Grazie ad una collaborazione che dura da quasi vent’anni le mura della galleria Cortina sono state testimoni della crescita dell’uomo e dell’artista che è Carlo Ferreri ed ora, nel 2019, sono pronte ad annoverare tra le pagine della propria storia quest’ultimo comune capitolo.
Le opere di Ferreri raccontano la storia di infiniti paesaggi, i quali però si scardinano dalla generale resa naturalista di vedute agresti ed urbane. I panorami impressi negli occhi dell’artista perdono di nitidezza lasciando che tutti quei dettagli che complicano la forma sfumino in essa. Rimangono quindi le sole luci ed ombre a doversi amalgamare al fine di rendere, attraverso la congiunzione dei colori che le dominano, non la resa effettiva, ma bensì emotiva, della veduta descritta. Le immagini materiche infatti scivolano direttamente dalla mente attraverso le mani piombando sulla tela, si stiracchiano in un ordinato garbuglio di cromie assonanti che si armonizzano in un imprevedibile cacofonica euritmia.
L’empatia ed il coinvolgimento che questi paesaggi viscerali riescono a creare è ancor più rafforzata dalle grandi dimensioni sulle quali sono rappresentati. Grossi squarci rettangolari di un mondo ruvido e privato, finestre che attirano il proprio fruitore in un ricordo che tocca ogni senso.