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Carolina Marisa Occari – La pesante leggerezza delle piccole cose
Mostra di incisioni
Comunicato stampa
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La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Rovigo e curata da Laura Gavioli, intende rendere omaggio all’arte di una grande artista polesana, Carolina Marisa Occari, che con la tecnica dell’incisione ha celebrato a lungo il paesaggio del Po, intessendolo di poesia e rendendolo noto anche oltre confine.
Allieva di Morandi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, influenzata dalla tradizione classica, soprattutto dall’opera di Rembrandt, la Occari inizia nei primi anni ’50 a cimentarsi con quest’arte che la porterà a raccontare prevalentemente il “suo” fiume e tutto ciò che lo accompagna: golene, case, vegetazione nonché le figure che lo popolano e lo rendono vivo; gli avvenimenti eccezionali come l’ alluvione e la vita quotidiana.
I soggetti, spesso modesti e osservati da vedute secondarie, sono scelti solo ed esclusivamente per le sensazioni che trasmettono, per ciò che esprimono all’occhio e al cuore dell’artista, senza l’intenzione di ricercare l’importanza del luogo o del punto d’osservazione.
Il formato privilegiato è quello orizzontale, dilatato a dar l’idea degli spazi aperti, delle sterminate campagne assolate; tutto è osservato con calma e precisione, in sintonia con il lento scorrere del fiume e l’apparente quiete che lo circonda.
L’artista sceglie, soprattutto con le nature morte, di dare valore alle piccole cose, che con la loro semplicità parlano l’importante linguaggio delle emozioni e raccontano la sua e la vita di tutti.
La mostra è, inoltre, l'occasione per presentare il catalogo delle opere schedate da Licia Zampini, edito da Marsilio Editori, e realizzato con il contributo della Casa di Cura Santa Maria Maddalena s.p.a.
Biografia
Nata a Stienta (RO), nel 1926, Carolina Marisa Occari vive e lavora a Ferrara.
Ha frequentato per alcuni anni l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara ed ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo Artistico di Venezia. Allieva di Giovanni Romagnoli e di Giorgio Morandi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, inizia nei primi anni ’50 a dedicarsi all’arte dell’incisione.
Nel 1953-54 riceve alcuni premi: il premio-pensione Tullo Moy per il “Paesaggio”, il primo premio per il “Bianco e Nero” nel concorso indetto dall’Università di Bologna e il premio del presidente dell’Accademia per la miglior prova d’esame, quando si diploma nel ‘54. Nel frattempo prende parte ad alcune esposizioni, a Ferrara e a Badia Polesine.
Dopo qualche anno di sosta, in cui si dedica all’insegnamento, nell’’80 si riaffaccia al mondo dell’arte, allestendo personali a Ravenna, Padova, Mesola, Ferrara e partecipando a svariate collettive.
Sue opere sono esposte presso il Museo Civico di Bassano, la Civica Raccolta Bertarelli di Milano, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze.
Nel 1994 riceve a Casale Monferrato il primo premio nazionale per l’incisione e nel 1997 il premio “Lascito Niccolini” a Ferrara. È presente nel “Catalogo degli incisori italiani (ed. Mondadori) e nel “Repertorio degli incisori italiani” (ed. Faenza).
Allieva di Morandi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, influenzata dalla tradizione classica, soprattutto dall’opera di Rembrandt, la Occari inizia nei primi anni ’50 a cimentarsi con quest’arte che la porterà a raccontare prevalentemente il “suo” fiume e tutto ciò che lo accompagna: golene, case, vegetazione nonché le figure che lo popolano e lo rendono vivo; gli avvenimenti eccezionali come l’ alluvione e la vita quotidiana.
I soggetti, spesso modesti e osservati da vedute secondarie, sono scelti solo ed esclusivamente per le sensazioni che trasmettono, per ciò che esprimono all’occhio e al cuore dell’artista, senza l’intenzione di ricercare l’importanza del luogo o del punto d’osservazione.
Il formato privilegiato è quello orizzontale, dilatato a dar l’idea degli spazi aperti, delle sterminate campagne assolate; tutto è osservato con calma e precisione, in sintonia con il lento scorrere del fiume e l’apparente quiete che lo circonda.
L’artista sceglie, soprattutto con le nature morte, di dare valore alle piccole cose, che con la loro semplicità parlano l’importante linguaggio delle emozioni e raccontano la sua e la vita di tutti.
La mostra è, inoltre, l'occasione per presentare il catalogo delle opere schedate da Licia Zampini, edito da Marsilio Editori, e realizzato con il contributo della Casa di Cura Santa Maria Maddalena s.p.a.
Biografia
Nata a Stienta (RO), nel 1926, Carolina Marisa Occari vive e lavora a Ferrara.
Ha frequentato per alcuni anni l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara ed ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo Artistico di Venezia. Allieva di Giovanni Romagnoli e di Giorgio Morandi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, inizia nei primi anni ’50 a dedicarsi all’arte dell’incisione.
Nel 1953-54 riceve alcuni premi: il premio-pensione Tullo Moy per il “Paesaggio”, il primo premio per il “Bianco e Nero” nel concorso indetto dall’Università di Bologna e il premio del presidente dell’Accademia per la miglior prova d’esame, quando si diploma nel ‘54. Nel frattempo prende parte ad alcune esposizioni, a Ferrara e a Badia Polesine.
Dopo qualche anno di sosta, in cui si dedica all’insegnamento, nell’’80 si riaffaccia al mondo dell’arte, allestendo personali a Ravenna, Padova, Mesola, Ferrara e partecipando a svariate collettive.
Sue opere sono esposte presso il Museo Civico di Bassano, la Civica Raccolta Bertarelli di Milano, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze.
Nel 1994 riceve a Casale Monferrato il primo premio nazionale per l’incisione e nel 1997 il premio “Lascito Niccolini” a Ferrara. È presente nel “Catalogo degli incisori italiani (ed. Mondadori) e nel “Repertorio degli incisori italiani” (ed. Faenza).
12
dicembre 2006
Carolina Marisa Occari – La pesante leggerezza delle piccole cose
Dal 12 al 29 dicembre 2006
disegno e grafica
Location
PESCHERIA NUOVA
Rovigo, Corso Del Popolo, 140, (Rovigo)
Rovigo, Corso Del Popolo, 140, (Rovigo)
Orario di apertura
tutti i giorni 10–12 e 16–19; chiuso il 25 e 26 dicembre
Vernissage
12 Dicembre 2006, ore 18.30
Editore
MARSILIO
Autore
Curatore