La Città di biSogni, titolo della terza edizione della manifestazione Cantieri d’Arte, è un progetto attraverso il quale si vuole continuare, sulla scorta delle due passate edizioni, ad indagare sulla tematica del rapporto arte-città e sulle possibilità dell’arte in luoghi non istituzionali.

La città viene letta come entità reticolare di spazi urbani concepiti come luoghi ove proiettare le aspirazioni di una comunità, i suoi sogni e le visioni individuali. In questo senso le trame territoriali, articolate tra spazi comuni e ambiti privati, vengono a definirsi come ricettacoli del desiderio urbano in contrasto con la quotidianità e lontano dalla pianificazione della città. L’intervento dell’arte in questo senso raccoglie e costruisce utopie di vivibilità.

Il programma del progetto si articolerà in quattro eventi che avranno luogo lungo l’arco dell’intero anno.



Per il primo evento L’Associazione Spatrimonio in collaborazione complot S.Y.S.tem, per il progetto Edifici concettuali e architetture, i modelli di rappresentazione della città immaginaria e della città reale, e con la Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea (prof. Elisabetta Cristallini), Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia, è lieta di presentare Santiago Cirugeda: Recetas Urbanas.



Autore di architetture effimere e manipolabili, così come di strategie di occupazione dello spazio pubblico (Padiglione della Finlandia a Siviglia, 1999; le "case-insetto" di Viale dell'Alameda a Siviglia, 2001; l’ampliamento in facciata dell'Espai d'Art Contemporani di Castellón, 2004; le aule-trincea per la Facoltà di Belle Arti di Malaga e Granada, 2006 ecc.), Santiago Cirugeda opera nella realtà urbana con progetti poco (o nulla) convenzionali che fondono finalità estetiche e sociali. Mai fini a se stessi gli interventi di Cirugeda nascono da processi di confronto diretto con le esigenze della cittadinanza, verso la ricerca di soluzioni che attivino protocolli di lavoro riproducibili e favoriscano la creazione di gruppi o collettivi "non professionali". E’ la rivendicazione al diritto allo spazio pubblico e all'accesso alla costruzione da parte di tutti: una forma di critica dei meccanismi di controllo politico e culturale che governano la città contemporanea.



Per intrecciare rapporti con quella parte di cittadinanza interessata, attiva e propositiva e con chiunque voglia, si propongo due giorni di lavoro: nel primo una conferenza, per incontrare gli interessati; il secondo per una sessione critica o di confronto in cui raccontare i loro quartieri, le loro esigenze ed i progetti che cercano di portare avanti, una occasione utile affinché vari soggetti della città conoscano reciprocamente i rispettivi lavori ed entrino in dialogo.