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Carlo Toffalini – Appunti di viaggio
mostra personale di Carlo Toffalini
Comunicato stampa
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Vigevanese d'adozione ma mantovano d'origine, Carlo Toffalini ha iniziato ad esporre quasi quarantenne solo negli anni Settanta quando il suo tratto era già maturo e la sua pittura pienamente meditata. Di una vita consacrata al colore, alla sperimentazione, al lavoro paziente e preciso dell'incisore, possiamo vedere, in occasione di questa mostra personale allo Spazio Rocco Scotellaro, solo qualche appunto di viaggio.
Paesaggi essenziali che racchiudono atmosfere, luci ed emozioni che la sua pittura gestuale ed istintiva ci rende in maniera spontanea ed intensa.
Le pennellate ora corpose ora magre, gli accostamenti tra tinte fredde e calde, i graffi della spatola o del rastrello, rendono la superficie pittorica simile ad un campo da arare e lavorare con minuzia e dedizione per far nascere da esso fiori, vegetazioni di ogni genere, strade ed edifici che semplicemente appaiono, si svelano, nella loro piena sintesi formale.
Il tutto riporta all'interiorità: alla malinconia o alla serenità, all'angoscia esistenziale o alla quiete della riflessione.
E' il dato emotivo ad emergere perchè la natura non ha modo di esistere se non è filtrata dall'uomo.
L'arte di Toffalini infatti non riproduce il visibile ma rende visibile.
Sono opere "aperte", come direbbe Martin Heidegger, per la capacità di disporre un mondo, un tessuto irriducibile di rimandi di senso mantenendone aperta l'esposizione, senza contrarne il significato in un messaggio chiuso e definitivo.
Ognuno è libero di immaginare e vedere nei quadri quello che vuole ed in ciò, oltre che nell'equilibrio formale delle composizioni, sta la loro più profonda bellezza. In fondo, direbbe De Kooning, "il contenuto è una visione fugace".
Marocco, Tunisia, Stati Uniti. Gli anni Novanta sono stati contrassegnati da viaggi che hanno portato l'artista ad esplorare le proprie possibilità espressive in confronto alle principali correnti mondiali oramai maturate e storicizzate.
Rispetto ad un'arte provocatoria, concettuale, iperrealistica o pop, Toffalini sceglie la purezza e l'istintività di una pittura espressionista, astratta e gestuale nella quale possiamo trovare dei riferimenti ideali in De Kooning per il gesto, in Rauschenberg per la sperimentazione tecnica e la predilizione per il collage e in Nicolas De Stael per le scelte stilistiche come le ampie campiture di colori forti e puri. Corrispondenze per lo più involontarie, non volute e cercate e, per molti versi, superate dagli ultimi svilppi dell'arte del maestro orientata sempre verso la sperimentazione e la ricerca disinteressata.
Paesaggi essenziali che racchiudono atmosfere, luci ed emozioni che la sua pittura gestuale ed istintiva ci rende in maniera spontanea ed intensa.
Le pennellate ora corpose ora magre, gli accostamenti tra tinte fredde e calde, i graffi della spatola o del rastrello, rendono la superficie pittorica simile ad un campo da arare e lavorare con minuzia e dedizione per far nascere da esso fiori, vegetazioni di ogni genere, strade ed edifici che semplicemente appaiono, si svelano, nella loro piena sintesi formale.
Il tutto riporta all'interiorità: alla malinconia o alla serenità, all'angoscia esistenziale o alla quiete della riflessione.
E' il dato emotivo ad emergere perchè la natura non ha modo di esistere se non è filtrata dall'uomo.
L'arte di Toffalini infatti non riproduce il visibile ma rende visibile.
Sono opere "aperte", come direbbe Martin Heidegger, per la capacità di disporre un mondo, un tessuto irriducibile di rimandi di senso mantenendone aperta l'esposizione, senza contrarne il significato in un messaggio chiuso e definitivo.
Ognuno è libero di immaginare e vedere nei quadri quello che vuole ed in ciò, oltre che nell'equilibrio formale delle composizioni, sta la loro più profonda bellezza. In fondo, direbbe De Kooning, "il contenuto è una visione fugace".
Marocco, Tunisia, Stati Uniti. Gli anni Novanta sono stati contrassegnati da viaggi che hanno portato l'artista ad esplorare le proprie possibilità espressive in confronto alle principali correnti mondiali oramai maturate e storicizzate.
Rispetto ad un'arte provocatoria, concettuale, iperrealistica o pop, Toffalini sceglie la purezza e l'istintività di una pittura espressionista, astratta e gestuale nella quale possiamo trovare dei riferimenti ideali in De Kooning per il gesto, in Rauschenberg per la sperimentazione tecnica e la predilizione per il collage e in Nicolas De Stael per le scelte stilistiche come le ampie campiture di colori forti e puri. Corrispondenze per lo più involontarie, non volute e cercate e, per molti versi, superate dagli ultimi svilppi dell'arte del maestro orientata sempre verso la sperimentazione e la ricerca disinteressata.
09
ottobre 2010
Carlo Toffalini – Appunti di viaggio
Dal 09 al 19 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO ROCCO SCOTELLARO
Vigevano, Via Cesarea, 49, (Pavia)
Vigevano, Via Cesarea, 49, (Pavia)
Orario di apertura
mart-sab 17,00/19,00 dom 10,00/12,00 – 17,00/19,00
Vernissage
9 Ottobre 2010, ore 17.30
Autore
Curatore