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Bizhan Bassiri – Evaporazioni notturne
Nel più recente nucleo di opere che l’esposizione di Bassiri consente di osservare, si evidenziano alcuni aspetti inediti che forniscono le coordinate più avanzate del suo attuale lavoro. Il riferimento è rivolto alla qualità cromatica e all’elaborazione plastica di un ciclo mai visto, denominato dall’artista Evaporazioni notturne (2013) che trae spunto dalla tradizione epica della pittura e della scultura di battaglie rinascimentali ma anche di quelle storicamente precedenti o successive ad esse
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedì 18 novembre alle ore 18 si inaugurerà a Roma presso lo spazio di Gallerja in
via della Lupa, 24 la mostra personale di Bizhan Bassiri, a cura di Bruno Corà.
Nel più recente nucleo di opere che l’esposizione di Bassiri consente di osservare, si
evidenziano alcuni aspetti inediti che forniscono le coordinate più avanzate del suo
attuale lavoro. Il riferimento è rivolto alla qualità cromatica e all’elaborazione
plastica di un ciclo mai visto, denominato dall’artista Evaporazioni notturne (2013)
che trae spunto dalla tradizione epica della pittura e della scultura di battaglie
rinascimentali ma anche di quelle storicamente precedenti o successive ad esse.
Tra gli artisti della generazione maturata negli anni Ottanta a Roma, Bizhan Bassiri è
di quelli che, non avendo aderito a gruppi, ha decisamente tracciato il proprio
percorso attraverso un principio generativo dell’opera totalmente autonomo e
singolare, nel suo caso rispondente alla nozione di “pensiero magmatico” (1984) di
cui ha steso un vero ‘manifesto’ teorico e poetico a partire dal 1986 e integrato da
successive proposizioni, fino ad oggi. Nell’esperienza iniziale di Bassiri, una delle
materie elaborate con assiduità, la cartapesta, ha costituito la base di opere che
hanno avuto la qualità distintiva che è divenuta emblema di riconoscibilità del suo
lavoro. Ma quegli impasti di fogli residuali di giornali, rotocalchi e altre pagine,
trattate con acqua e successivamente con collanti e pigmenti cromatici, erano
concepiti ed elaborati dall’artista in molti casi in sostituzione dello stesso magma
lavico che, fuoriuscito dalle viscere della terra, prima incandescente e poi giunto
all’aspetto cinereo e oscuro per il raffreddamento, ha dilagato in molte terre
vulcaniche esistenti nel nostro paese.
Il “pensiero magmatico” di Bassiri ha già fornito così una cospicua schiera di ‘forme’
– alcune in pietra lavica, altre in acciaio – che costituiscono ormai, dopo oltre
trent’anni di lavoro e numerosi appuntamenti espositivi nazionali e internazionali,
precisi capitoli di diversa morfologia che si possono in sintesi indicare come le
Evaporazioni(1979), i Leggii (1983), gli Specchi solari (1988), i Dadi della sorte
(1989), le Serpi mercuriali (1996), le Erme (1996-2002), le Spade (1998), i Volti (1998), i Paesaggi della mente (1998), le Meteoriti (1999-2006), le Bestie (2002), e
altre opere.
Alle spalle del nuovo ciclo delle Evaporazioni notturne, si collocano quindi numerosi
episodi di formalizzazione dell’intuizione iniziale sopravvenuta – autentica
illuminazione – sulle pendici del Vesuvio nei lontani anni Settanta. In una sola
circostanza prima delle attuali, Bassiri ha concepito e realizzato una
“evaporazione”nella forma della Battaglia dei Centauri, nel 1993.
Ma la concezione di queste nuove evaporazioni reca una dimensione tanatologica
successiva a eventi drammatici, poiché la materia è stata elaborata da Bassiri come
‘sudario’ cinereo che copre volumi e anatomie, suppellettili e armi, insomma una
nuova’ Anghiari’ che, dopo la leonardesca impresa pittorica, torna nell’immaginario
di Bassiri con valenze emblematiche relative alla nostra epoca, ai suoi drammi, alle
nostre contraddizioni.
Ciascuna delle opere in mostra è stata lavorata da Bassiri con effetti chiaroscurali
mediante l’impiego dello zolfo, che conferisce alle opere una luce raggelata e una
particolare plasticità di rivestimento delle forme sottostanti. Una coltre di tempo e
di polveri condensate sembra essersi posata su ciascuna opera e il rilievo di
ciascuna superficie sembra evocare pose e oggetti di un teatro immobile di gesti, per
sempre silenti.
Questa mostra di Bassiri a Roma appare come premessa, ancorché diversificata
tematicamente e nella proposta plastica, dell’importante appuntamento all’insegna
del ciclo di opere Riserva aurea, annunciato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria
a Perugia, venerdì 22 novembre alle ore 18, a cura di Fabio De Chirico e Bruno Corà.
Inaugurazione lunedì 18 novembre ore 18.00
dal 19 novembre 2013 al 15 febbraio 2014
Gallerja
Via della Lupa 24 (Fontanella Borghese)
00186 Roma
Tel/fax +39.06.68801662
info@gallerja.it www.gallerja.it
via della Lupa, 24 la mostra personale di Bizhan Bassiri, a cura di Bruno Corà.
Nel più recente nucleo di opere che l’esposizione di Bassiri consente di osservare, si
evidenziano alcuni aspetti inediti che forniscono le coordinate più avanzate del suo
attuale lavoro. Il riferimento è rivolto alla qualità cromatica e all’elaborazione
plastica di un ciclo mai visto, denominato dall’artista Evaporazioni notturne (2013)
che trae spunto dalla tradizione epica della pittura e della scultura di battaglie
rinascimentali ma anche di quelle storicamente precedenti o successive ad esse.
Tra gli artisti della generazione maturata negli anni Ottanta a Roma, Bizhan Bassiri è
di quelli che, non avendo aderito a gruppi, ha decisamente tracciato il proprio
percorso attraverso un principio generativo dell’opera totalmente autonomo e
singolare, nel suo caso rispondente alla nozione di “pensiero magmatico” (1984) di
cui ha steso un vero ‘manifesto’ teorico e poetico a partire dal 1986 e integrato da
successive proposizioni, fino ad oggi. Nell’esperienza iniziale di Bassiri, una delle
materie elaborate con assiduità, la cartapesta, ha costituito la base di opere che
hanno avuto la qualità distintiva che è divenuta emblema di riconoscibilità del suo
lavoro. Ma quegli impasti di fogli residuali di giornali, rotocalchi e altre pagine,
trattate con acqua e successivamente con collanti e pigmenti cromatici, erano
concepiti ed elaborati dall’artista in molti casi in sostituzione dello stesso magma
lavico che, fuoriuscito dalle viscere della terra, prima incandescente e poi giunto
all’aspetto cinereo e oscuro per il raffreddamento, ha dilagato in molte terre
vulcaniche esistenti nel nostro paese.
Il “pensiero magmatico” di Bassiri ha già fornito così una cospicua schiera di ‘forme’
– alcune in pietra lavica, altre in acciaio – che costituiscono ormai, dopo oltre
trent’anni di lavoro e numerosi appuntamenti espositivi nazionali e internazionali,
precisi capitoli di diversa morfologia che si possono in sintesi indicare come le
Evaporazioni(1979), i Leggii (1983), gli Specchi solari (1988), i Dadi della sorte
(1989), le Serpi mercuriali (1996), le Erme (1996-2002), le Spade (1998), i Volti (1998), i Paesaggi della mente (1998), le Meteoriti (1999-2006), le Bestie (2002), e
altre opere.
Alle spalle del nuovo ciclo delle Evaporazioni notturne, si collocano quindi numerosi
episodi di formalizzazione dell’intuizione iniziale sopravvenuta – autentica
illuminazione – sulle pendici del Vesuvio nei lontani anni Settanta. In una sola
circostanza prima delle attuali, Bassiri ha concepito e realizzato una
“evaporazione”nella forma della Battaglia dei Centauri, nel 1993.
Ma la concezione di queste nuove evaporazioni reca una dimensione tanatologica
successiva a eventi drammatici, poiché la materia è stata elaborata da Bassiri come
‘sudario’ cinereo che copre volumi e anatomie, suppellettili e armi, insomma una
nuova’ Anghiari’ che, dopo la leonardesca impresa pittorica, torna nell’immaginario
di Bassiri con valenze emblematiche relative alla nostra epoca, ai suoi drammi, alle
nostre contraddizioni.
Ciascuna delle opere in mostra è stata lavorata da Bassiri con effetti chiaroscurali
mediante l’impiego dello zolfo, che conferisce alle opere una luce raggelata e una
particolare plasticità di rivestimento delle forme sottostanti. Una coltre di tempo e
di polveri condensate sembra essersi posata su ciascuna opera e il rilievo di
ciascuna superficie sembra evocare pose e oggetti di un teatro immobile di gesti, per
sempre silenti.
Questa mostra di Bassiri a Roma appare come premessa, ancorché diversificata
tematicamente e nella proposta plastica, dell’importante appuntamento all’insegna
del ciclo di opere Riserva aurea, annunciato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria
a Perugia, venerdì 22 novembre alle ore 18, a cura di Fabio De Chirico e Bruno Corà.
Inaugurazione lunedì 18 novembre ore 18.00
dal 19 novembre 2013 al 15 febbraio 2014
Gallerja
Via della Lupa 24 (Fontanella Borghese)
00186 Roma
Tel/fax +39.06.68801662
info@gallerja.it www.gallerja.it
18
novembre 2013
Bizhan Bassiri – Evaporazioni notturne
Dal 18 novembre 2013 al 28 febbraio 2014
arte contemporanea
Location
GALLERJA
Roma, Via della Lupa, 24, (ROMA)
Roma, Via della Lupa, 24, (ROMA)
Vernissage
18 Novembre 2013, ore 18
Autore
Curatore