Collocata nel contesto di un’importante villa padronale di Montecchio Maggiore, a due passi dai Castelli di Giulietta e Romeo la mostra che Bruna Lanza presenta è formata da una trentina di opere su tavola , tela, cor-ten e da alcune sculture a tecnica raku rivisitata.
Dopo le mostre negli Stati Uniti, in Cina e in Italia al Complesso Monumentale San Silvestro di Vicenza , al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra, a Palazzo Guadagnini di Bassano del Grappa, a Palazzo Ducale di Urbino l’artista bassanese torna in villa, una villa molto particolare per il vissuto e per la peculiarità del sito, ma soprattutto perché vi è nato Silvio Ceccato, uomo di grande ingegno e cultura e fondatore del primo Centro Cibernetico italiano. Nell’ambito del progetto della Casa di Cultura Cibernetica , diretto da Alberto Pruffo, Riccarda Silicani in qualità di presidente e nipote di Silvio ospita questa mostra d’arte contemporanea inserita in un contesto di un tempo passato creando così un rapporto di integrazione e di rimandi che formano un unicum vincente.
L’artista bassanese espone una sintesi del suo lavoro recente dal quale l’immagine che se ne ricava e resta nella memoria è che nei suoi quadri vi sia l’accumulo l’uno sull’altro dei secoli della laguna-madre o della terra antica, di come è oggi questo ambiente terracqueo attraversato dal tempo e dalla perfezione del gioiello urbano e dallo “scarto” della civiltà del progresso, del marmo trafilato e dalla bitta arruginita, con il limite di rottura sempre più prossimo.
Dopo la presentazione a cura di Mario Guderzo, interverrà Sebastiano Zanolli che presenterà il suo ultimo libro dal titolo “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis” dove l’autore, che è amministratore delegato di una nota azienda del gruppo Diesel, riflette sul concetto di talento.