Madre e figlia. Scultura e fotografia: un poliedro comunicativo, per considerazioni sulla spiccata individualità dei temi ispiratori e sull’azione artistica che le unisce nel forte sentimento del creare.

Nella divergenza o nella convergenza di poetiche e tematiche, le artiste svelano radici culturali profonde, che costruiscono una dialettica intellettuale e affettiva insieme, dove lessico e stile si intersecano al di là delle tecniche differenti.

L’elegante tratto figurativo della scultura di Bruna Zanon, potenziato da una tangibile emozione, definisce una tessitura atemporale dei personaggi nell’energia plastica del bronzo o della terracotta. Sussulti emotivi interagiscono con la purezza interiore dell’espressione, rivissuta in un fermo silenzio. L’innata vocazione alla materia si arricchisce delle lezioni dei grandi maestri, in particolare di Arturo Martini.

La fotografia di Carolina Taverna si anima nelle vibrazioni segrete del bianco/nero o nel vivido fermento del colore. Sono dettagli del corpo umano o emozioni di viaggio nella bellezza dei luoghi, per ritrovare comunque in ogni scatto tracciati esistenziali. Nel paesaggio, l’ondata della memoria risale alle suggestioni magiche del momento. Parallelamente la tarsia/dettaglio di un corpo sembra avvertire di inquietudini segrete e di fremiti emotivi.

Fabrizia Buzio Negri



Bruna Zanon. Friulana di origine e milanese di adozione, prima di arrivare alla scultura il suo interesse era rivolto alla moda e a tutto quanto potesse creare con il tessuto, passione ancora oggi coltivata.
Il caso la portò a conoscere lo scultore Annibale Lanfranchi e nel suo atelier iniziò l'arte del plasmare la terra.
La scoperta non precoce del fascino della creta e l'emozione che suscitava in lei la materia la portò a frequentare l'Accademia di Brera per lo studio della figura e contemporaneamente l'approfondimento della modellazione.
Scultrice figurativa per eccellenza, si ispira sia alla mitologia sia al mondo che la circonda.
Compie viaggi di studio in Italia e all'estero, espone in diverse mostre personali e collettive, riscuotendo sempre notevole successo. Vive e lavora a Milano.

Carolina Taverna. Il suo iter formativo si sviluppa lungo la linea della grafica prima e della fotografia poi. Ora è solo fotografa, ma dal lavoro come grafica pubblicitaria ed editoriale ha ereditato le linee essenziali e pulite, necessarie per la riuscita di una foto. Le immagini pubblicitarie realizzate in passato riguardano il cibo e lo still life, frutto di una proficua collaborazione vissuta per tre anni come assistente nello studio di un maestro dello scatto pubblicitario. Riguardano spesso i bambini, soggetto principale delle riviste per le quali ha lavorato. DONNA E MAMMA; BIMBI SANI E BELLI; IO E IL MIO BAMBINO; SAPERE E SALUTE; oltre a testate spagnole, messicane, francesi e polacche, sempre nell'ambito della prima infanzia. Milano è la sua patria, è metropoli viva, luogo fondamentale per chi vuole intraprendere un lavoro come il suo. Nella Moda, a Milano, Carolina si è cimentata per soli due anni: ora opera prevalentemente come professionista nella realizzazione di reportage di cerimonie.
Bruna e Carolina, madre e figlia, unite da un grande amore, quello per l'arte.Lo scultore Annibale Lanfranchi diceva di Bruna che "le sue qualità derivano da una costituzionale ed inesauribile bisogno di attività", quello stesso forte desiderio creativo che si riscontra in Carolina, sempre entusiasta del proprio lavoro.

Mamma e figlia collaborano nella realizzazione di servizi su varie riviste italiane.