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Brahim Achir – Estremi pensieri
Silenzio e meditazione creano un gioco di colori e di luci capace di individuare un percorso introspettivo generando pura emozione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 27 febbraio alle ore 18,00 la Galleria Margutta 102 è lieta di
presentare al pubblico le tele del pittore e poeta Brahim Achir. Nato in
Algeria, Achir nel 1977 studia presso l’ Accademia Navale di Livorno che
lascerà per trasferirsi in Olanda dando inizio al suo viaggio pittorico.
Nel
1979 torna a Roma per proseguire il suo itinerario di ricerca, esponendo in
numerose mostre collettive e personali già a partire dal 1982 .
Da qualche anno ha intrapreso una collaborazione con Gino Rossi e la sua
galleria, registrando notevoli riscontri e sempre maggiori attenzioni da
parte
del pubblico dei visitatori e degli addetti ai lavori, grazie alla sua
capacità
di fondere nei suoi lavori pittura e poesia. La forza del pensiero di
Achir,
spiega Davide Caramagna, network manager di Margutta 102, nasce nel
silenzio
del suo studio. Silenzio e meditazione creano un gioco di colori e di luci
capace di individuare un percorso introspettivo generando pura emozione. La
chiave di lettura delle sue opere può essere definita "LA POESIA DELL'IO".
Le meraviglie del paesaggio e dell’ambiente, gli occhi delle donne che
dipinge, con la loro funzione simbolica, rendono ogni sua tela un progetto
di
osservazioni possibili e un’apertura sul mondo che domina la nostra realtà.
Brahim Achir manifesta l’unicità delle sue tele attraverso una grande
armonia
cromatica. Le diverse tonalità aprono a quella combinazione di luoghi,
culture,
tradizioni. Un concerto di elementi che genera effetti piacevoli ai sensi.
Nei paesaggi dominati da alberi regna la solitudine dei luoghi, quella
stessa
solitudine che conduce nel pianeta del nostro “IO” dove pagine e pagine di
passioni, impressioni, aspettative devono ancora essere scritte (Stella
Sorvillo).
presentare al pubblico le tele del pittore e poeta Brahim Achir. Nato in
Algeria, Achir nel 1977 studia presso l’ Accademia Navale di Livorno che
lascerà per trasferirsi in Olanda dando inizio al suo viaggio pittorico.
Nel
1979 torna a Roma per proseguire il suo itinerario di ricerca, esponendo in
numerose mostre collettive e personali già a partire dal 1982 .
Da qualche anno ha intrapreso una collaborazione con Gino Rossi e la sua
galleria, registrando notevoli riscontri e sempre maggiori attenzioni da
parte
del pubblico dei visitatori e degli addetti ai lavori, grazie alla sua
capacità
di fondere nei suoi lavori pittura e poesia. La forza del pensiero di
Achir,
spiega Davide Caramagna, network manager di Margutta 102, nasce nel
silenzio
del suo studio. Silenzio e meditazione creano un gioco di colori e di luci
capace di individuare un percorso introspettivo generando pura emozione. La
chiave di lettura delle sue opere può essere definita "LA POESIA DELL'IO".
Le meraviglie del paesaggio e dell’ambiente, gli occhi delle donne che
dipinge, con la loro funzione simbolica, rendono ogni sua tela un progetto
di
osservazioni possibili e un’apertura sul mondo che domina la nostra realtà.
Brahim Achir manifesta l’unicità delle sue tele attraverso una grande
armonia
cromatica. Le diverse tonalità aprono a quella combinazione di luoghi,
culture,
tradizioni. Un concerto di elementi che genera effetti piacevoli ai sensi.
Nei paesaggi dominati da alberi regna la solitudine dei luoghi, quella
stessa
solitudine che conduce nel pianeta del nostro “IO” dove pagine e pagine di
passioni, impressioni, aspettative devono ancora essere scritte (Stella
Sorvillo).
27
febbraio 2009
Brahim Achir – Estremi pensieri
Dal 27 febbraio al 21 marzo 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGUTTA 102
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Vernissage
27 Febbraio 2009, ore 18
Autore
Curatore