Sabato 6 maggio 2006, dalle ore 18.30, Roberta Lietti Arte Contemporanea inaugura “Frequenze”,mostra personale di Carlo Steiner, a cura di Francesca Fiorella.
Carlo Steiner, scultore, nato a Terni, attualmente stabilitosi a Milano dove vive e lavora, presenta a Como l’ultimo ciclo di lavori di cui fanno parte una nuova serie di Papier , la scultura site - specific Mensola e l’installazione Frequenze da cui trae titolo la mostra: tutte opere espressamente progettate e realizzate per questa esposizione.
Il lavoro di Carlo Steiner è da sempre caratterizzato da un forte interesse per i materiali e per le loro infinite possibilità d’indagine. Tale inclinazione si manifesta anche nella continua rivisitazione e ri-manipolazione di modelli e processi lavorativi concepiti in periodi diversi, che danno origine ad una stratificata ricchezza compositiva.
L’ esposizione di Como mette chiaramente in luce i nuovi soggetti dell’ultimo lavoro di Steiner: corpi potenzialmente attraversati da scariche elettriche, assoggettati a flussi continui, a correnti ininterrotte. All’apparenza quieti ma potenzialmente rivoluzionati. Non l’elettricità come fenomeno fisico ma l’individuazione di ‘corpi-luogo’ dove l’energia sembra scorrere liberamente.
Nella sala principale della galleria sono presenti una nuova serie di Papier, finissime carte rese scultura da un taglio continuo a traforo realizzato con un filo metallico arroventato. Il minuzioso lavoro d’intaglio crea trame fantastiche apparentemente lasciate alla libera interpretazione dello spettatore; in realtà rivelano il disegno di fasce induttive di un circuito stampato.
Sempre nella sala principale, sulla parete opposta alle carte è installata Mensola, opera in fusione di alluminio e appositamente realizzata secondo il tracciato dell’intera parete. Mensola conserva e porta, come un effettivo suppellettile domestico, una serie di ‘pile’ di farfalle in alluminio, non più modelli di esseri naturali ma veri e propri oggetti – riserva. La mensola, oggetto comune d’uso domestico, piegando verso un’altra sala, invita e conduce lo spettatore all’installazione Frequenze. L’opera è realizzata da centinaia di tubi d’ottone piegati, come rami di contorti alberi, e pendenti dal soffitto della stanza fino quasi a sfiorarne il pavimento. Ne risulta un’architettura vibrata e vibratile, potenzialmente mossa da onde sonore che ne mutano l’andamento. Troncati, come in sezione, i tubi metallici, sembrano rivelare l’intimo spossamento della materia sottoposta a pressioni e depressioni, all’oscillazione di ogni particella in vibrazione. Movimenti progressivi e ondeggianti che riprendono nella loro massima perturbazione e movimenti minimi dei Papier.