Le opere degli artisti selezionati rappresentano un mosaico d’ispirazioni, temi e tecniche volutamente molto diverse tra loro, che incarnano una delle vocazioni principali della galleria:accogliere la vitalità dell’arte nelle sue molteplici e contraddittorie direzioni.

La diversità artistica ha il potere di sedurre, offrendo un’occasione per ritrovare sensazioni solo sfiorate e a volte dimenticate. I giochi stilistici delle tele di DANIELE FRISINA possono portare alla mente diverse memorie, dalle fantasie infantili alle icone della Pop-Art. L’artista mette in primo piano il cuore e l’inconscio desiderio di gettarlo via per evitare di soffrire. I colori forti di Frisina tornano anche nelle fotografie di ANDREA ANGELETTI. Gli oggetti da lui scelti e fotografati diventano simboli e si confondono tra loro per acquistare nuovi significati. La fotografia di ARSENIO BITRITTO é invece,il racconto di un percorso che si snoda in ambienti metropolitani e mette a fuoco il vuoto preferendo lo scatto puro ad ogni rielaborazione. Il tema della solitudine torna sia negli sguardi dei soggetti fotografati da ELEONORA SATA, sia nei corpi sinuosi dipinti da SIMONA REI. Anche i quadri di FABRIZIO BORELLI entrano nelle viscere dell’individuo e hanno la forza di risvegliare inaspettate memorie. ALESSIA GALLEGATI fa dell’immagine grafica la linea guida di un susseguirsi di linee tormentose che conducono al suo animale preferito la zebra. Gli animali sono centrali anche nelle opere di PAOLA ALVIANO GLAVIANO sviluppate su cartone riciclato. Anche MARCELLO REBOANI per esprimersi usa materiali del quotidiano per spogliarli della loro funzione. Sono tre gli artisti che hanno preso ispirazione dal mare:Reboani,il cui gioco del ritrovare materiali diventa fondamentale per esorcizzare i propri limiti; VALENTINA MORI, incastra le sue lune in uno scenario apocalittico di colori e paesaggi, soprattutto marini; ed ELEONORA GIANFERMI, che con le sue stelle sembra invitare tutti ad alzare lo sguardo verso il cielo. SILVIA CACCIATORE, unica artista Aquilana, rovista nella sua rabbia squartando le sue tele e trasformandole in pagine da riempire di nuovi significati. Unico scultore della mostra è GABRIELE MASTRODDI che ci lascia meravigliati con i suoi volti scolpiti nel ferro, pietrificando le sensazioni che vuole esprimere.