“Terra invisibile”, l’ultima creatura di casa Vicenti è pronta al debutto.
Dopo l’anteprima dello scorso mese di gennaio durante un incontro con lo scrittore Franco Arminio, la nuova collezione sarà presentata al pubblico presso l’Associazione FA.RO. Arte sita a Noci (Bari).
Nelle tele di ”Terra invisibile” Franco Arminio ha letto “un bisogno di pulizia che però non” ha “il movimento di chi vuole sterilizzare, cancellare. Forse Vicenti vuole usare più la gomma che la matita. Forse ha orrore di tutto il cemento che stiamo vomitando sui paesaggi. E allora nelle sue tele accade quello che per ora nella realtà non può accadere, abbiamo terre pulite, come dovevano essere prima che cominciasse il delirio della produzione e del consumo”.
In effetti, le nuove opere colpiscono per la semplicità, la decisione e la linearità, quasi chirurgica, del tratto che rimanda a paesaggi atavici e incontaminati.
L’autore ancora una volta ha ricercato il giusto equilibrio tra conoscenza (sapere), competenza (fare) e comportamento (essere).
L’attenta osservazione dei paesaggi, l’analisi finalizzata alla comprensione, la sintesi: questi sono i passaggi salienti del percorso tentato da Vicenti nel suo nuovo progetto.
La conoscenza perseguita attraverso la sintesi o meglio attraverso il “sentire” di un’intima sintesi emotiva.
Ed è ancora una volta una chiave di lettura intima e personale quella richiesta per riuscire a leggere le opere. La predisposizione dell’osservatore a lasciarsi andare, a liberarsi dagli orpelli delle convenzioni, delle immagini quotidiane, della false convinzioni, della realtà artificiale, dei condizionamenti dei poteri …
La collezione è accompagnata da un’originale cartella-catalogo con la riproduzione a colori delle opere.