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Carlo Bertocci – Terre di confine
Nucleo centrale dell’esposizione è un ciclo di opere , alcune delle quali realizzate per questa mostra, dedicate all’esplorazione dell’idea del confine e del suo superamento.
Comunicato stampa
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Nucleo centrale dell’esposizione è un ciclo di opere , alcune delle quali realizzate per questa mostra, dedicate all’esplorazione dell’idea del confine e del suo superamento. Confine che è inteso sia come luogo geografico, attraverso lo sguardo toscano che unisce la zona dell’Amiata all’alto Lazio, all’Umbria e persino alle cime degli Appennini abruzzesi, sia come attraversamento delle frontiere disciplinari, con la pratica di materiali pittorici e scultorei diversi.
Elisa Gradi scrive in catalogo che l’artista “nel ciclo dedicato alle Terre di confine , riesce a cogliere le intime celate motivazioni, restituisce il valore di una storia (reale o illusoria, ma ugualmente vissuta) che lo costringe, per forza di una irresistibile attrazione, a ritornare a percorrerne le strade. Un paesaggio, che non da ultimo, trova nel concetto di confine non solo un riferimento geografico e mnemonico, ma un richiamo alla sperimentazione di tecniche pittoriche e scultoree (dal disegno, alla pittura ad olio ed acquarello, fino alla scultura in ceramica e bronzo) con la quotidiana visitazione delle potenzialità linguistiche ed espressive di colore e materia, che l’autore dimostra accertare come elemento fondante del proprio cammino creativo.”
Una mostra che trova nell’incontro fra sperimentazione e memoria il suo momento narrativo.
Già nel lontano 1987, Carlo Bertocci aveva esposto negli spazi di Alberto Miralli in Palazzo Chigi, in una collettiva presentata dal critico Italo Mussa, con il gruppo degli artisti della Pittura Colta, della quale l’artista è uno dei principali esponenti. Con quella mostra il gallerista Miralli, confermava un interesse che già nei primi anni ’80 aveva manifestato essendo stato uno tra i primi collezionisti di quel movimento.
Accompagnerà la mostra un catalogo con le riproduzioni a colori delle opere presentate ed un saggio critico di Elisa Gradi.
Elisa Gradi scrive in catalogo che l’artista “nel ciclo dedicato alle Terre di confine , riesce a cogliere le intime celate motivazioni, restituisce il valore di una storia (reale o illusoria, ma ugualmente vissuta) che lo costringe, per forza di una irresistibile attrazione, a ritornare a percorrerne le strade. Un paesaggio, che non da ultimo, trova nel concetto di confine non solo un riferimento geografico e mnemonico, ma un richiamo alla sperimentazione di tecniche pittoriche e scultoree (dal disegno, alla pittura ad olio ed acquarello, fino alla scultura in ceramica e bronzo) con la quotidiana visitazione delle potenzialità linguistiche ed espressive di colore e materia, che l’autore dimostra accertare come elemento fondante del proprio cammino creativo.”
Una mostra che trova nell’incontro fra sperimentazione e memoria il suo momento narrativo.
Già nel lontano 1987, Carlo Bertocci aveva esposto negli spazi di Alberto Miralli in Palazzo Chigi, in una collettiva presentata dal critico Italo Mussa, con il gruppo degli artisti della Pittura Colta, della quale l’artista è uno dei principali esponenti. Con quella mostra il gallerista Miralli, confermava un interesse che già nei primi anni ’80 aveva manifestato essendo stato uno tra i primi collezionisti di quel movimento.
Accompagnerà la mostra un catalogo con le riproduzioni a colori delle opere presentate ed un saggio critico di Elisa Gradi.
05
dicembre 2010
Carlo Bertocci – Terre di confine
Dal 05 al 31 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MIRALLI – PALAZZO CHIGI
Viterbo, Via Chigi, 15, (Viterbo)
Viterbo, Via Chigi, 15, (Viterbo)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 17 - 19,30
Vernissage
5 Dicembre 2010, ore 11,00
Autore
Curatore