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Carlo Nangeroni
A poche settimane dal successo dell’apertura della nuova vetrina nel quartiere S. Lorenzo a Roma, Franz Paludetto propone quattro grandi personali negli spazi del Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea. Gli artisti invitati hanno in comune il fatto di aver condiviso in passato alcuni progetti importanti con il direttore del Castello di Rivara.
Comunicato stampa
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A poche settimane dal successo dell’apertura della nuova vetrina nel quartiere S. Lorenzo a Roma, Franz Paludetto propone quattro grandi personali negli spazi del Castello di Rivara - Centro d’Arte Contemporanea.
Gli artisti invitati hanno in comune il fatto di aver condiviso in passato alcuni progetti importanti con il direttore del Castello di Rivara. Insieme ad Annamaria Gelmi, Carlo Nangeroni e Bruno Locci, Franz Paludetto ha infatti vissuto, nei primi anni Settanta, l’esperimento della “colonia artistica” di Calice, che vide la confluenza di molti artisti provenienti da percorsi diversi fra loro in questo angolo dell’entroterra ligure, nell’intento di far incontrare e maturare nuove linee di ricerca.
“Carlo Nangeroni, così alto ed esile, così anglosassone e schivo, era per me quasi una presenza atipica nel contesto calicese (...) mi accorgo a distanza di anni che mi ritrovavo a guardare a lui e al suo lavoro con una sorta di deferenza” ricorda Franz Paludetto. Dai racconti che l’artista milanese riporta di quell’esperienza, in effetti, si può intuire quanto potesse essere per lui più attraente il fitto bosco di quell’angolo di Liguria, in mezzo al quale ci si poteva immergere per lavorare in assoluta tranquillità, che non l’idea di realizzare progetti artistici insieme a quel gruppo eterogeneo che diventava via via più numeroso. Questo ed altri ricordi affiorati alla mente di Nangeroni e di Paludetto durante un incontro nell’abitazione milanese dell’artista, fanno maturare in loro il desiderio di pensare ad un nuovo progetto espositivo, che restituisca attraverso un sottile filo narrativo e simbolico, il percorso condiviso, anche solo per alcuni, significativi punti di contatto, nel corso degli anni Settanta. Padre e figli nasce così, come a puntualizzare, a suggerire più accuratamente, alcuni passaggi di una storia, a distanza di qualche anno dalla mostra realizzata negli spazi della Casa del Console di Calice Ligure, che sanciva il “rincontro” tra l’artista e il gallerista.
Il rapporto con Hermann Pitz si consolida invece negli anni Novanta, attraverso la lunga serie di mostre personali e collettive che l’artista tedesco ha progettato insieme a Franz Paludetto, tra il Castello di Rivara e la galleria che Paludetto aprì a Norimberga insieme alla moglie Carolin Lindig.
I riferimenti alle esperienze comuni del passato oggi si mescolano, in queste mostre personali, con elementi inediti, facendo procedere di un passo il sodalizio progettuale tra il curatore e gli artisti e offrendo al fruitore una lettura più ricca e trasversale dei reciproci percorsi di ricerca.
La mostra Potreste venire domenica pomeriggio a prendere un bicchierino da noi, infine, dedicata al lavoro di Bruno Locci, inaugura l’apertura al Castello di Rivara dell’Archivio Bruno Locci, che verrà reso fruibile al pubblico in occasione dell’inaugurazione del 12 giugno. Per non dimenticare il lavoro, la ricerca, l’energia di un artista multiforme ed eclettico e, soprattutto, di un grande amico.
Gli artisti invitati hanno in comune il fatto di aver condiviso in passato alcuni progetti importanti con il direttore del Castello di Rivara. Insieme ad Annamaria Gelmi, Carlo Nangeroni e Bruno Locci, Franz Paludetto ha infatti vissuto, nei primi anni Settanta, l’esperimento della “colonia artistica” di Calice, che vide la confluenza di molti artisti provenienti da percorsi diversi fra loro in questo angolo dell’entroterra ligure, nell’intento di far incontrare e maturare nuove linee di ricerca.
“Carlo Nangeroni, così alto ed esile, così anglosassone e schivo, era per me quasi una presenza atipica nel contesto calicese (...) mi accorgo a distanza di anni che mi ritrovavo a guardare a lui e al suo lavoro con una sorta di deferenza” ricorda Franz Paludetto. Dai racconti che l’artista milanese riporta di quell’esperienza, in effetti, si può intuire quanto potesse essere per lui più attraente il fitto bosco di quell’angolo di Liguria, in mezzo al quale ci si poteva immergere per lavorare in assoluta tranquillità, che non l’idea di realizzare progetti artistici insieme a quel gruppo eterogeneo che diventava via via più numeroso. Questo ed altri ricordi affiorati alla mente di Nangeroni e di Paludetto durante un incontro nell’abitazione milanese dell’artista, fanno maturare in loro il desiderio di pensare ad un nuovo progetto espositivo, che restituisca attraverso un sottile filo narrativo e simbolico, il percorso condiviso, anche solo per alcuni, significativi punti di contatto, nel corso degli anni Settanta. Padre e figli nasce così, come a puntualizzare, a suggerire più accuratamente, alcuni passaggi di una storia, a distanza di qualche anno dalla mostra realizzata negli spazi della Casa del Console di Calice Ligure, che sanciva il “rincontro” tra l’artista e il gallerista.
Il rapporto con Hermann Pitz si consolida invece negli anni Novanta, attraverso la lunga serie di mostre personali e collettive che l’artista tedesco ha progettato insieme a Franz Paludetto, tra il Castello di Rivara e la galleria che Paludetto aprì a Norimberga insieme alla moglie Carolin Lindig.
I riferimenti alle esperienze comuni del passato oggi si mescolano, in queste mostre personali, con elementi inediti, facendo procedere di un passo il sodalizio progettuale tra il curatore e gli artisti e offrendo al fruitore una lettura più ricca e trasversale dei reciproci percorsi di ricerca.
La mostra Potreste venire domenica pomeriggio a prendere un bicchierino da noi, infine, dedicata al lavoro di Bruno Locci, inaugura l’apertura al Castello di Rivara dell’Archivio Bruno Locci, che verrà reso fruibile al pubblico in occasione dell’inaugurazione del 12 giugno. Per non dimenticare il lavoro, la ricerca, l’energia di un artista multiforme ed eclettico e, soprattutto, di un grande amico.
12
giugno 2010
Carlo Nangeroni
Dal 12 giugno al 25 luglio 2010
arte contemporanea
Location
CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA – CASTELLO DI RIVARA
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì solo su appuntamento; da sabato a domenica 10.30 - 12.30 / 14.30 - 18
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 18
Autore
Curatore