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Caravaggio: la rivoluzione dell’arte
Si intitola LA RIVOLUZIONE DELL’ARTE la visita spettacolo per la Mostra sul Caravaggio, scritta da Fabio Cocifoglia e interpretata da Rosario Sparno. Trenta minuti di poesia, luci e musica per raccontare in tre momenti l’opera e soprattutto l’anima dell’artista.
Comunicato stampa
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Con l'avvio della nuova stagione teatrale 2004/2005, Le Nuvole, unico teatro stabile d'innovazione ragazzi in Campania, rinnovano con maggiori iniziative il progetto artistico triennale Teatro Arte Scienza. Partendo dal teatro, Le Nuvole hanno dato vita, negli anni, a un'originale contaminazione di mondi e di linguaggi in cui si intrecciano la scienza, l'arte e la letteratura. Tutto questo è pensato per un pubblico di bambini e ragazzi ai quali si offre di vivere nel teatro, attraverso suggestioni e provocazioni, la libertà di pensare.
Sono diverse le iniziative ideate da Le Nuvole e quella che accosta il teatro all'arte è Domenica al Museo, rassegna domenicale di dieci visite-spettacolo legate alle mostre d'arte presenti in diversi siti archeologici e museali della Campania. La rassegna è pensata per le famiglie ed é organizzata in collaborazione con gli storici dell'arte di Progetto Museo, gli archeologi di Pierrecci e i fisici, i biologi, i geologi, gli ingegneri e i matematici di Città della Scienza di Bagnoli.
I musei rappresentano i luoghi in cui le nuove generazioni possono mantenere viva la memoria del passato come testimoni dei segni dell'attività e della creatività umana antica e recente, attraverso la quale individuare un cammino da percorrere nel futuro con piena consapevolezza del proprio essere e delle proprie origini. Questo è lo scopo per il quale si cercano nuove forme didattiche, come le visite-spettacolo, in grado di favorire e rendere più piacevole la trasmissione delle conoscenze.
Si intitola LA RIVOLUZIONE DELL’ARTE la visita spettacolo per la Mostra sul Caravaggio, scritta da Fabio Cocifoglia e interpretata da Rosario Sparno.
Trenta minuti di poesia, luci e musica per raccontare in tre momenti l’opera e soprattutto l’anima dell’artista. Proprio la straordinarietà del personaggio lo rende simile a ciascuno di noi, nelle scoperte dell’adolescenza, nei dubbi e nelle sofferenze della maturità, nell’accoglimento della fine che ci rende particolari di un quadro molto più grande di noi. Pronto a trasporre sulla tela solo ‘quel che si vede’, Michelangelo Merisi da Caravaggio fu il protagonista di una vera e propria rivoluzione nel campo delle arti. Applicando il principio ‘scientifico’ dell’osservazione diretta della natura e dei suoi fenomeni, giunse ad affermare che i soggetti dei dipinti dovevano essere osservati a lungo, fino a che la loro consistenza fisica venisse percepita nella fusione totale dei colori: un’idea sorprendentemente moderna, che anticipa di circa due secoli il concetto di esposizione ‘fotografica’.
Buio. I ragazzi sono seduti ai lati di una tela nera lunga dodici metri, distesa al centro della sala degli Arazzi. Hanno appena finito la visita tra i capolavori del grande Maestro. Si sente una musica.
Dal fondo sala un giovane uomo in abiti moderni avanza alla sola luce di una lampada, giocando a creare sul muro quadri di ombre, che si stampano anche sui volti dei ragazzi. Ora il giovane uomo comincia a evocare le ombre, invitandole a ‘uscire dal nulla del buio’ e a ‘entrare nel corpo della luce’. Le sprona a lasciare la loro inconfondibile impronta, così come fece il giovane Merisi. Inizia un percorso che fa rivivere le tre fasi della vita artistica e spirituale dell’artista: della giovinezza, della crescita e della maturità.
La prima fase, quella della scoperta, è caratterizzata dalla luminosità, dal colore rosso. E’ quella fase in cui lo specchiarsi alla fonte è ritrovare nella propria immagine la conferma della propria identità. E’ l’età dei modelli, dell’intensità e della pienezza della vita, interrotti all’improvviso dall’omicidio.
La seconda fase è quella della fuga. La luce diffusa scompare. Ora lo specchiarsi alla fonte non dà più certezze. E’ il tempo in cui la camera scura è nella sua testa. I modelli sono sempre più nella sua memoria.
La terza fase è l’incontro con la luce bianca della maturità. E’ l’epilogo della storia che si chiude sulla spiaggia di Porto Ercole. Caravaggio, alla fine del suo percorso, si ritrova modello per “l’ultimo quadro della sua vita”.
Il tentativo è quello di tradurre il linguaggio pittorico del Caravaggio con il linguaggio teatrale, che lo rispecchi nei contenuti e nella struttura, attraverso l’uso dei gesti e della parola, incastonati nel silenzio come l’immagine nel buio.
E’ sembrato necessario ispirarsi al linguaggio shakespeariano soprattutto nel coro iniziale per creare una forza evocativa della parola, che rimandasse alla grandezza di un tempo passato che non c’è più. Anche le musiche concorrono a sottolineare l’incessante ricerca del Merisi nel rivoluzionare costantemente il modo di rappresentare la vita. Si è lavorato infatti sul tema musicale della follia, dalle prime versioni anonime del ‘500 fino a quella più elaborata dal Corelli.
Sono diverse le iniziative ideate da Le Nuvole e quella che accosta il teatro all'arte è Domenica al Museo, rassegna domenicale di dieci visite-spettacolo legate alle mostre d'arte presenti in diversi siti archeologici e museali della Campania. La rassegna è pensata per le famiglie ed é organizzata in collaborazione con gli storici dell'arte di Progetto Museo, gli archeologi di Pierrecci e i fisici, i biologi, i geologi, gli ingegneri e i matematici di Città della Scienza di Bagnoli.
I musei rappresentano i luoghi in cui le nuove generazioni possono mantenere viva la memoria del passato come testimoni dei segni dell'attività e della creatività umana antica e recente, attraverso la quale individuare un cammino da percorrere nel futuro con piena consapevolezza del proprio essere e delle proprie origini. Questo è lo scopo per il quale si cercano nuove forme didattiche, come le visite-spettacolo, in grado di favorire e rendere più piacevole la trasmissione delle conoscenze.
Si intitola LA RIVOLUZIONE DELL’ARTE la visita spettacolo per la Mostra sul Caravaggio, scritta da Fabio Cocifoglia e interpretata da Rosario Sparno.
Trenta minuti di poesia, luci e musica per raccontare in tre momenti l’opera e soprattutto l’anima dell’artista. Proprio la straordinarietà del personaggio lo rende simile a ciascuno di noi, nelle scoperte dell’adolescenza, nei dubbi e nelle sofferenze della maturità, nell’accoglimento della fine che ci rende particolari di un quadro molto più grande di noi. Pronto a trasporre sulla tela solo ‘quel che si vede’, Michelangelo Merisi da Caravaggio fu il protagonista di una vera e propria rivoluzione nel campo delle arti. Applicando il principio ‘scientifico’ dell’osservazione diretta della natura e dei suoi fenomeni, giunse ad affermare che i soggetti dei dipinti dovevano essere osservati a lungo, fino a che la loro consistenza fisica venisse percepita nella fusione totale dei colori: un’idea sorprendentemente moderna, che anticipa di circa due secoli il concetto di esposizione ‘fotografica’.
Buio. I ragazzi sono seduti ai lati di una tela nera lunga dodici metri, distesa al centro della sala degli Arazzi. Hanno appena finito la visita tra i capolavori del grande Maestro. Si sente una musica.
Dal fondo sala un giovane uomo in abiti moderni avanza alla sola luce di una lampada, giocando a creare sul muro quadri di ombre, che si stampano anche sui volti dei ragazzi. Ora il giovane uomo comincia a evocare le ombre, invitandole a ‘uscire dal nulla del buio’ e a ‘entrare nel corpo della luce’. Le sprona a lasciare la loro inconfondibile impronta, così come fece il giovane Merisi. Inizia un percorso che fa rivivere le tre fasi della vita artistica e spirituale dell’artista: della giovinezza, della crescita e della maturità.
La prima fase, quella della scoperta, è caratterizzata dalla luminosità, dal colore rosso. E’ quella fase in cui lo specchiarsi alla fonte è ritrovare nella propria immagine la conferma della propria identità. E’ l’età dei modelli, dell’intensità e della pienezza della vita, interrotti all’improvviso dall’omicidio.
La seconda fase è quella della fuga. La luce diffusa scompare. Ora lo specchiarsi alla fonte non dà più certezze. E’ il tempo in cui la camera scura è nella sua testa. I modelli sono sempre più nella sua memoria.
La terza fase è l’incontro con la luce bianca della maturità. E’ l’epilogo della storia che si chiude sulla spiaggia di Porto Ercole. Caravaggio, alla fine del suo percorso, si ritrova modello per “l’ultimo quadro della sua vita”.
Il tentativo è quello di tradurre il linguaggio pittorico del Caravaggio con il linguaggio teatrale, che lo rispecchi nei contenuti e nella struttura, attraverso l’uso dei gesti e della parola, incastonati nel silenzio come l’immagine nel buio.
E’ sembrato necessario ispirarsi al linguaggio shakespeariano soprattutto nel coro iniziale per creare una forza evocativa della parola, che rimandasse alla grandezza di un tempo passato che non c’è più. Anche le musiche concorrono a sottolineare l’incessante ricerca del Merisi nel rivoluzionare costantemente il modo di rappresentare la vita. Si è lavorato infatti sul tema musicale della follia, dalle prime versioni anonime del ‘500 fino a quella più elaborata dal Corelli.
28
novembre 2004
Caravaggio: la rivoluzione dell’arte
Dal 28 novembre 2004 al 30 gennaio 2005
performance - happening
Location
MUSEO DI CAPODIMONTE
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Biglietti
Il costo è di € 6,00. Arrivare al botteghino entro le 11.00
Vernissage
28 Novembre 2004, ore 11.00
Sito web
www.lenuvole.com