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Bruno Donzelli
trentacinque opere, tra le più significative realizzate negli ultimi due anni dell’artista napoletano
Comunicato stampa
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Organizzata dal Comune di Caserta, Assessorato alla Cultura, e curata da Luciano Caprile.si inaugura sabato 21 gennaio 2006 nelle stanze storiche del Real Sito, Complesso Monumentale Belvedere di San Leucio (Caserta), la mostra personale di Bruno Donzelli.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 21 febbraio con ingresso libero, raccoglie trentacinque opere, tra le più significative realizzate negli ultimi due anni dell'artista napoletano, conosciuto da oltre trent'anni per il suo inconfondibile segno pittorico e cromatico, quasi da graffitista. Da autentico “folletto beffardo e incantatore” (come lo ha definito Gabriele Simongini), Donzelli sembra divertirsi a creare un universo espressivo fatto di audaci commistioni e inedite contaminazioni.
Il linguaggio pittorico di Bruno Donzelli, ironico e dissacrante, è ricco di rimandi alla storia dell’arte del xx secolo. L’artista utilizza i colori più brillanti e le forme più giocose per “leggere” e “attraversare”il percorso dell’arte del ’900 secondo uno spirito e uno stile inconfondibili, in una sorta di celebrazione/ibridazione.
La sua struttura linguistica si è andata sviluppando nel tempo, con costanza e logica consequenziale, partendo da Cobra e Pop, passando attraverso un’ironica concettualità, guardando alle avanguardie storiche con le sue notissime orme mnemoniche, ripristinando in chiave ipercromatica i motivi formali dei movimenti del Novecento. Un iter pittorico che ha trovato negli ultimi decenni la sua maturità più completa e la sua affermazione in chiave internazionale.
Tra le opere in esposizione a San Leucio, alcune di grandi dimensioni, l’imponente trittico Ormare, con impronte di personaggi del Novecento che hanno lasciato un segno indelebile nell’arte; il trittico San Mirò mira i tuoi colori di particolare impatto visivo nei quasi quattro metri di sviluppo longitudinale e due di altezza; il ciclo delle “colazioni”da Burri, da Rauschenberg, da Haring; il ciclo che si intitola Faccia di… seguito dal nome dell’artista prescelto; il dittico Paris/Texas che vede a confronto e a colloquio Arman e Robert Rauschenberg; quello intitolato Passeggiata con Paul Klee a Tunisi (sorta di cornice dipinta sulla tela); l’ ampio dittico intitolato Grand atelier Jim Dine.
In occasione dell’esposizione a Caserta, sarà pubblicato un catalogo monografico edito da Tecnomedia con testo di Luciano Caprile, un’intervista all’artista di Andrea Romoli Barberini e un’antologia critica con note,tra gli altri, di Crispolti, Menna, Lemaire, Caramel, Beringheli, Lambertini, Finizio, Sanesi, Apa, Janus, Carboni, Trimarco, D’Avossa, Trione, Vivaldi.
La mostra di Bruno Donzelli è ospitata nelle stanze storiche del Real Sito, all’interno di quella che fu la creazione di Re Ferdinando IV di Borbone che, nel 1776, trasformò la residenza reale di S. Leucio (alle porte di Caserta) in fabbrica della seta con l’intenzione di far nascere”Ferdinandopoli”, l'utopia di una città ideale in cui dare attuazione alle riforme sociali. Lo stesso appartamento reale comunicava con le stanze riservate ai telai. Il Complesso Monumentale del Belvedere di S. Leucio è costituito dall’ Appartamento Reale (tra le altre stanze, il Bagno della Regina Maria Carolina con i dipinti allegorici di P. Hackert), da un percorso di archeologia industriale che comprende gli strumenti e gli attrezzi per la produzione e la lavorazione della seta; gli antichi telai restaurati e perfettamente funzionanti; la ruota idraulica per attivare i torcitoi(che a richiesta, possono essere messi in funzione), dal primo nucleo del Museo della seta (esposizione di tessuti serici) e dai Giardini all’italiana del Belvedere.
Bruno Donzelli (Napoli,1941) esordisce appena ventunenne con una mostra personale alla galleria del Fiorino a Firenze. Da allora partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città europee (oltre duecento mostre personali) ed è presente alle più importanti fiere d’arte: Bologna Arte Fiera, Milano Miart, Basilea, Colonia, Miami, Barcellona.
Le opere realizzate da Donzelli al suo esordio, metà degli anni Sessanta, risentono del clima introdotto dalla Pop Art e recuperano il senso discorsivo del fumetto. Qualche anno dopo la sua attenzione si sposta verso la sfera del fantastico e l’impianto pittorico diviene ancora più ironico. Nei primi anni Settanta l’artista inizia a porre attenzione alla rilettura di immagini attinte dal repertorio delle avanguardie del secolo scorso, per approdare negli ultimi anni ‘70 al “casellario dell’arte”, espressione che racchiude l’attenta analisi compiuta su eventi e protagonisti dell’arte dello scorso secolo.
A metà degli anni’80l inizia il ciclo che sarà poi denomianto “siparietti impertinenti”:attraversamenti di brani pittorici, di un’antologia immaginaria, sulla quale l’artista interviene con ironia.
Numerose le monografie pubblicate, tra le quali quella storica del 1986 edita da La Scaletta di San Polo –
Reggio Emilia e quelle del 1997 da Mazzotta e del 1998 da Georges Fall di Parigi.
Nel febbraio 2000 viene inaugurata, una sua grande antologica alla Reggia di Caserta, che raccoglie oltre settanta lavori degli ultimi trent’anni e ripercorre con attenzione critica il suo itinerario artistico, con un catalogo monografico edito da Charta.
Nel 2002 viene allestita una vasta antologica al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno con un’ampia monografia.
Nel 2004 gli viene assegnato dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, al Palazzo del Senato di Milano, il Premio dell’Internazionalità.
2005 – 2006 Mostra itinerante in spazi museali in Spagna (Alicante, Valencia e Barcellona) con catalogo monografico edito da Triquiñuela de Artes.
Dal 1989 si è dedicato anche a lavori su ceramica, con pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano.
Nel 1991, inoltre, realizza per il Comune di Roma, al Teatro dell’Orologio, le scenografie e i costumi di Folli notti a Pietroburgo tratto da Le notti bianche di Dostojevskij.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 21 febbraio con ingresso libero, raccoglie trentacinque opere, tra le più significative realizzate negli ultimi due anni dell'artista napoletano, conosciuto da oltre trent'anni per il suo inconfondibile segno pittorico e cromatico, quasi da graffitista. Da autentico “folletto beffardo e incantatore” (come lo ha definito Gabriele Simongini), Donzelli sembra divertirsi a creare un universo espressivo fatto di audaci commistioni e inedite contaminazioni.
Il linguaggio pittorico di Bruno Donzelli, ironico e dissacrante, è ricco di rimandi alla storia dell’arte del xx secolo. L’artista utilizza i colori più brillanti e le forme più giocose per “leggere” e “attraversare”il percorso dell’arte del ’900 secondo uno spirito e uno stile inconfondibili, in una sorta di celebrazione/ibridazione.
La sua struttura linguistica si è andata sviluppando nel tempo, con costanza e logica consequenziale, partendo da Cobra e Pop, passando attraverso un’ironica concettualità, guardando alle avanguardie storiche con le sue notissime orme mnemoniche, ripristinando in chiave ipercromatica i motivi formali dei movimenti del Novecento. Un iter pittorico che ha trovato negli ultimi decenni la sua maturità più completa e la sua affermazione in chiave internazionale.
Tra le opere in esposizione a San Leucio, alcune di grandi dimensioni, l’imponente trittico Ormare, con impronte di personaggi del Novecento che hanno lasciato un segno indelebile nell’arte; il trittico San Mirò mira i tuoi colori di particolare impatto visivo nei quasi quattro metri di sviluppo longitudinale e due di altezza; il ciclo delle “colazioni”da Burri, da Rauschenberg, da Haring; il ciclo che si intitola Faccia di… seguito dal nome dell’artista prescelto; il dittico Paris/Texas che vede a confronto e a colloquio Arman e Robert Rauschenberg; quello intitolato Passeggiata con Paul Klee a Tunisi (sorta di cornice dipinta sulla tela); l’ ampio dittico intitolato Grand atelier Jim Dine.
In occasione dell’esposizione a Caserta, sarà pubblicato un catalogo monografico edito da Tecnomedia con testo di Luciano Caprile, un’intervista all’artista di Andrea Romoli Barberini e un’antologia critica con note,tra gli altri, di Crispolti, Menna, Lemaire, Caramel, Beringheli, Lambertini, Finizio, Sanesi, Apa, Janus, Carboni, Trimarco, D’Avossa, Trione, Vivaldi.
La mostra di Bruno Donzelli è ospitata nelle stanze storiche del Real Sito, all’interno di quella che fu la creazione di Re Ferdinando IV di Borbone che, nel 1776, trasformò la residenza reale di S. Leucio (alle porte di Caserta) in fabbrica della seta con l’intenzione di far nascere”Ferdinandopoli”, l'utopia di una città ideale in cui dare attuazione alle riforme sociali. Lo stesso appartamento reale comunicava con le stanze riservate ai telai. Il Complesso Monumentale del Belvedere di S. Leucio è costituito dall’ Appartamento Reale (tra le altre stanze, il Bagno della Regina Maria Carolina con i dipinti allegorici di P. Hackert), da un percorso di archeologia industriale che comprende gli strumenti e gli attrezzi per la produzione e la lavorazione della seta; gli antichi telai restaurati e perfettamente funzionanti; la ruota idraulica per attivare i torcitoi(che a richiesta, possono essere messi in funzione), dal primo nucleo del Museo della seta (esposizione di tessuti serici) e dai Giardini all’italiana del Belvedere.
Bruno Donzelli (Napoli,1941) esordisce appena ventunenne con una mostra personale alla galleria del Fiorino a Firenze. Da allora partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città europee (oltre duecento mostre personali) ed è presente alle più importanti fiere d’arte: Bologna Arte Fiera, Milano Miart, Basilea, Colonia, Miami, Barcellona.
Le opere realizzate da Donzelli al suo esordio, metà degli anni Sessanta, risentono del clima introdotto dalla Pop Art e recuperano il senso discorsivo del fumetto. Qualche anno dopo la sua attenzione si sposta verso la sfera del fantastico e l’impianto pittorico diviene ancora più ironico. Nei primi anni Settanta l’artista inizia a porre attenzione alla rilettura di immagini attinte dal repertorio delle avanguardie del secolo scorso, per approdare negli ultimi anni ‘70 al “casellario dell’arte”, espressione che racchiude l’attenta analisi compiuta su eventi e protagonisti dell’arte dello scorso secolo.
A metà degli anni’80l inizia il ciclo che sarà poi denomianto “siparietti impertinenti”:attraversamenti di brani pittorici, di un’antologia immaginaria, sulla quale l’artista interviene con ironia.
Numerose le monografie pubblicate, tra le quali quella storica del 1986 edita da La Scaletta di San Polo –
Reggio Emilia e quelle del 1997 da Mazzotta e del 1998 da Georges Fall di Parigi.
Nel febbraio 2000 viene inaugurata, una sua grande antologica alla Reggia di Caserta, che raccoglie oltre settanta lavori degli ultimi trent’anni e ripercorre con attenzione critica il suo itinerario artistico, con un catalogo monografico edito da Charta.
Nel 2002 viene allestita una vasta antologica al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno con un’ampia monografia.
Nel 2004 gli viene assegnato dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, al Palazzo del Senato di Milano, il Premio dell’Internazionalità.
2005 – 2006 Mostra itinerante in spazi museali in Spagna (Alicante, Valencia e Barcellona) con catalogo monografico edito da Triquiñuela de Artes.
Dal 1989 si è dedicato anche a lavori su ceramica, con pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano.
Nel 1991, inoltre, realizza per il Comune di Roma, al Teatro dell’Orologio, le scenografie e i costumi di Folli notti a Pietroburgo tratto da Le notti bianche di Dostojevskij.
21
gennaio 2006
Bruno Donzelli
Dal 21 gennaio al 22 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
BELVEDERE DI SAN LEUCIO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Caserta, Atrio Superiore Parrocchia, (Caserta)
Caserta, Atrio Superiore Parrocchia, (Caserta)
Orario di apertura
9-17, chiuso mercoledì
Vernissage
21 Gennaio 2006, ore 19.30
Sito web
www.brunodonzelli.com
Autore
Curatore