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Carlo Battisti – Lux
Carlo Battisti in mostra al Museo d’Arte Contemporanea Pino Pascali di Polignano a Mare con il progetto Showcase, a cura di Museo Nuova Era.
Comunicato stampa
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Nato a Viareggio nel 1945, autodidatta, a 12 anni ha lasciato la scuola e ha cominciato a dipingere e lavorare, facendo per vivere vari mestieri ma senza mai smettere di fare e frequentare arte. Dalle opere più concettuali come “Le Nubi” del 1975, prima mostra 'itinerante' a Firenze, a quelle di più denso contenuto manuale, come gli interventi su testi cartacei de “La Biblioteca di Babele”, Battisti è affascinato dal minimalismo degli artisti giapponesi ed americani tanto da usare l’espressione “Minimalismo Barocco” per descrivere il suo lavoro. Un ossimoro calzante anche per molti dei suoi recenti interventi sulla carta di giornale, spesso rarefatti ed ermetici, o l’utilizzo della stessa per la costruzione di moduli tridimensionali.
Se il riferimento alla Poesia Visiva è in molteplici casi d’obbligo, anche per la lunga e mai interrotta frequentazione del genere (mostre con Sarenco, Miccini, Chiari, Albani, Verdi etc.), la densa materialità di molte delle sue opere le discosta dai parametri classici dell’esperienza verbovisuale.
A queste esperienze si ricollegano i lavori presenti alla Fondazione Pascali, caratterizzati dall’uso della “parola” che quì riflette su sè stessa, in una sorta di metalinguaggio. Materialmente scritte, esse sono presenti in un solo lavoro (Orizzonte) mentre in tutti gli altri le parole si rivelano esclusivamente in una dimensione virtuale, creata da un apparato di proiezione sia esso elettronico o semplicemente ottico.
Dunque li davanti a noi abbiamo solo simulacri.
Ma questi hanno la forza espressiva, evocativa, testimoniale di ciò da cui hanno origine?
Magari nell’opera “Le ombre delle parole sono parole?” qualcuno avvertirà un' amara eco di Peter Schlemihl del quale Von Chamisso all’inizio dell’800 condivise e anticipò molta della letteratura dedicata all’ombra e al concetto di doppio (Wilde, Dostoevskij, Poe, Stevenson, Hoffmann…).
Così come “Le parole nella luce sono ombre - Le parole nell’ombra sono luce”, richiama le seducenti suggestioni e l’opera di mistici e pensatori tedeschi del ‘600, come Angelus Silesius o Leibniz, riflessioni alle quali lo stesso Heidegger ha dichiarato il suo debito.
E poi “Ping-Pong”, un diretto omaggio a Pino Pascali, che si discosta dalla gravità degli altri lavori per guadagnare una dimensione ludica affettuosamente vicina a quel grande artista.
Se il riferimento alla Poesia Visiva è in molteplici casi d’obbligo, anche per la lunga e mai interrotta frequentazione del genere (mostre con Sarenco, Miccini, Chiari, Albani, Verdi etc.), la densa materialità di molte delle sue opere le discosta dai parametri classici dell’esperienza verbovisuale.
A queste esperienze si ricollegano i lavori presenti alla Fondazione Pascali, caratterizzati dall’uso della “parola” che quì riflette su sè stessa, in una sorta di metalinguaggio. Materialmente scritte, esse sono presenti in un solo lavoro (Orizzonte) mentre in tutti gli altri le parole si rivelano esclusivamente in una dimensione virtuale, creata da un apparato di proiezione sia esso elettronico o semplicemente ottico.
Dunque li davanti a noi abbiamo solo simulacri.
Ma questi hanno la forza espressiva, evocativa, testimoniale di ciò da cui hanno origine?
Magari nell’opera “Le ombre delle parole sono parole?” qualcuno avvertirà un' amara eco di Peter Schlemihl del quale Von Chamisso all’inizio dell’800 condivise e anticipò molta della letteratura dedicata all’ombra e al concetto di doppio (Wilde, Dostoevskij, Poe, Stevenson, Hoffmann…).
Così come “Le parole nella luce sono ombre - Le parole nell’ombra sono luce”, richiama le seducenti suggestioni e l’opera di mistici e pensatori tedeschi del ‘600, come Angelus Silesius o Leibniz, riflessioni alle quali lo stesso Heidegger ha dichiarato il suo debito.
E poi “Ping-Pong”, un diretto omaggio a Pino Pascali, che si discosta dalla gravità degli altri lavori per guadagnare una dimensione ludica affettuosamente vicina a quel grande artista.
08
aprile 2017
Carlo Battisti – Lux
Dall'otto aprile al 07 maggio 2017
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Polignano A Mare, Via Parco Del Lauro, 119, (Bari)
Polignano A Mare, Via Parco Del Lauro, 119, (Bari)
Biglietti
Per ulteriori informazioni consultare il sito web della Fondazione www.museopinopascali.it
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 10-13 / 16-21. Lunedì chiuso.
Vernissage
8 Aprile 2017, ore 19.00
Autore
Curatore