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Beniamino Terraneo – Racconti del silenzio
A partire da I racconti del silenzio, prima e apprezzatissima raccolta, già
rivelatrice dell’attenzione e della concentrazione che caratterizzano tutta
la sua opera, a Terre rare, sensibile osservazione del paesaggio lombardo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, curata da Paola Riccardi, presenta in un percorso retrospettivo,
la produzione fotografica di Beniamino Terraneo dagli esordi ad oggi.
Nelle prestigiose sale della Reggia di Colorno, gentilmente concesse dalla
Provincia di Parma, sono proposti i lavori realizzati e pubblicati negli
ultimi vent'anni, già esposti in diverse sedi in Italia e all'estero e qui
riuniti in una vasta e accurata collezione di un centinaio di stampe fineart
realizzate personalmente dall'autore.
A partire da I racconti del silenzio, prima e apprezzatissima raccolta, già
rivelatrice dell'attenzione e della concentrazione che caratterizzano tutta
la sua opera, a Terre rare, sensibile osservazione del paesaggio lombardo.
Passando per Paesaggi d'acqua e La terra e le acque, partecipazioni a un
imponente progetto di documentazione sul territorio patrocinato dalla
Regione Lombardia.
Una seconda parte è dedicata ai lavori più recenti: Gli occhi della memoria,
raffinata collezione di stampe sul tema del sacro e l'inedito Carnet del
Lago, viaggio alle radici della fotografia sulle orme di Henry Fox Talbot.
Patrocinio Provincia di Parma Comune di Colorno
Organizzazione: Color's Light Colorno, ANAF Parma, f45-fineart
Milano
Ufficio stampa: Natalina Bozzi, fotof45@virgilio.it, 0258101682, FAX
0289413489
Informazioni: UFFICIO TURISTICO COLORNO,
uff.turisticocolorno@libero.it,
0521 313336 - FAX 0521521370
CENNI BIOGRAFICI
Beniamino Terraneo (1948) studia fotografia in Italia e Francia, seguendo
corsi di maestri quali George Tice, Cole Weston, Reinhardt Wolf, Jean-Pierre
e Claudine Sudre, perfezionando le tecniche di camera oscura oltre che di
ripresa.
Nei primi anni '80 si trasferisce a Milano, apre un laboratorio
professionale per la stampa fineart e collabora con importanti fotografi
italiani e stranieri.
Si prepara per anni con seria e profonda consapevolezza all¹esercizio della
fotografia, e a partire dal 1985 intraprende una ricerca personale che
indaga con qualità introspettiva la sua terra; dalle case contadine al
paesaggio, il territorio rurale, le acque, le opere dell¹uomo. (I racconti
del silenzio, Terre rare, La terra e le acque, Paesaggi d'acqua)
Rigoroso nella tecnica quanto nella selezione delle immagini, lavora per
ricerche tematiche costruite con severa autocritica, al tempo stesso poetica
e concettuale, affettiva e razionale.
Nel dicembre 1999 è nominato dalla rivista CLASS tra i primi dieci fotografi
di paesaggio.
Successivamente sviluppa il progetto Gli occhi della memoria, che ci
introduce nel tema del rapporto dell'uomo con lo spazio sacro delle chiese,
luoghi in cui scaturiscono la riflessione e insieme una forte suggestione,
tradotte da Terraneo in immagini dense di significato.
Il lavoro vince la prima edizione del premio, istituto da The Caring
Foundation, I luoghi dello spirito 2003 e nello stesso anno sarà in mostra
al museo Diocesiano di Milano.
Attualmente sta lavorando al progetto Carnet del lago, un' indagine nel
paesaggio lacustre italiano, rivisitando i luoghi dove nel 1833 Henry Fox
Talbot ebbe l'intuizione della fotografia.
Per questo lavoro ha scelto tecniche di ripresa vicine alla fotografia delle
origini con obbiettivi e macchine fotografiche dell'ottocento.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali in Italia,
Polonia, Argentina, Giappone e fanno parte di diverse collezioni pubbliche e
private in Italia, Montecarlo, Francia, Giappone e Stati Uniti.
www.beniaminoterraneo.com-www.f.45fineart.com-www.photoeye.com
E' stato scritto
I racconti del silenzio
Beniamino Terraneo ci conduce alla scoperta di un mondo che possiede
l'orgoglio delle tradizioni familiari e il suo obiettivo mette a fuoco
oggetti che da molti anni sono stati gettati via. Vecchie radio e dischi
trentatrè giri, campane di vetro che proteggono uccelli e fiori finti,
cuscini ricamati e trionfi di frutta in gesso potrebbero indurre a ricordi
di nostalgico passato, eppure sono là, vivissimi convivono con la
contemporaneità che non ha voluto cancellare la memoria.
Il silenzio si è impadronito delle stanze e l'immagine fotografica induce
l'osservatore a penetrare il mistero di esistenze dalle palesi indicazioni.
Non è l'universo dei fantasmi , ma di possibili storie da ricostruire....
Giuliana Scimè ottobre 1997 - Paesaggi d'acqua- Ed. Guerini e associati
In Terraneo c'è il senso di quella pittura espressionista europea che, per
vie diverse, è poi sfociata, nel nostro Novecento, in una campitura astratta
della realtà.
Si tratta, per lui, di guardare dietro il profilo apparente di cose e
vicende, quasi al limite della fantasmaticità.
Giuseppe Turroni - Fotopratica luglio 1987
Terre rare
In questo lavoro dedicato al paesaggio - le rocce, le acque, la vegetazione
- Beniamino Terraneo conferma il suo modo di essere e prosegue i suoi studi
sulla natura. Ripropone all'interno di una committenza di carattere pubblico
la sua visione tendenzialmente pacificata e in un certo senso solitaria
della realtà naturale. La linea dell'orizzonte, pare essere in molte di
queste immagini l'elemento chiave che mette in equilibrio il paesaggio
introducendovi un senso di assoluta pacatezza. A volte si addentra nella
materia delle foglie, dell'erba, dei tronchi degli alberi privando invece
l'immagine dell'orizzonte, come a significare che il mistero intricato della
natura non può essere riordinato da nessun tipo di codice, da nessun tipo di
organizzazione dello spazio.... La figura umana appare raramente, ed è
minuscola, del tutto inserita nel paesaggio come piccolo elemento
compositivo....
Roberta Valtorta, novembre 1999 - La terra e le acque - Ed. Electa
Vi sono immagini che urlano, strepitano, si impongono con violenza e
aggressività ed altre, invece, che, delicate e tenui, si insinuano come un
sussurro. La fotografia di Beniamino Terraneo è lieve e insinuante.
Apparentemente non avviene nulla nelle sue immagini, congelati momenti senza
storia. Sono invece quei momenti che contano nell'intimo e si imprimono
nella memoria.[] Una selezione di paesaggi in preziose stampe in bianco e
nero, e la qualità della stampa è un indice determinante per la fotografia.
Terraneo, oltre a essere fra i migliori fotografi contemporanei italiani, è
anche uno stampatore di gran classe che si è formato con competenza tecnica
seguendo corsi specialistici in Francia
Certo una stampa perfetta non risolve l'immagine priva di contenuto e questo
artista concilia in armonia i due poli della fotografia.
Giuliana Scimè, Corriere della Sera 1993
Gli occhi della memoria
Questo lavoro ha avuto inizio da un ricordo. Da bambino, quando venivo
accompagnato in chiesa ero particolarmente impressionato; tutto mi sembrava
magico, la luce del giorno penetrava appena, le statue mi sembravano enormi
e mi aspettavo che da un momento all'altro si animassero, i dipinti mi
parlavano di storie d'altri tempi.
Beniamino Terraneo, 2002
[]l'opera di Beniamino Terraneo ci porta spesso in luoghi strani e notevoli
dove possiamo, indipendentemente dal fatto che sappiamo dove siamo o meno,
cogliere il palpito spirituale vibrante in essa. []
I luoghi spirituali vivono entro una luce propria, e l'Interno cistercense è
un esempio misterioso che seduce l'osservatore con la sua luce prima di
rivelarsi completamente, quando vidi questa immagine mentre esaminavo un suo
portfolio, fui emozionato senza sapere perchè. Percepii che stavo guardando
qualcosa di simile a una fotografia di Ranger-Patzsch, una di quelle
immagini tedesche degli anni trenta, formalmente bellissime. Poi mentre mi
veniva la pelle d'oca sulle braccia mi accorsi di dov'ero, che non stavo
guardando all'interno di una fabbrica o una stazione ferroviaria, stavo
guardando i raggi di luce che irraggiavano nell'interno di una Chiesa, un
luogo sacro dello spirito.
John Wood , marzo 2002, i fotografi di Myst
Nelle sue immagini ha cercato di riportare emozioni e stupori che
sottilmente agitano l'anima nei luoghi sacri. [...] Il dato sensibile è
esasperato da stampe di colore bruno/dorato, quasi una patina della memoria
e delle antiche icone, frutto di un elaborato processo di viraggio multiplo.
Giuliana Scimé, 30 ottobre 2002, Il Corriere della Sera
[...] l'occhio del fotografo accede a livelli di percezione che vanno ben
oltre la crosta del visibile e, come in questo caso di Beniamino Terraneo,
colgono l'impalpabile energia spirituale che sprigiona da sottili lame
luminose nel buio delle chiese, fino a lambire pareti, sculture, colonne.
Così il volto di un Cristo Crocifisso perde, nel dettaglio fotografico, ogni
valenza scultorea, per ritrovar nel diffondersi di un chiarore morbido e
caldo, il senso di una sofferenza intensamente umana....
Paolo Biscottini, ottobre 2002- premio I luoghi dello Spirito
Carnet del lago
Viaggio immaginario nel diario di Henry Fox Talbot e nel paesaggio lacustre
italiano dove, nel 1833 è stata concepita la fotografia.
Carnet del lago è il naturale compimento di anni dedicati all'osservazione
del paesaggio, in un solo apparente cammino a ritroso nel tempo.
Questo lavoro vede un utilizzo di tecniche di ripresa vicine alla fotografia
delle origini, con l'uso di macchine fotografiche e obbiettivi
dell'ottocento.
[] Uno dei primi giorni del mese di ottobre del 1833 - ricordò più tardi
Henry Fox Talbot - mi divertivo sulle belle rive del lago di Como, in
Italia, a fare schizzi con la camera lucida di Wollaston, o, per dir meglio,
tentavo di farli; ma con la minima possibilità di successo Dopo molti
tentativi infruttuosi misi da parte lo strumento e pervenni alla conclusione
che per usarlo occorreva avere già una conoscenza del disegno che
disgraziatamente io non ho. Allora pensai di riprovare un metodo che avevo
già tentato molti anni prima. Il metodo consisteva nel prendere una camera
oscura e proiettare l'immagine degli oggetti su un pezzo di carta nel suo
centro: immagini fantastiche, creazioni effimere destinate a dileguarsi
rapidamente. Volgendo questi pensieri, mi venne l'idea di quanto sarebbe
bello far sì che le immagini naturali s'imprimano da sole e rimangano
fissate in modo durevole sulla carta.[]
Quell'autunno , non appena tornò in Inghilterra, Talbot cominciò a fare
esperimenti.
Da: Storia della fotografia, Beaumont Newhall, Einaudi
la produzione fotografica di Beniamino Terraneo dagli esordi ad oggi.
Nelle prestigiose sale della Reggia di Colorno, gentilmente concesse dalla
Provincia di Parma, sono proposti i lavori realizzati e pubblicati negli
ultimi vent'anni, già esposti in diverse sedi in Italia e all'estero e qui
riuniti in una vasta e accurata collezione di un centinaio di stampe fineart
realizzate personalmente dall'autore.
A partire da I racconti del silenzio, prima e apprezzatissima raccolta, già
rivelatrice dell'attenzione e della concentrazione che caratterizzano tutta
la sua opera, a Terre rare, sensibile osservazione del paesaggio lombardo.
Passando per Paesaggi d'acqua e La terra e le acque, partecipazioni a un
imponente progetto di documentazione sul territorio patrocinato dalla
Regione Lombardia.
Una seconda parte è dedicata ai lavori più recenti: Gli occhi della memoria,
raffinata collezione di stampe sul tema del sacro e l'inedito Carnet del
Lago, viaggio alle radici della fotografia sulle orme di Henry Fox Talbot.
Patrocinio Provincia di Parma Comune di Colorno
Organizzazione: Color's Light Colorno, ANAF Parma, f45-fineart
Milano
Ufficio stampa: Natalina Bozzi, fotof45@virgilio.it, 0258101682, FAX
0289413489
Informazioni: UFFICIO TURISTICO COLORNO,
uff.turisticocolorno@libero.it,
0521 313336 - FAX 0521521370
CENNI BIOGRAFICI
Beniamino Terraneo (1948) studia fotografia in Italia e Francia, seguendo
corsi di maestri quali George Tice, Cole Weston, Reinhardt Wolf, Jean-Pierre
e Claudine Sudre, perfezionando le tecniche di camera oscura oltre che di
ripresa.
Nei primi anni '80 si trasferisce a Milano, apre un laboratorio
professionale per la stampa fineart e collabora con importanti fotografi
italiani e stranieri.
Si prepara per anni con seria e profonda consapevolezza all¹esercizio della
fotografia, e a partire dal 1985 intraprende una ricerca personale che
indaga con qualità introspettiva la sua terra; dalle case contadine al
paesaggio, il territorio rurale, le acque, le opere dell¹uomo. (I racconti
del silenzio, Terre rare, La terra e le acque, Paesaggi d'acqua)
Rigoroso nella tecnica quanto nella selezione delle immagini, lavora per
ricerche tematiche costruite con severa autocritica, al tempo stesso poetica
e concettuale, affettiva e razionale.
Nel dicembre 1999 è nominato dalla rivista CLASS tra i primi dieci fotografi
di paesaggio.
Successivamente sviluppa il progetto Gli occhi della memoria, che ci
introduce nel tema del rapporto dell'uomo con lo spazio sacro delle chiese,
luoghi in cui scaturiscono la riflessione e insieme una forte suggestione,
tradotte da Terraneo in immagini dense di significato.
Il lavoro vince la prima edizione del premio, istituto da The Caring
Foundation, I luoghi dello spirito 2003 e nello stesso anno sarà in mostra
al museo Diocesiano di Milano.
Attualmente sta lavorando al progetto Carnet del lago, un' indagine nel
paesaggio lacustre italiano, rivisitando i luoghi dove nel 1833 Henry Fox
Talbot ebbe l'intuizione della fotografia.
Per questo lavoro ha scelto tecniche di ripresa vicine alla fotografia delle
origini con obbiettivi e macchine fotografiche dell'ottocento.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali in Italia,
Polonia, Argentina, Giappone e fanno parte di diverse collezioni pubbliche e
private in Italia, Montecarlo, Francia, Giappone e Stati Uniti.
www.beniaminoterraneo.com-www.f.45fineart.com-www.photoeye.com
E' stato scritto
I racconti del silenzio
Beniamino Terraneo ci conduce alla scoperta di un mondo che possiede
l'orgoglio delle tradizioni familiari e il suo obiettivo mette a fuoco
oggetti che da molti anni sono stati gettati via. Vecchie radio e dischi
trentatrè giri, campane di vetro che proteggono uccelli e fiori finti,
cuscini ricamati e trionfi di frutta in gesso potrebbero indurre a ricordi
di nostalgico passato, eppure sono là, vivissimi convivono con la
contemporaneità che non ha voluto cancellare la memoria.
Il silenzio si è impadronito delle stanze e l'immagine fotografica induce
l'osservatore a penetrare il mistero di esistenze dalle palesi indicazioni.
Non è l'universo dei fantasmi , ma di possibili storie da ricostruire....
Giuliana Scimè ottobre 1997 - Paesaggi d'acqua- Ed. Guerini e associati
In Terraneo c'è il senso di quella pittura espressionista europea che, per
vie diverse, è poi sfociata, nel nostro Novecento, in una campitura astratta
della realtà.
Si tratta, per lui, di guardare dietro il profilo apparente di cose e
vicende, quasi al limite della fantasmaticità.
Giuseppe Turroni - Fotopratica luglio 1987
Terre rare
In questo lavoro dedicato al paesaggio - le rocce, le acque, la vegetazione
- Beniamino Terraneo conferma il suo modo di essere e prosegue i suoi studi
sulla natura. Ripropone all'interno di una committenza di carattere pubblico
la sua visione tendenzialmente pacificata e in un certo senso solitaria
della realtà naturale. La linea dell'orizzonte, pare essere in molte di
queste immagini l'elemento chiave che mette in equilibrio il paesaggio
introducendovi un senso di assoluta pacatezza. A volte si addentra nella
materia delle foglie, dell'erba, dei tronchi degli alberi privando invece
l'immagine dell'orizzonte, come a significare che il mistero intricato della
natura non può essere riordinato da nessun tipo di codice, da nessun tipo di
organizzazione dello spazio.... La figura umana appare raramente, ed è
minuscola, del tutto inserita nel paesaggio come piccolo elemento
compositivo....
Roberta Valtorta, novembre 1999 - La terra e le acque - Ed. Electa
Vi sono immagini che urlano, strepitano, si impongono con violenza e
aggressività ed altre, invece, che, delicate e tenui, si insinuano come un
sussurro. La fotografia di Beniamino Terraneo è lieve e insinuante.
Apparentemente non avviene nulla nelle sue immagini, congelati momenti senza
storia. Sono invece quei momenti che contano nell'intimo e si imprimono
nella memoria.[] Una selezione di paesaggi in preziose stampe in bianco e
nero, e la qualità della stampa è un indice determinante per la fotografia.
Terraneo, oltre a essere fra i migliori fotografi contemporanei italiani, è
anche uno stampatore di gran classe che si è formato con competenza tecnica
seguendo corsi specialistici in Francia
Certo una stampa perfetta non risolve l'immagine priva di contenuto e questo
artista concilia in armonia i due poli della fotografia.
Giuliana Scimè, Corriere della Sera 1993
Gli occhi della memoria
Questo lavoro ha avuto inizio da un ricordo. Da bambino, quando venivo
accompagnato in chiesa ero particolarmente impressionato; tutto mi sembrava
magico, la luce del giorno penetrava appena, le statue mi sembravano enormi
e mi aspettavo che da un momento all'altro si animassero, i dipinti mi
parlavano di storie d'altri tempi.
Beniamino Terraneo, 2002
[]l'opera di Beniamino Terraneo ci porta spesso in luoghi strani e notevoli
dove possiamo, indipendentemente dal fatto che sappiamo dove siamo o meno,
cogliere il palpito spirituale vibrante in essa. []
I luoghi spirituali vivono entro una luce propria, e l'Interno cistercense è
un esempio misterioso che seduce l'osservatore con la sua luce prima di
rivelarsi completamente, quando vidi questa immagine mentre esaminavo un suo
portfolio, fui emozionato senza sapere perchè. Percepii che stavo guardando
qualcosa di simile a una fotografia di Ranger-Patzsch, una di quelle
immagini tedesche degli anni trenta, formalmente bellissime. Poi mentre mi
veniva la pelle d'oca sulle braccia mi accorsi di dov'ero, che non stavo
guardando all'interno di una fabbrica o una stazione ferroviaria, stavo
guardando i raggi di luce che irraggiavano nell'interno di una Chiesa, un
luogo sacro dello spirito.
John Wood , marzo 2002, i fotografi di Myst
Nelle sue immagini ha cercato di riportare emozioni e stupori che
sottilmente agitano l'anima nei luoghi sacri. [...] Il dato sensibile è
esasperato da stampe di colore bruno/dorato, quasi una patina della memoria
e delle antiche icone, frutto di un elaborato processo di viraggio multiplo.
Giuliana Scimé, 30 ottobre 2002, Il Corriere della Sera
[...] l'occhio del fotografo accede a livelli di percezione che vanno ben
oltre la crosta del visibile e, come in questo caso di Beniamino Terraneo,
colgono l'impalpabile energia spirituale che sprigiona da sottili lame
luminose nel buio delle chiese, fino a lambire pareti, sculture, colonne.
Così il volto di un Cristo Crocifisso perde, nel dettaglio fotografico, ogni
valenza scultorea, per ritrovar nel diffondersi di un chiarore morbido e
caldo, il senso di una sofferenza intensamente umana....
Paolo Biscottini, ottobre 2002- premio I luoghi dello Spirito
Carnet del lago
Viaggio immaginario nel diario di Henry Fox Talbot e nel paesaggio lacustre
italiano dove, nel 1833 è stata concepita la fotografia.
Carnet del lago è il naturale compimento di anni dedicati all'osservazione
del paesaggio, in un solo apparente cammino a ritroso nel tempo.
Questo lavoro vede un utilizzo di tecniche di ripresa vicine alla fotografia
delle origini, con l'uso di macchine fotografiche e obbiettivi
dell'ottocento.
[] Uno dei primi giorni del mese di ottobre del 1833 - ricordò più tardi
Henry Fox Talbot - mi divertivo sulle belle rive del lago di Como, in
Italia, a fare schizzi con la camera lucida di Wollaston, o, per dir meglio,
tentavo di farli; ma con la minima possibilità di successo Dopo molti
tentativi infruttuosi misi da parte lo strumento e pervenni alla conclusione
che per usarlo occorreva avere già una conoscenza del disegno che
disgraziatamente io non ho. Allora pensai di riprovare un metodo che avevo
già tentato molti anni prima. Il metodo consisteva nel prendere una camera
oscura e proiettare l'immagine degli oggetti su un pezzo di carta nel suo
centro: immagini fantastiche, creazioni effimere destinate a dileguarsi
rapidamente. Volgendo questi pensieri, mi venne l'idea di quanto sarebbe
bello far sì che le immagini naturali s'imprimano da sole e rimangano
fissate in modo durevole sulla carta.[]
Quell'autunno , non appena tornò in Inghilterra, Talbot cominciò a fare
esperimenti.
Da: Storia della fotografia, Beaumont Newhall, Einaudi
09
ottobre 2004
Beniamino Terraneo – Racconti del silenzio
Dal 09 ottobre al 07 novembre 2004
arte contemporanea
Location
REGGIA DI COLORNO
Colorno, Piazza Giuseppe Garibaldi, 26, (Parma)
Colorno, Piazza Giuseppe Garibaldi, 26, (Parma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle ore 15 alle ore18
sabato e domenica dalle ore 10 alle ore12 e dalle ore 14,30 alle ore 18,30
Vernissage
9 Ottobre 2004, ore 17
Sito web
www.beniaminoterraneo.com
Curatore