..La storia della "passione d'amore" dipinta per sequenza di scene raccontate in forma di parabole psicoanalitiche, con sapiente e colta carica di sottile humor, per intenderci alla Marcello Marchesi o ancor più alla Achille Festa Campanile(scrittori sicuramente vicini alla cultura enciclopedica del nostro artista), se non proprio all'acetilenico e controcorrente gusto umoristico, un po' surreale e noire, di Italo Cremona, termina per l'occasione con un irriverente e conclusivo epilogo dal significativo titolo: "Il reggimoccolo" che Carlo Cammarota, in omaggio ad un grande chansonnier d'amour come Aznavour, conduce con arguta, sottile e compiaciuta, anche se lievemente malinconica, ironia di pittore e poeta che non solo sa vedere e sentire, ma anche, e qui sta l'incanto, argutamente "ascoltare" le più profonde voci del sentimento dell'uomo, del suo tempo e del suo spazio, oltre i limiti della ragione
fisica e metafisica, riuscendo oggi ad approdare, come sopravvissuto antieroe,
navigatore di passioni, quale sorta di grottesco ma anche aggiornato Ulisse, più sagace, impavido e vivo, anzi vivido, divertito e divertente provocatore d'immagini e d'incantesimi, nonchè saggio viaggiatore tra i sentimenti delle passioni dell'arte e non solo dell'eros.
"Ed io tra di voi se non parlo mai ho visto già tutto quanto...ed io tra di voi capisco che oramai la fine di tutto è qui..."
E' sempre un raro piacere avere una buona pittura che sa raccontare e comunicare ancora oggi una storia, anzi, una dolceamara passione d'amore, ma forse pittore è l'arte questa passione?