gallori. Fanno lo stesso rumore.
Comunicato stampa
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“Zang zang tumb tumb!”.
Nel Futurismo le parole erano in libertà. Seguivano direttrici impreviste guidate dalla dittatura della fantasia; si affacciavano liberamente alla dimensione dell’espressione.
Così le immagini nell’arte di Beatrice Gallori. Fanno lo stesso rumore.
Innanzitutto la maturità. Della sapienza nella commistione tra medium e colori. Il supporto e la materia cromatica seguono un andamento che l’autrice indirizza per far affiorare alla superficie immagini, ricordi, sensazioni.
C’è una valenza scultorea, eterea, a malapena percepibile in questo guidare gli elementi pittorici ad assumere una valenza tattile.
Questo sapiente utilizzo dei materiali permette il dispiegarsi della fantasia dell’autrice in maniera completamente libera e autoreferenziale.
Le immagini si materializzano con un grafismo elementare ma efficace nella comunicazione.
Beatrice si serve della lezione dell’Automatismo Surrealista dei grandi maestri, piegandolo a nuove esigenze e assecondando lo stream dei suoi pensieri.
Paesaggi naturali, urbani, particolari della persona affiorano dal colore: Beatrice gioca con essi sulla superficie della tela grazie anche a materiali insoliti come l’acqua ragia, che mangia e divora colore per restituirci immagini sognanti.
La mostra al Momart di Roma è concepita come se non ci fosse tempo. Tempo per esprimere un’urgenza dell’immaginazione. Il risultato è staripante: lo spettatore ne verrà inglobato.
L’impressione è che la tela non basti, che questo magmatico continuum sia destinato a non arrestarsi. Come un eterno fluire. Come l’inesauribile vitalità immaginifica di Beatrice.
Fabrizia Bettazzi, 19/6/2010
Nel Futurismo le parole erano in libertà. Seguivano direttrici impreviste guidate dalla dittatura della fantasia; si affacciavano liberamente alla dimensione dell’espressione.
Così le immagini nell’arte di Beatrice Gallori. Fanno lo stesso rumore.
Innanzitutto la maturità. Della sapienza nella commistione tra medium e colori. Il supporto e la materia cromatica seguono un andamento che l’autrice indirizza per far affiorare alla superficie immagini, ricordi, sensazioni.
C’è una valenza scultorea, eterea, a malapena percepibile in questo guidare gli elementi pittorici ad assumere una valenza tattile.
Questo sapiente utilizzo dei materiali permette il dispiegarsi della fantasia dell’autrice in maniera completamente libera e autoreferenziale.
Le immagini si materializzano con un grafismo elementare ma efficace nella comunicazione.
Beatrice si serve della lezione dell’Automatismo Surrealista dei grandi maestri, piegandolo a nuove esigenze e assecondando lo stream dei suoi pensieri.
Paesaggi naturali, urbani, particolari della persona affiorano dal colore: Beatrice gioca con essi sulla superficie della tela grazie anche a materiali insoliti come l’acqua ragia, che mangia e divora colore per restituirci immagini sognanti.
La mostra al Momart di Roma è concepita come se non ci fosse tempo. Tempo per esprimere un’urgenza dell’immaginazione. Il risultato è staripante: lo spettatore ne verrà inglobato.
L’impressione è che la tela non basti, che questo magmatico continuum sia destinato a non arrestarsi. Come un eterno fluire. Come l’inesauribile vitalità immaginifica di Beatrice.
Fabrizia Bettazzi, 19/6/2010
09
dicembre 2010
Beatrice Gallori – Racconti di Colore
Dal 09 dicembre 2010 al 22 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
OVER ARREDODESIGN
Prato, Via Geminiano Inghirami, 19, (Prato)
Prato, Via Geminiano Inghirami, 19, (Prato)
Orario di apertura
lunedì: 15.30-19.30
dal martedì al sabato: 10.00/13.00 - 15.30/19.30
Vernissage
9 Dicembre 2010, ore 18.00
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