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Carmelo Lizzio / Alfonso Silba – I nuovi portali della chiesa di San Giacomo a Orosei
Un documento dell’arte sacra contemporane: le formelle realizzate dagli scultori contemporanei Carmelo Lizzio e Alfonso Silba i due nuovi portali della chiesa di San Giacomo Maggiore a Orose, una realizzazione fra le più significative e suggestive dell’arte sacra contemporanea.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il prossimo 3 marzo 2009, presso la storica sede della Biblioteca Umanistica dell’Incoronata di Milano, si potranno ammirare in anteprima le formelle realizzate dagli scultori contemporanei Carmelo Lizzio e Alfonso Silba i due nuovi portali della chiesa di San Giacomo Maggiore a Orose, una realizzazione fra le più significative e suggestive dell’arte sacra contemporanea.
Nei due portali bronzei di Orosei, gli artisti Carmelo Lizzio e Alfonso Silba hanno saputo tessere un racconto ispirato che celebra il sensus fidei e il genius loci della Chiesa locale, in una sintesi di arte, religiosità e bellezza al servizio della devozione.
I portali saranno inaugurati in luglio prossimo durante la festa di San Giacomo.
Centrato sui grandi fatti evangelici e sui misteri cristologici della Salvezza è il portale della chiesa, eseguito da Carmelo Lizzio.
Il suo lavoro dà rilievo e luce – grazie anche alla tonalità calda della patinatura bronzea, in parte dorata – agli episodi sinottici e cardinali della cronaca neotestamentaria: la Crocifissione (che assume il ruolo di immagine centrale, di focus visuale e simbolico della composizione) e quindi, secondo la cronologia della vita di Gesù, l’Ultima Cena, la Deposizione, la Resurrezione, la discesa dello Spirito Santo.
Una logica narrativa stringente, essenziale, assecondata da un linguaggio scultoreo potente, nutrito della somma scuola plastica italiana che da Donatello arriva fino al novecento di Messina.
Nel suo modellare armonioso ma sempre icastico, mai ridondante, Lizzio sublima le risorse del lungo e consumato mestiere esprimendosi con disinvoltura, anche in proporzioni eccezionali, come dimostrano gli 8 metri dell’Arcangelo recentemente posto sulla cupola dell’Ospedale San Raffaele a Milano.
Dolce e insieme solenne, la porta di Lizzio è un libro aperto che ci richiama agli snodi irrevocabili della redenzione, provocando la coscienza e suscitando la preghiera.
Il portale centrale che dà sulla facciata scenografica della chiesa, opera di Alfonso Silba, si snoda come un vero e proprio “racconto” celebrativo, come il film della vita dell’Apostolo patrono della parrocchia e della comunità di Orosei. La narrazione appare fluida, corsiva, “popolare”, offerta con semplicità e immediatezza alla comprensione del fedele.
La storia si dipana o meglio s’irradia dall’immagine centrale del Santo, raffigurato secondo gli attributi propri di un’iconografia plurisecolare (in veste di pio viandante, con conchiglia e bordone). Vi si illustrano le pagine salienti della leggenda jacobea: l’arrivo del Santo in Galizia su una barca, le sue sante imprese e soprattutto quella più legata alla vicenda religiosa, alla memoria collettiva delle genti del Golfo di Orosei, episodio che conferma San Giacomo nelle sue vesti di Matamoros: ovvero l’epico scontro del 1806 fra i predoni musulmani e gli abitanti di Orosei, vincitori della battaglia.
Silba ci mostra che la battaglia avviene sotto l’egida protettrice di San Giacomo, e il tutto è siglato da un’epigrafe in latino: “S.Jacobe huius opidis/ Orosei specialis patrone/ ora pro nobis”. Ogni singolo evento è racchiuso in una cornice dorata.
Il modellato si mostra vivido, mosso, aggraziato, gentile, in un codice figurativo autenticamente sentito. La patina verde-azzurra conferisce all’insieme un clima da fiaba.
Nei due portali bronzei di Orosei, gli artisti Carmelo Lizzio e Alfonso Silba hanno saputo tessere un racconto ispirato che celebra il sensus fidei e il genius loci della Chiesa locale, in una sintesi di arte, religiosità e bellezza al servizio della devozione.
I portali saranno inaugurati in luglio prossimo durante la festa di San Giacomo.
Centrato sui grandi fatti evangelici e sui misteri cristologici della Salvezza è il portale della chiesa, eseguito da Carmelo Lizzio.
Il suo lavoro dà rilievo e luce – grazie anche alla tonalità calda della patinatura bronzea, in parte dorata – agli episodi sinottici e cardinali della cronaca neotestamentaria: la Crocifissione (che assume il ruolo di immagine centrale, di focus visuale e simbolico della composizione) e quindi, secondo la cronologia della vita di Gesù, l’Ultima Cena, la Deposizione, la Resurrezione, la discesa dello Spirito Santo.
Una logica narrativa stringente, essenziale, assecondata da un linguaggio scultoreo potente, nutrito della somma scuola plastica italiana che da Donatello arriva fino al novecento di Messina.
Nel suo modellare armonioso ma sempre icastico, mai ridondante, Lizzio sublima le risorse del lungo e consumato mestiere esprimendosi con disinvoltura, anche in proporzioni eccezionali, come dimostrano gli 8 metri dell’Arcangelo recentemente posto sulla cupola dell’Ospedale San Raffaele a Milano.
Dolce e insieme solenne, la porta di Lizzio è un libro aperto che ci richiama agli snodi irrevocabili della redenzione, provocando la coscienza e suscitando la preghiera.
Il portale centrale che dà sulla facciata scenografica della chiesa, opera di Alfonso Silba, si snoda come un vero e proprio “racconto” celebrativo, come il film della vita dell’Apostolo patrono della parrocchia e della comunità di Orosei. La narrazione appare fluida, corsiva, “popolare”, offerta con semplicità e immediatezza alla comprensione del fedele.
La storia si dipana o meglio s’irradia dall’immagine centrale del Santo, raffigurato secondo gli attributi propri di un’iconografia plurisecolare (in veste di pio viandante, con conchiglia e bordone). Vi si illustrano le pagine salienti della leggenda jacobea: l’arrivo del Santo in Galizia su una barca, le sue sante imprese e soprattutto quella più legata alla vicenda religiosa, alla memoria collettiva delle genti del Golfo di Orosei, episodio che conferma San Giacomo nelle sue vesti di Matamoros: ovvero l’epico scontro del 1806 fra i predoni musulmani e gli abitanti di Orosei, vincitori della battaglia.
Silba ci mostra che la battaglia avviene sotto l’egida protettrice di San Giacomo, e il tutto è siglato da un’epigrafe in latino: “S.Jacobe huius opidis/ Orosei specialis patrone/ ora pro nobis”. Ogni singolo evento è racchiuso in una cornice dorata.
Il modellato si mostra vivido, mosso, aggraziato, gentile, in un codice figurativo autenticamente sentito. La patina verde-azzurra conferisce all’insieme un clima da fiaba.
03
marzo 2009
Carmelo Lizzio / Alfonso Silba – I nuovi portali della chiesa di San Giacomo a Orosei
Dal 03 al 22 marzo 2009
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
BIBLIOTECA UMANISTICA DELL’INCORONATA
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 116, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 116, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì – dalle h. 17.00 alle h. 19.30 -sabato e domenica – dalle h. 11.00 alle h. 13.00 / dalle h. 17.00 alle h. 19.30 -chiuso il lunedì
Vernissage
3 Marzo 2009, ore 18
Ufficio stampa
BC STUDIO
Autore
Curatore