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Carlo Ciussi – Pittura come umanità allo stato puro
Il Comune di Pordenone, in collaborazione con l’Archivio Carlo Ciussi e la Fondazione Ado Furlan, organizza la mostra “Carlo Ciussi: pittura come umanità allo stato puro”, a cura di Francesca Pola, negli spazi espositivi della Galleria Civica Harry Bertoia di Pordenone.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MOSTRA: Carlo Ciussi: pittura come umanità allo stato puro
A CURA DI: Francesca Pola
INAUGURAZIONE: sabato 11 settembre 2021 ore 11
PERIODO ESPOSITIVO: 11 settembre - 17 ottobre 2021
SEDE: Galleria Civica Harry Bertoia | Corso Vittorio Emanuele II, 60 | Pordenone
Tel. 0434 392960 in orario di mostra | museo.arte@comune.pordenone.it
www.comune.pordenone.it/galleriabertoia
ORGANIZZAZIONE: Comune di Pordenone | Archivio Carlo Ciussi | Fondazione Ado Furlan
ORARI: giovedì e venerdì 15-19 | sabato e domenica 10-13 15-19
INFORMAZIONI: Ufficio comunicazione integrata del Comune di Pordenone | redazioneweb@comune.pordenone.it
Archivio Carlo Ciussi | info@archiviocarlociussi.it | +39 339 6385597
Il Comune di Pordenone, in collaborazione con l’Archivio Carlo Ciussi e la Fondazione Ado Furlan, organizza la mostra Carlo Ciussi: pittura come umanità allo stato puro, a cura di Francesca Pola, negli spazi espositivi della Galleria Civica Harry Bertoia di Pordenone.
Carlo Cussi (Udine, 1930 - 2012) è uno dei protagonisti dell’arte italiana del XX secolo: con la sua arte, ha voluto consegnarci immagini d’intensa e vibrante essenzialità, che ci appaiono come espressioni di umanità allo stato puro. Ciussi ha interpretato l’arte come visione attiva del mondo, e come fisicità di un pensiero che non accetta alcuna neutralità di contenuto o decorativismo di forma, ma si pone come visione positiva possibile della realtà, ricreando costantemente nuovi spazi di espressione umana. È di questo paradosso che vive la sua opera, volutamente pensata per non essere categorizzabile secondo schemi correnti o canoni precostituiti, quanto come inesorabile e inesausta trasformazione dell’universo: dare corpo al pensiero come azione che interpreta il mondo. Senza descriverlo, ma per ricrearlo, in un incessante divenire che procede, senza soluzione di continuità, dall’esistenza stessa.
La mostra è la prima retrospettiva museale dedicata all’artista in Italia dopo la sua scomparsa: concepita da Francesca Pola in stretta relazione agli spazi espositivi, include 40 opere che vengono messe in dialogo attivo con l’architettura di Palazzo Spelladi, sede della Galleria Harry Bertoia.
L’esposizione propone un percorso attraverso l’opera di Ciussi a partire dal 1964, anno della sua prima significativa partecipazione all’Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, sino alle opere ultime, passando per alcuni momenti cruciali della sua notorietà internazionale, tra cui la personale alla Galerie Paul Facchetti di Parigi e la partecipazione alla Biennale di San Paolo del Brasile nel 1967.
Ciussi ha sempre inteso, con il suo dipingere, ricreare attraverso il colore la struttura intima dell’uomo e del mondo, dando vita a una pittura che fosse una costruzione di una nuova realtà invece che pura registrazione di immagini naturalistiche o impulsi emozionali. Le sue forme espressive fortemente personali lo vedono pienamente inserito nelle tendenze a lui contemporanee, come l’astrazione, il minimalismo, l’arte optical, ma con un distinguo cruciale, che per lui è sempre stato il colore come elemento di sensibilità strutturante. Il colore geometrizzato nell’opera di Ciussi non è qualcosa di distaccato dalla realtà, ma la modalità attraverso cui l’artista materializza la struttura intima ed emotiva dell’uomo e del mondo: negli anni Sessanta, attraverso il quadrato che si dispiega sulle superfici, si moltiplica, e si intreccia poi con il cerchio, sovrapponendosi, permutandosi; negli anni Settanta, assumendo le sue caratteristiche forme rettangolari incastonate tra loro; negli anni Ottanta e Novanta, diventando l’energia dinamica di un segno pittorico serpentinato o angolare che arriva a invadere l’ambiente. Il disseminarsi del segno è traccia di un gesto, che però non è pura espressività soggettiva, ma un modo attraverso cui Ciussi registra oggettivamente nella pittura il divenire del mondo e della nostra esperienza di esso, come accade anche nelle opere estreme in cui il colore emerge da graffi e stratificazioni di una struggente quanto vitale intensità emotiva.
Nella sala video viene proiettato il filmato su Carlo Ciussi realizzato nel 2011 da V!dee per la regia di Bruno Mercuri.
In occasione della mostra viene pubblicata una monografia bilingue a cura di Francesca Pola: fondata su un ampio e approfondito studio dell’opera di Ciussi, intende offrire una visione complessiva del suo lavoro in chiave internazionale, con centinaia di immagini di dipinti, sculture, fotografie storiche e documenti, oltre che una selezione di scritti d’artista e testi critici che ne hanno punteggiato il percorso, e un aggiornato apparato bio-bibliografico.
Cenni biografici
Carlo Ciussi (Udine, 1930 - 2012) è uno dei protagonisti dell’arte astratta italiana della seconda metà del XX secolo. Dopo un apprendistato nello studio del pittore Fred Pittino, dal 1945 al 1949 frequenta la scuola d’arte a Venezia. Qui incontra il critico e storico dell’arte Giuseppe Marchiori e conosce i maggiori pittori veneziani del momento, Emilio Vedova e Giuseppe Santomaso. Nel 1948 ha l’occasione di visitare la prima Biennale del dopoguerra e osservare le opere di Pablo Picasso e Gino Rossi. Rientrato a Udine nel 1949 per lavorare con il padre, non smette però di dipingere e crea opere molto dinamiche influenzate da riferimenti espressionisti e neocubisti. Nel 1955 espone alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma.
Nel1964 è invitato a esporre alla XXXII Biennale d’Arte di Venezia e inizia a lavorare anche nello studio di Milano. In questo periodo passa definitivamente all’astrazione. L’anno seguente espone alla XIX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nel 1967 partecipa alla XIX Biennale di San Paolo in Brasile e tiene la sua prima personale all’estero, alla Galerie Paul Facchetti di Parigi. La prima retrospettiva a lui dedicata viene organizzata nel 1974 a Palazzo Torriani, a Gradisca d’Isonzo, seguita, nel 1977, da quella al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara. Nel 1986 espone alla XLII Biennale d’Arte di Venezia. Nel 1997 il Civico Museo Revoltella di Trieste presenta una sua mostra antologica mentre nel 1998 viene allestita una grande personale alla Esslinger Kunstverein Villa Merkel di Esslingen; nei primi anni del nuovo secolo Ciussi partecipa a numerose mostre in Italia e la Neuer Kunstverein di Aschaffenburg e la Stadtgalerie di Klagenfurt organizzano sue retrospettive. Nel 2011, i Civici Musei di Udine presentano Carlo Ciussi 1964-2011. Nel 2016, nell’ambito della mostra Postwar Era. Una storia recente alla Collezione Peggy Guggenheim, gli viene tributata una sala.
A CURA DI: Francesca Pola
INAUGURAZIONE: sabato 11 settembre 2021 ore 11
PERIODO ESPOSITIVO: 11 settembre - 17 ottobre 2021
SEDE: Galleria Civica Harry Bertoia | Corso Vittorio Emanuele II, 60 | Pordenone
Tel. 0434 392960 in orario di mostra | museo.arte@comune.pordenone.it
www.comune.pordenone.it/galleriabertoia
ORGANIZZAZIONE: Comune di Pordenone | Archivio Carlo Ciussi | Fondazione Ado Furlan
ORARI: giovedì e venerdì 15-19 | sabato e domenica 10-13 15-19
INFORMAZIONI: Ufficio comunicazione integrata del Comune di Pordenone | redazioneweb@comune.pordenone.it
Archivio Carlo Ciussi | info@archiviocarlociussi.it | +39 339 6385597
Il Comune di Pordenone, in collaborazione con l’Archivio Carlo Ciussi e la Fondazione Ado Furlan, organizza la mostra Carlo Ciussi: pittura come umanità allo stato puro, a cura di Francesca Pola, negli spazi espositivi della Galleria Civica Harry Bertoia di Pordenone.
Carlo Cussi (Udine, 1930 - 2012) è uno dei protagonisti dell’arte italiana del XX secolo: con la sua arte, ha voluto consegnarci immagini d’intensa e vibrante essenzialità, che ci appaiono come espressioni di umanità allo stato puro. Ciussi ha interpretato l’arte come visione attiva del mondo, e come fisicità di un pensiero che non accetta alcuna neutralità di contenuto o decorativismo di forma, ma si pone come visione positiva possibile della realtà, ricreando costantemente nuovi spazi di espressione umana. È di questo paradosso che vive la sua opera, volutamente pensata per non essere categorizzabile secondo schemi correnti o canoni precostituiti, quanto come inesorabile e inesausta trasformazione dell’universo: dare corpo al pensiero come azione che interpreta il mondo. Senza descriverlo, ma per ricrearlo, in un incessante divenire che procede, senza soluzione di continuità, dall’esistenza stessa.
La mostra è la prima retrospettiva museale dedicata all’artista in Italia dopo la sua scomparsa: concepita da Francesca Pola in stretta relazione agli spazi espositivi, include 40 opere che vengono messe in dialogo attivo con l’architettura di Palazzo Spelladi, sede della Galleria Harry Bertoia.
L’esposizione propone un percorso attraverso l’opera di Ciussi a partire dal 1964, anno della sua prima significativa partecipazione all’Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, sino alle opere ultime, passando per alcuni momenti cruciali della sua notorietà internazionale, tra cui la personale alla Galerie Paul Facchetti di Parigi e la partecipazione alla Biennale di San Paolo del Brasile nel 1967.
Ciussi ha sempre inteso, con il suo dipingere, ricreare attraverso il colore la struttura intima dell’uomo e del mondo, dando vita a una pittura che fosse una costruzione di una nuova realtà invece che pura registrazione di immagini naturalistiche o impulsi emozionali. Le sue forme espressive fortemente personali lo vedono pienamente inserito nelle tendenze a lui contemporanee, come l’astrazione, il minimalismo, l’arte optical, ma con un distinguo cruciale, che per lui è sempre stato il colore come elemento di sensibilità strutturante. Il colore geometrizzato nell’opera di Ciussi non è qualcosa di distaccato dalla realtà, ma la modalità attraverso cui l’artista materializza la struttura intima ed emotiva dell’uomo e del mondo: negli anni Sessanta, attraverso il quadrato che si dispiega sulle superfici, si moltiplica, e si intreccia poi con il cerchio, sovrapponendosi, permutandosi; negli anni Settanta, assumendo le sue caratteristiche forme rettangolari incastonate tra loro; negli anni Ottanta e Novanta, diventando l’energia dinamica di un segno pittorico serpentinato o angolare che arriva a invadere l’ambiente. Il disseminarsi del segno è traccia di un gesto, che però non è pura espressività soggettiva, ma un modo attraverso cui Ciussi registra oggettivamente nella pittura il divenire del mondo e della nostra esperienza di esso, come accade anche nelle opere estreme in cui il colore emerge da graffi e stratificazioni di una struggente quanto vitale intensità emotiva.
Nella sala video viene proiettato il filmato su Carlo Ciussi realizzato nel 2011 da V!dee per la regia di Bruno Mercuri.
In occasione della mostra viene pubblicata una monografia bilingue a cura di Francesca Pola: fondata su un ampio e approfondito studio dell’opera di Ciussi, intende offrire una visione complessiva del suo lavoro in chiave internazionale, con centinaia di immagini di dipinti, sculture, fotografie storiche e documenti, oltre che una selezione di scritti d’artista e testi critici che ne hanno punteggiato il percorso, e un aggiornato apparato bio-bibliografico.
Cenni biografici
Carlo Ciussi (Udine, 1930 - 2012) è uno dei protagonisti dell’arte astratta italiana della seconda metà del XX secolo. Dopo un apprendistato nello studio del pittore Fred Pittino, dal 1945 al 1949 frequenta la scuola d’arte a Venezia. Qui incontra il critico e storico dell’arte Giuseppe Marchiori e conosce i maggiori pittori veneziani del momento, Emilio Vedova e Giuseppe Santomaso. Nel 1948 ha l’occasione di visitare la prima Biennale del dopoguerra e osservare le opere di Pablo Picasso e Gino Rossi. Rientrato a Udine nel 1949 per lavorare con il padre, non smette però di dipingere e crea opere molto dinamiche influenzate da riferimenti espressionisti e neocubisti. Nel 1955 espone alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma.
Nel1964 è invitato a esporre alla XXXII Biennale d’Arte di Venezia e inizia a lavorare anche nello studio di Milano. In questo periodo passa definitivamente all’astrazione. L’anno seguente espone alla XIX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nel 1967 partecipa alla XIX Biennale di San Paolo in Brasile e tiene la sua prima personale all’estero, alla Galerie Paul Facchetti di Parigi. La prima retrospettiva a lui dedicata viene organizzata nel 1974 a Palazzo Torriani, a Gradisca d’Isonzo, seguita, nel 1977, da quella al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara. Nel 1986 espone alla XLII Biennale d’Arte di Venezia. Nel 1997 il Civico Museo Revoltella di Trieste presenta una sua mostra antologica mentre nel 1998 viene allestita una grande personale alla Esslinger Kunstverein Villa Merkel di Esslingen; nei primi anni del nuovo secolo Ciussi partecipa a numerose mostre in Italia e la Neuer Kunstverein di Aschaffenburg e la Stadtgalerie di Klagenfurt organizzano sue retrospettive. Nel 2011, i Civici Musei di Udine presentano Carlo Ciussi 1964-2011. Nel 2016, nell’ambito della mostra Postwar Era. Una storia recente alla Collezione Peggy Guggenheim, gli viene tributata una sala.
11
settembre 2021
Carlo Ciussi – Pittura come umanità allo stato puro
Dall'undici settembre al 17 ottobre 2021
arte contemporanea
Location
GALLERIA HARRY BERTOIA
Pordenone, Corso Vittorio Emanuele Ii, 60, (Pordenone)
Pordenone, Corso Vittorio Emanuele Ii, 60, (Pordenone)
Orario di apertura
giovedì e venerdì 15-19 | sabato e domenica 10-13 15-19
Vernissage
11 Settembre 2021, ore 11
Sito web
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Curatore
Autore testo critico