Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Bizhan Bassiri – Il Pendio
L’esposizione, curata da Bruno Corà, Marco De Gemmis e Michele Iodice, è costituita da un insieme di Erme, in tutto 120 sculture in metallo, pietra lavica e grafite, giunte all’attuale consistenza numerica dopo due importanti mostre, tenute dall’artista a Sarajevo, Eventi Tellurici (16 settembre-6 ottobre 2002), e a Istambul
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A partire dal 4 dicembre il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospiterà nella Sala della Meridiana Il Pendio, un'importante mostra di Bizhan Bassiri, promossa da Incontri Internazionali d'Arte in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta.
L'esposizione, curata da Bruno Corà, Marco De Gemmis e Michele Iodice, è costituita da un insieme di Erme, in tutto 120 sculture in metallo, pietra lavica e grafite, giunte all'attuale consistenza numerica dopo due importanti mostre, tenute dall'artista a Sarajevo, Eventi Tellurici (16 settembre-6 ottobre 2002), e a Istambul, Sorgente (10-29 aprile 2004).
I blocchi di pietra lavica che costituiscono le teste delle Erme sono stati raccolti da Bassiri sulle pendici del Vesuvio e dopo le mostre di Sarajevo e di Istambul, come un cerchio che si chiude, con la mostra di Napoli tornano al loro luogo d'origine.
Alle 120 Erme che costituiscono il cuore dell'esposizione, metafora di un esercito che preannuncia il futuro, si alterneranno 60 leggii su cui poggiano i componimenti in italiano e persiano scritti da Bassiri e 60 bastoni in legno rivestiti di graffite; l'artista unisce così l'elaborazione plastica, la scrittura poetica e l'elemento musicale.
L'esposizione per il profondo valore poetico ed evocativo dei materiali utilizzati si lega al Magmatismo, pensiero-manifesto in cui Bassiri dichiara la volontà di infondere nuova energia all'arte partendo proprio dagli elementi naturali.
Lo scandito e serrato allineamento concepito come "esercito" di forme che mutuano dall'erma classica la loro morfologia produce una spazialità ritmata ma anche satura e impressionante per la valenza scura delle lave e dei metalli delle basi, trattate da Bassiri con la grafite. Ogni Erma è stata realizzata con una base tronco-piramidale rovesciata. Il piano su cui poggia la "testa" di ciascuno dei fantasmatici personaggi che le forme evocano è inclinato e in esso si stagliano corrusche le improbabili fisionomie anonime. Ricavate da Bassiri con interventi minimi su blocchi naturali di magma lavico raffreddato, raccolto direttamente sulle pendici del Vesuvio, le Erme costituiscono una galleria-esercito di malinconiche e inquietanti identità. Esse sono la evidente materializzazione di un'energia, tanto caotica quanto insopprimibile che, scaturita dalle viscere del pianeta, ne rende drammaticamente presente l'oscura vita materiale. Provengono dunque queste blasonate ma ottuse fisionomie da un recesso che è la "sorgente" stessa dell'energia che Bassiri ormai "controlla" artisticamente e trasmuta immaginariamente da anni. Per questa grottesca parata vengono naturali alla mente alcune altre immagini di allineamenti appartenenti al tragico passato e presente bellico, ma ancora più alle storiche realizzazioni plastiche che in Cina, Persia o in Egitto hanno reso emblematica la capacità di maestri del passato nel coniugare alla storia la grandezza e il delirio di potere di imperatori, sovrani e faraoni.
(Bruno Corà).
Bizhan Bassiri nasce a Teheran nel 1954. Vive a Roma e a San Casciano dei Bagni (SI).
L'esperienza artistica di Bizhan Bassiri parte negli anni ottanta con l'utilizzo di materiali diversi: superfici di cartapesta e di acciaio, sculture in ferro o in bronzo, elementi lavici, elaborazioni fotografiche vedono la definizione di un'immagine che trae origine dalla formulazione del pensiero magmatico.
La volontà di Bassiri è di coniugare linguaggi diversi da quello visivo-scultoreo alle varie discipline dell'arte, attraverso una ricerca che trova fondamento nel suo Manifesto del pensiero magmatico.
L'esposizione, curata da Bruno Corà, Marco De Gemmis e Michele Iodice, è costituita da un insieme di Erme, in tutto 120 sculture in metallo, pietra lavica e grafite, giunte all'attuale consistenza numerica dopo due importanti mostre, tenute dall'artista a Sarajevo, Eventi Tellurici (16 settembre-6 ottobre 2002), e a Istambul, Sorgente (10-29 aprile 2004).
I blocchi di pietra lavica che costituiscono le teste delle Erme sono stati raccolti da Bassiri sulle pendici del Vesuvio e dopo le mostre di Sarajevo e di Istambul, come un cerchio che si chiude, con la mostra di Napoli tornano al loro luogo d'origine.
Alle 120 Erme che costituiscono il cuore dell'esposizione, metafora di un esercito che preannuncia il futuro, si alterneranno 60 leggii su cui poggiano i componimenti in italiano e persiano scritti da Bassiri e 60 bastoni in legno rivestiti di graffite; l'artista unisce così l'elaborazione plastica, la scrittura poetica e l'elemento musicale.
L'esposizione per il profondo valore poetico ed evocativo dei materiali utilizzati si lega al Magmatismo, pensiero-manifesto in cui Bassiri dichiara la volontà di infondere nuova energia all'arte partendo proprio dagli elementi naturali.
Lo scandito e serrato allineamento concepito come "esercito" di forme che mutuano dall'erma classica la loro morfologia produce una spazialità ritmata ma anche satura e impressionante per la valenza scura delle lave e dei metalli delle basi, trattate da Bassiri con la grafite. Ogni Erma è stata realizzata con una base tronco-piramidale rovesciata. Il piano su cui poggia la "testa" di ciascuno dei fantasmatici personaggi che le forme evocano è inclinato e in esso si stagliano corrusche le improbabili fisionomie anonime. Ricavate da Bassiri con interventi minimi su blocchi naturali di magma lavico raffreddato, raccolto direttamente sulle pendici del Vesuvio, le Erme costituiscono una galleria-esercito di malinconiche e inquietanti identità. Esse sono la evidente materializzazione di un'energia, tanto caotica quanto insopprimibile che, scaturita dalle viscere del pianeta, ne rende drammaticamente presente l'oscura vita materiale. Provengono dunque queste blasonate ma ottuse fisionomie da un recesso che è la "sorgente" stessa dell'energia che Bassiri ormai "controlla" artisticamente e trasmuta immaginariamente da anni. Per questa grottesca parata vengono naturali alla mente alcune altre immagini di allineamenti appartenenti al tragico passato e presente bellico, ma ancora più alle storiche realizzazioni plastiche che in Cina, Persia o in Egitto hanno reso emblematica la capacità di maestri del passato nel coniugare alla storia la grandezza e il delirio di potere di imperatori, sovrani e faraoni.
(Bruno Corà).
Bizhan Bassiri nasce a Teheran nel 1954. Vive a Roma e a San Casciano dei Bagni (SI).
L'esperienza artistica di Bizhan Bassiri parte negli anni ottanta con l'utilizzo di materiali diversi: superfici di cartapesta e di acciaio, sculture in ferro o in bronzo, elementi lavici, elaborazioni fotografiche vedono la definizione di un'immagine che trae origine dalla formulazione del pensiero magmatico.
La volontà di Bassiri è di coniugare linguaggi diversi da quello visivo-scultoreo alle varie discipline dell'arte, attraverso una ricerca che trova fondamento nel suo Manifesto del pensiero magmatico.
04
dicembre 2004
Bizhan Bassiri – Il Pendio
Dal 04 dicembre 2004 al 09 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
MANN – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Biglietti
euro 9,00 intero; euro4,50 ridotto
Orario di apertura
9-20; chiuso martedì
Vernissage
4 Dicembre 2004, ore 11.00
Autore
Curatore