Protagonista già dai suoi esordi, nella seconda metà degli anni Cinquanta, di un sostanziale mutamento delle modalità di intendere la ricerca sulla tridimensionalità e sullo spazio, Lorenzetti propone in questa occasione lavori inediti.
Le opere scaturiscono da una rinnovata tensione di leggerezza e da una severa esigenza di essenzialità. Le immagini, percorse da aspri, rigorosi “squarci”, creano un forte impatto visivo e, talora, instaurano un rapporto dialettico tra le nere lamiere di ferro e le luminose lastre di alluminio. Incastri di frammenti terrestri e lunari, superfici flesse in aggetti e in anse ritmano la luce nella materia e nello spazio, fisico e mentale, con un tempo lento nelle sensibili modulazioni plastiche, originate dalla sapienza di un fare diretto e dall’energia di un immaginario poetico.
Dopo il Premio “Antonio Feltrinelli” per la scultura, attribuito nel 1988 dall’Accademia Nazionale dei Lincei, Lorenzetti ha ricevuto nel 2004 il Premio Nazionale “Presidente della Repubblica” per la scultura, assegnato dall’Accademia Nazionale di San Luca.